Missioni Consolata - Giugno 2008

MISSIONI CONSOLATA me presidente sarà riformare l’appa- rato economico verso uno sviluppo che si basi sull’equità sociale. E non sto parlando solo di macroeconomia: deve crescere l’economia personale, familiare, il cambiamento deve farsi sentire nel portafoglio di ogni citta- dino» aggiunge senza mezze misure. «Metteremo in atto una riforma agra- ria integrale che, oltre a ridistribuire terre ai contadini, li assista con forme di microcredito, protezione dal mer- cato, attenzione alla loro educazione, alla salute».Qual è l’obiettivo finale? «Ottenere unmigliore sviluppo uma- no per tutti, senza discriminazioni, partendo dallo sradicare l’alta per- centuale di povertà estrema». L a prima impressione è che le pa- role di Lugo non siano semplici promesse elettorali.A confer- marlo il fatto che l’ex vescovo sia sta- to candidato da una serie di partiti di differenti origini,dai socialisti ai libe- rali, ma soprattutto da ben settemo- vimenti della società civile, che cono- scono da vicino il suo operato aven- do collaborato con lui in passato. «Lugo era l’uomo giusto al momento giusto,una figura che hamesso in moto una nuova riflessione nel paese e ha rotto a 360 gradi gli schemi poli- tici anchilosati del passato» suggeri- sce Enrico Garbellini, cooperante in Paraguay del Movimento laici Ameri- ca Latina (Mlal), che gestisce un pro- getto di sostegno agricolo a 3mila fa- miglie di contadini del Chaco,un’im- mensa quanto desolata area che copre il 60%del territorio del paese e raccoglie solo il 2%degli abitanti. La coalizione che ha fatto vincere Lugo è l’ Alianza patriótica para el cambiamento ,ma il movimento di cittadini che per primo lo ha soste- nuto è il Tekojoja , parola che in gua- raní (una delle due lingue ufficiali del paese, parlata più dello spagnolo, 94% contro 75%) significa «unità». «La mia scelta è stata ancora più av- valorata dall’appoggio di tante per- sone comuni:mi hanno fatto capire che un altromodo di fare politica è possibile» aggiunge Lugo, parafra- sando il motto delle grandi mobilita- zioni dei Forum sociali mondiali, da Porto Alegre a Mumbay, da Caracas a Nairobi. L’ex vescovo, e con lui la so- cietà civile del Paraguay, è riuscito a portare ai massimi livelli unmodello, quello nato in seno ai Forum, che è fi- no ad oggi fallito inmolte altre parti del mondo, soprattutto in Europa. Qual è il segreto del successo? «Nessun segreto. Siamo riusciti a ren- dere la democrazia da rappresentati- va a partecipativa. È quello che sta succedendo in America Latina da quasi un decennio, con l’avvento di nuove figure», spiega Lugo. La lista di questi nuovi carismi è lunga: Lula in Brasile, i Kirchner in Ar- gentina, Chavez (una figura però spesso discussa per il suo populismo e gli eccessi di antiamericanismo) in Venezuela, la Bachelet in Cile, Correa MC GIUGNO 2008 57 STORIA SEMPLICE Fernando Lugo è nato il 30 maggio 1951 a San Solano (distretto di San Pe- dro del Paraná) da una modesta famiglia rurale,ma politicamente impegnata.Suo zio Epifanio, dissidente del partito Co- lorado, fu perseguitato ed esiliato dal regime del generale Stroessner;suo pa- dre fu imprigionato 20 volte e tre suoi fratelli furono torturati ed esiliati. Terminati i primi anni di scuola in un istituto religioso a Encarnación, fre- quentò i corsi magistrali e iniziò l’inse- gnamento in una comunità rurale,mol- to religiosa, ma senza prete. In tale e- sperienza scoprì la sua vocazione: nel 1971 entrò nella Società del Verbo Di- vino. Ordinato sacerdote nel 1977, fu inviato come missionario in Ecuador, dove lavorò per 5 anni e conobbe la teologia della liberazione. Ritornò in Paraguay nel 1982, ma l’an- no seguente la polizia del regime ri- chiese la sua espulsione; i suoi superio- ri religiosi lo mandarono a Roma per ul- teriori studi accademici. Tornò in patria nel 1987, due anni prima della caduta della dittatura di Stroessner. Nel 1994 fu ordinato vescovo di San Pedro di Ycuamandiyú, la diocesi più po- vera del paese.Per il suo impegno a fian- co dei più diseredati, si attirò l’amore e la stima della popolazione, che lo defi- niva «vescovo dei poveri». All’inizio del 2005 diede le dimissioni da ordinario della diocesi, poi chiese al Vaticano di essere ridotto allo stato lai- cale, per abbracciare la carriera politica e candidarsi alle elezioni presidenziali. La riduzione allo stato laicale fu rifiuta- ta; ma gli fu comminata la sospensione a divinis , cioè il divieto di amministrare i sacramenti, sanzione che, in base al di- ritto canonico, scatta automaticamente quando un ecclesiastico accede a cari- che politiche; sospensione che può es- sere revocata alla cessazione dell’atti- vità politica costituzionale. Nel 2007 Lugo si iscrisse al Partito della democrazia cristiana,diventata nel frattempo una coalizione di movimenti e partiti di opposizione,denominataAl- leanza patriottica per il cambiamento: nelle elezioni del 20 aprile 2008 è stato eletto presidente del Paraguay, sconfig- gendo il Partido Colorado, al potere da oltre 60 anni. B.B. Professione religiosa e ordinazione episcopale di Fernando Lugo. Lugo riceve il diploma di bacceliere dalle mani di Stroessner.

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