Missioni Consolata - Giugno 2008
MISSIONI CONSOLATA MC GIUGNO 2008 47 mento dei mercati in una econo- mia capitalistica. In realtà molti ritengono che il vero obiettivo di questo approc- cio disciplinare sia di tipo norma- tivo. Intenda cioè dimostrare che il meccanismo di mercato porta al benessere collettivo : la pra- tica dell’egoismo individuale, per il noto paradosso della mano in- visibile, produrrebbe la felicità collettiva. Non è grazie alla virtù (l’altruismo), ma grazie al vizio (l’egoismo) che si può ottenere il migliore dei mondi possibili. L’economia neoclassica, con il suo apparato analitico, ha una na- tura sostanzialmente giustifica- zionista del modello del mercato quale meccanismo organizzativo complessivo dell’intera società. RIDURRE IL LIVELLO DI ASTRAZIONE La Nie cerca di rendere il modello neoclassico più realistico, di avvi- cinarlo maggiormente alle moda- lità concrete di funzionamento dei mercati: essa però non esce dal quadro concettuale dell’eco- nomia neoclassica e ne accetta l’impostazione metodologica. Il mercato continua ad essere con- siderato astoricamente, come un dato di fatto, quasi un fenomeno naturale, prima del quale non è successo nulla e dopo il quale non succederà nulla. L’economia in sostanza viene considerata non come una disciplina di natura storica, ma come se fosse una scienza naturale. Nie hanno elaborato il concetto di «costo di transazione». Si intende con ciò che lo scambio di beni e servizi tra due operatori non è così semplice e immediato come gli economisti neoclassici hanno ipotizzato. Il compratore deve in- dividuare il venditore (e vice- versa), disposto a stipulare il con- tratto. Uno dei due contraenti di- spone di informazioni più detta- gliate dell’altro; gli accordi con- trattuali spesso non vengono os- servati e così via. In certe circostanze lo scambio di mercato appare particolar- mente complesso e laborioso, ra- gion per cui i costi di transazione possono rivelarsi elevati. Per questo allo scambio di mer- cato può essere preferibile sosti- tuire un meccanismo diverso, quello della gerarchia. In so- stanza gli operatori anziché scambiarsi i beni sul mercato danno vita a delle organizzazioni, le imprese, all’interno delle quali ad alcuni soggetti (i proprietari) si attribuisce il potere di definire i compiti di altri soggetti (i lavora- tori). Al meccanismo paritario del mercato si sostituisce quello au- toritario dell’impresa. Le difficoltà di funzionamento dei mercati e le ragioni della for- mazione delle imprese sono i ri- sultati principali della proposta teorica della Nie. Come si è detto, essi ricevono oggi un’accetta- zione pressoché unanime nel- l’ambito della disciplina econo- mica. Molti autori tuttavia ritengono Lo sforzo della Nie è dunque in sostanza, come si è detto, quello di rendere meno astratte le ipo- tesi degli economisti neoclassici. A ben guardare, le correzioni che vengono introdotte hanno una natura di semplice buon senso. Si fa notare che le possibi- lità conoscitive delle persone sono limitate, e che non si può immaginare che gli operatori eco- nomici razionali abbiano una co- noscenza completa della situa- zione ambientale in cui si trovano ad operare e di tutte le opzioni al- ternative possibili. Si parla a que- sto proposito di informazione im- perfetta. Inoltre si osserva che quando due operatori si scambiano dei beni e dei servizi, uno dei due (più frequentemente il venditore) conosce le caratteristiche del bene che viene scambiato meglio del compratore. Si parla a questo proposito di informazione asim- metrica. Si riconosce, infine, che nelle attività di scambio sono frequenti pratiche di opportunismo: si parla a questo proposito di moral hazard , per intendere che, una volta stipulato un contratto, uno dei contraenti potrebbe approfit- tare a danno dell’altro della nuova situazione in cui si viene a trovare. DIFFICOLTÀ DEL MERCATO E NASCITA DELLE IMPRESE Partendo da queste semplici con- siderazioni, gli economisti della
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