Missioni Consolata - Giugno 2008
MISSIONI CONSOLATA MC GIUGNO 2008 45 raccolto è andato male». Mancanza di liquidità al mo- mento giusto o «mancanza di coordinazione nella presenta- zione delle domande da parte dei membri del Foyer », come so- stiene Mohamedine. Talvolta le difficoltà si sommano a catastrofi naturali, come nel 2005 quando un’invasione mai vista di uccelli divorò il riso dei coltivatori della valle del Senegal. Alla fine del processo c’è il pro- blema della «trasformazione» del riso raccolto in denaro. I produttori sono normalmente poveri e hanno varie difficoltà a li- vello delle loro famiglie. Sono quindi tentati di vendere la pro- duzione per risolvere tutti questi problemi. È questo il periodo in cui i commercianti vengono verso i contadini e gli offrono di acqui- stare la produzione a prezzi piut- tosto bassi (in quel momento il mercato è pieno di riso appena raccolto). «Ecco perché pensiamo che su- bito dopo la produzione la Mec Delta debba prendere il rischio di farsi rimborsare in natura. Questo per togliere un problema ai produttori e assicurare una commercializzazione secondo uno schema più rimunerativo, che permetta di massimizzare il reddito di chi coltiva e ridurre i ri- schi di rimborso» spiega il diret- tore generale. Sono questi elementi che con- senso generale, ovvero casi di ca- lamità. La frangia di popolazione più recettiva è anche quella più vul- nerabile. Si tratta soprattutto di donne e famiglie a bassissimo reddito, che hanno accesso limi- tato alla terra e a mezzi di produ- zione e che da sempre sono escluse dalle altre istituzioni fi- nanziarie. Questa gente ha visto nella Mec Delta un’opportunità di cambiare la propria vita. Oggi la Mec Delta ha oltre 3.000 membri e finanzia più di 1.000 ettari di produzione. Circa 600 sono i crediti in corso. Per ot- tenere un prestito occorre infatti associarsi, aprire un conto presso la cassa e depositare un contri- buto. Intanto i progetti per il futuro sono di espansione. Sono state aperte tre agenzie decentrate per essere ancora più vicini alla popo- lazione e altre due sono nei piani per il 2008. Attualmente la zona di intervento è il dipartimento di Dagana, ma presto si spingeran- no più a est in quello di Podor. «Il contesto ci ha aiutato a con- vincere gli strati più poveri che è necessario un sistema più comu- nitario, solidale e adatto a portare risposte concrete ai bisogni della popolazione», ricorda il direttore generale Mohamedine Diop, con lo sguardo di chi è consapevole dell’importanza della propria missione. ■ corrono insieme alla protezione del credito, anche senza garan- zie. La filosofia della Mec Delta è che devono esserci dei buoni ren- dimenti, e questo si ottiene fa- cendo in modo che i produttori siano messi in condizione di lavo- rare bene. Quando c’è un buon raccolto è sicuro che rimborse- ranno. CREDITO «INCULTURATO» «Abbiamo pensato che in ambito rurale occorre uno schema che si integri nel sistema sociale e i co- stumi della gente». Il meccanismo sembra non sof- frire di problemi. Ci sono i rischi che sono legati all’agricoltura nel Sopra: quaderni di gestione delle macchine agricole. Sotto: parte del riso prodotto grazie al credito viene poi utilizzato per il rimborso in na- tura.
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