Missioni Consolata - Giugno 2008
DOSSIER 40 MC GIUGNO 2008 del nuovo millennio. Il petrolio e il carbone si esauriranno verso la metà di questo secolo. Alla base di questo processo di saccheg- gio si nasconde una visione limi- tata della terra. La si considera unicamente ed esclusivamente come una riserva morta di ri- sorse da sfruttare e non come qualcosa di vivo, la Pacha Mama degli indigeni o la Grande Madre degli antichi. L’antica religione poneva l’uomo come custode del giar- dino, perché lo coltivasse e lo cu- stodisse. La nuova religione im- pone l’uomo come padrone del mondo e la terra come oggetto di sfruttamento e merce di scam- bio. IL DIO TOTALIZZANTE DELL’ECONOMIA Nell’editoriale di un piccolo ma grande libro edito nel 2000 dalla società cooperativa editoriale L’Altrapagina : «Economia come Teologia?», si legge: «L’Economia contemporanea funziona come una teologia, ossia una visione del mondo complessiva che ha per chiave di volta la divinità. Mentre però nella teologia il di- vino impedisce al discorso di chiudersi, perché Dio è una di- mensione insondabile, il dio del sistema economico imprigiona l’uomo in uno schema chiuso e totalizzante, poiché si tratta di un dio perverso». Riccardo Petrella, autore as- sieme a Enrique Dussel e Enrico Chiavacci, si è addirittura diver- tito a utilizzare i simboli della teologia cristiana per dare una descrizione di questa nuova divi- L unedì di Pasqua, 24 marzo 2008. Dalla finestra del mio studio il panorama appare de- cisamente invernale, nonostante la primavera astronomica sia iniziata da tre giorni. Vedo precipitare dalle nubi raggrumate un misto di acqua e neve al punto da non distinguere se è l’acqua a nevicare o non sia la neve a piovere. Il che mi indigna. Ora la confusione ha infettato an- che la meteorologia e il gioco del «qui-pro-quo» ha contaminato an- che le identità delle stagioni. Dopo un inverno di secca, in cui le cime del Monte Bianco hanno registrato perfino gli otto gradi sopra lo zero, ora la primavera mi si presenta in- freddolita e tutta bagnata di neve! «NON PIOVE? GOVERNO LADRO!» Il detto popolare, espressione iniziale di una ignoranza diffusa, sedimentazione di quella pigrizia mentale propria di chi non vuol vedere, si presenta oggi come concentrato sapienziale di una coscienza altamente avvertita. Aggiornato alla nostra situazione si dovrebbe dire: «Non piove? Governo ladro», là dove il «go- verno» non è l’amministrazione politica della cosa pubblica, bensì la gestione economica della umana comunità. Non con- tenti di aver desertificato la terra ora vogliono desertificare anche il cielo. Negli ultimi 30 anni sono scomparsi 600mila chilometri quadrati di foresta amazzonica brasiliana, una superficie equiva- lente a due volte quella dell’Italia. L’acqua potabile sarà una delle risorse naturali che più scarseggeranno in questo inizio Una nuova religione si è diffusa nel mondo globalizzato: è la religione del mercato. Ha i suoi officianti e i suoi fedeli. Ma soprattutto ha le sue vittime. Sempre di più, anche se non si può dire apertamente... di Aldo Antonelli nità: «Il capitale è il Padre che ama e giudica, l’impresa è il Figlio, cioè l’incarnazione del Padre, il mercato è lo Spirito che anima gli individui e li stimola alla competizione perché diano il meglio di se stessi e conquistino più ricchezza. Ma le analogie con l’universo teologico per Petrella non si fermano qui. Il vangelo della competitività, che ci viene indottrinato da tutti i pulpiti che contano, ha pure i suoi coman- damenti, che si potrebbero rias- sumere nella triade: liberalizza- zione, deregolamentazione, pri- vatizzazione». AVERE O ESSERE? SI «È», SE SI «HA» L’indottrinamento, in questo ultimo ventennio, è stato così pervasivo e persuasivo che non esistono più terreni vergini. Il «pensiero unico» ovvero il mono- teismo della merce, per dirla con l’espressione cara a Giancarlo Zizola, ha contaminato non solo il mondo della produzione e delle sue opere ma anche il mondo del pensiero e dei suoi sogni. Da ogni pulpito, ormai, con l’euforia propria dei neofiti, i profeti del libero mercato ci ripe- tono in continuazione che il mer- cato è economicamente molto efficace. Il fondamentalismo libe- rista della globalizzazione ridefi- nisce ogni forma di vita in ter- mini di merce, la società in ter- mini economici e il mercato come mezzo e fine dell’iniziativa umana. Per essi il mercato è l’unico strumento adatto alla di- stribuzione di cibo, acqua, sa- Il commento: economia o teologia? SEMBRANO PECORE , MA SONO LUPI
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=