Missioni Consolata - Giugno 2008
MC GIUGNO 2008 3 A ncora una volta la fantasia latinoamericana sorprende l’opinione pubblica internazionale: a fa- renotizia l’affermazionedi unvescovo cattolicoapresidentedellaRepubblicadel Paraguay. Nel- l’Ottocento era la più florida e prospera nazione sudamericana; ma venne praticamente an- nichilita dalle trame coloniali della potenza imperiale del tempo: l’ Inghilterra , allo scopo di impa- dronirsi delle sue ricchezze e, al tempo stesso, controllare l’intera area regionale da una posizione strategica. Da paese indipendente e autonomo, con una buona produzione industriale, costruita senza prestiti capestro dalla City di Londra, alla fine di un lungo e sanguinoso conflitto, si ritrovò con la popolazione dimezzata e il territorio ridotto ameno dellametà: i vincitori ( Argentina e Brasile ) si appropriarono di vaste aree produttive, provocandone così un collasso umano ed economico. Negli anni Trenta del secolo scorso, un’altra guerra, con la Bolivia , costò al Paraguay oltre 50mila vi- te umane; guerra orchestrata dallemultinazionali del petrolio, Standard Oil e Shell , che si contende- vano i territori del Gran Chaco, ritenuti ricchi di giacimenti petroliferi. Stremato, l’economia a pezzi, il Paraguay attraversò una lunga, difficile fase, con diversi colpi di sta- to, finchénel 1954, un’alleanzapolitica traesercitoePartidoColorado, portò il generaleAlfredoStroes- sner al governo del paese. Da allora il Partido Colorado, come una piovra, si è infilato in ogni fessura della vita pubblica e sociale. Con l’appoggio degli Usa e la politica della dottrina della sicurezza na- zionale, Stroessner avviò un regime dittatoriale, sopprimendo tutte le libertà civili e democratiche e applicando il terrorismo di stato, con omicidi, sparizioni, imprigionamenti senza processo e torture. Negli anni Settanta, quando in tutta l’America Latina si installarono regimi autoritari, il Paraguay col- laborò con le giunte militari per esportare il suomodello in ogni angolo dello stesso continente. Dopo la seconda guerra mondiale il Paraguay diventò un rifugio per parecchi gerarchi nazisti; vi trovò asilo anche il dittatore Somoza del Nicaragua, quando fu cacciato dal Movimento sandinista. Autoritarismo e connivenza con il peggio dei regimi militari, con la regia del Partido Colorado, tra- sformarono il Paraguay in un paese dall’economia fasulla, dove però il riciclaggio del denaro sporco proveniente dal narcotraffico, commercio delle armi e loschi affari dellemafie internazionali, gene- rarono una situazione sempre più insostenibile. C on il rovesciamentodi Stroessner, permanodel consuoceroAndrès Rodriguez, capodell’esercito, iniziòuna lentama costante evoluzionenellapoliticadel Paraguay che, pur con rovesciamenti di fronteeaspri confronti tradiversi protagonisti politici provenienti dalle stesse filadel PartidoCo- lorado e dell’esercito, ha condotto il paese a vivere la stessa transizione verso la democrazia avviata dalle altre nazioni latinoamericane. Tale processo, alimentato da ampi settori della chiesa cattolica e dalle forze più vive della società, ha avuto nel vescovo emerito di San Pedro, mons. Fernando Lugo , la figura di spicco nella quale sono confluite le attese e speranze di una democrazia vera e un futuromi- gliore di gran parte del popolo paraguayano. Con la costituzione dell’Alleanza patriottica per il cam- biamento (Apc), interprete politica della voglia di rinnovamento della società del Paraguay, di cui Lu- go è stato riconosciuto leader indiscusso, queste attese hanno avuto una risposta piena e definitiva domenica 20 aprile, quando ha vinto le elezioni, aprendo un capitolo nuovo nella storia del paese. Mons. Lugo, che per iniziare questa esperienza, per certi versi inedita e affascinante, era stato so- speso a divinis dalla Santa Sede, potrà finalmente avviare la riforma agraria e mettere ordine nella corruzionedilagante inampi settori della società. Oltre che sui cittadini che l’hannovotato, potrà con- tare su gran parte della chiesa paraguayana (compresa la maggioranza dei vescovi, tranne uno del- l’ Opus Dei ) e su tutte quelle persone desiderose di vivere in un paese normale, finalmente liberato dallamorsa del Partito-padrone che ne ha tarpato le ali per mezzo secolo. Se per avviare questo pro- cesso c’era bisogno di una originale figura, come un vescovo cattolico da prestare alla politica, sarà solo il tempo a dire se un evento così inedito sarà per il Paraguay davvero provvidenziale. PARAGUAY, IL VESCOVO CHE DIVENTÒ PRESIDENTE A i lettori M ARIO B ANDERA (a pagina 55 un articolo sul nuovo presidente)
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