Missioni Consolata - Maggio 2008
tempo fa,un quotidiano italiano ha pubblicato un articolo sui cinesi che nonmuoionomai. «Avevo anche pensato di intentare una causa per diffamazione al quotidiano Libero , vi- sto che pensa che i nostri morti li fac- ciamo arrosto e li mettiamo a tavola - continua Xiao -.Sono stato due giorni fa a un funerale di unmio caro amico; al prossimo, invito tutta la redazione di quel giornale». In Italia da 10 anni, il piccolo im- prenditore cinese è un punto di riferi- mento nel quartiere per la sua se- rietà. «Vai da Xiao che sa tutto» è sta- to infatti il consiglio di uno dei grossisti di via Paolo Sarpi,quando il nostro traghettatore Xin gli ha chie- sto di suggerirgli un rappresentante della comunità cinese da potere in- contrare. E il tempo passato con Xiao è stato molto istruttivo: ci ha fat- to visitare il suo market di via 58 MC MAGGIO 2008 MILANO ragazzi, egli ha creato il brillante sito internet:www.parrocchiatrinita.it. Un’integrazione che significa convi- venza pacifica, in cui non bisogna e- vitarsi ma, poco alla volta, cercare di conoscersi. Nel frattempo, la visita prosegue.E le immagini,gli spunti sono davvero tanti.Poco più in là dell’ampia e bassa chiesa,due vigili in bicicletta entrano in un’erboristeria salutando con gar- bo la commessa.È un giro di routine , per controllare come va la «traspa- renza» dei negozi,dopo l’ultimo spauracchio segnalato,quello delle erboristerie che si trasformano in cli- niche dell’orrore, luoghi nel cui retro vengono praticati aborti illegali. La segnalazione è arrivata da un’urgenza ospedaliera di una don- na, poi salvatasi per il rotto della cuf- fia, a cui l’interruzione di gravidanza clandestina era andata male.Ma, nei controlli delle forze dell’ordine nei giorni successivi, non era stato trova- to niente che potesse rimandare a ta- li pratiche. «Qualcosa sotto-sotto ci deve pur essere - afferma Gianni, 45enne italiano che a Chinatown fa affari con un’oreficeria -,ma come spesso accade, è l’alone di mistero at- torno a una comunità chiusa come quella cinese che alimenta voci che poi, di bocca in bocca, rischiano di andare al di là della realtà». Un esempio di quello che sta di- cendo Gianni lo spiega, ridendoma non troppo,uno dei personaggi più «importanti» del nostro viaggio:Hu Xiao, 40 anni,proprietario di una cate- na di market traMilano eTorino, e di un centro di smistamento alimentari a Pero, fuori Milano. «Bella la barzellet- ta sui nostri morti, vero?» domanda Xiao con sarcasmo, rivelandoci di es- seremolto contrariato da quando, Via Paolo Sarpi, arteria principale del quartiere diventato Chinatown. Una commessa del market di Hu Xiao. Cappellaio italiano in via Sarpi.
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