Missioni Consolata - Aprile 2008

TuttoMondo 72 MC APRILE 2008 FILO DIRETTO tra i missionari della Consolata e i loro amici nei quattro continenti COREA DEL SUD 20 ANNI DI MISSIONE E CONSOLAZIONE I primi missionari della Consolata sono arrivati in Corea del Sud il 20 gennaio 1988. Da allora il sogno asiatico del nostro beato Allamano è diventato sempre di più una realtà concreta e dinamica. Sono 20 anni di missione e conso- lazione al servizio della chiesa e del- l’Istituto tra le genti di questa nazione, che dal 1987 ha iniziato il cammino della democrazia e finora è riuscita a mantenersi tra le più dinamiche nel mondo, soprattutto a livello economico e anche religioso. Il grande obiettivo che la Corea vuole raggiungere è quello della riu- nificazione, mentre per la chiesa lo scopo è quello di continuare il pro- cesso d’evangelizzazione iniziato circa 200 anni fa. È una delle chiese più attive e con tante vocazioni, soprattutto per il clero diocesano. Guardando all’Asia in generale, con- statiamo che dopo 2 mila anni di storia e apostolato missionario del- la chiesa, il continente dove Gesù è nato rimane ancora il meno evange- lizzato di tutti. Nonostante questo, in questi ultimi anni la chiesa sta vivendo una fase di crescita, sia a livello del numero dei fedeli sia come protagonista nella sfera socia- le e religiosa di molti paesi. Oltre che nelle Filippine, la chiesa ha una storia lunga e preponderan- te in altri paesi come la Corea, la Cina e il Vietnam, dove è presente da oltre 200 anni. Dopo la caduta di regimi comunisti e dittatoriali in questi e altri paesi, la diffusione e lo sviluppo della chiesa sono aumen- tati considerevolmente. Ricordiamo anche i nostri confratelli e consorelle che lavorano in Mon- golia, un paese dove la presenza e l’attività missionaria della chiesa è ancora agli inizi. A riguardo della Corea, siamo presenti su tre fronti: anima- zione missionaria della chiesa locale e promozione vocazionale; dialogo interreligioso; presenza in un contesto di povertà urbana e appog- gio ai lavoratori stranieri illegali. Fin dall’inizio del nostro arrivo, abbiamo visto come scopo priorita- rio aiutare la chiesa locale ad aprirsi e crescere nella dimensione missio- naria ad gentes . Ancora oggi la chiesa coreana è molto impegnata nella missione ad intra , mentre quella ad extra rimane compito di pochi missionari. Se poi guardiamo alle molte chiese protestanti, vedia- mo che esse sono molto più missio- narie della nostra. Comunque, dob- biamo anche dire che il numero dei missionari cattolici coreani all’estero è aumentato in questi ultimi anni. Da parte nostra, abbiamo attual- mente 6 seminaristi in Italia, tre qui con noi in Corea e uno sta facendo un periodo di esperienza missiona- ria in Colombia. Speriamo che, tra due o tre anni, potremmo avere il nostro o i nostri primi sacerdoti missionari della Consolata « made in Corea ». Inoltre, abbiamo un numero consi- derevole di benefattori, frutto dei vari weekend d’animazione nelle parrocchie. La nostra rivista missio- naria, chiamata « Consolata » è uno dei mezzi più efficaci per spargere il messaggio missionario in tutto il paese. Ogni mese, poi, facciamo un incontro di formazione a un gruppo più ristretto di benefattori: tra i più fedeli, abbiamo creato anche il gruppo «Famiglia Consolata». È in corso il progetto di creare un grup- po giovanile, mentre in due parroc- chie abbiamo dato inizio a un grup- po missionario. S ul versante del dialogo inter- religioso, abbiamo creato nel 1999 un piccolo centro per la spiritualità del dialogo con altre religioni. Purtroppo, questa dimen- sione missionaria è ancora agli inizi in Corea; cioè, nemmeno la chiesa locale ha una lunga e forte tradizio- ne di dialogo interreligioso. Basta dire che il dialogo è stato «inventa- 29 gennaio 1988: i padri Diego Cazzolato (da sinistra), Alvaro Yepes, Luiz Emer e Paco Lopez festeggiano il loro arrivo in Corea.

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