Missioni Consolata - Aprile 2008

Hervé Morin ha fatto una visita ai militari francesi subito dopo la bat- taglia. LA STORIA SI RIPETE Anche Déby prese il potere attac- cando con i suoi la capitale nel di- cembre 1990, destituendo un altro dittatore,Hissene Habré, del quale era stato capo di statomaggiore. Habré aveva guidato una ribellione negli anni Settanta fino a prendere il potere nel 1982, spodestando GoukouniWeddeye. In quell’epoca il Nord risentiva dell’influenza della Li- S onoalmenotrecentopickup, circa tremila uomini. Procedo- no in colonne ordinate, proven- gono dal Sudan e si dirigono verso la capitale del Ciad.Così vengono avvistate dagli aerei militari francesi a fine gennaio. La notizia è inquie- tante, fa rivivere nelle menti l’attac- co a N’Djamena dell’aprile 2006 ad opera dei ribelli del Fuc (Fronte uni- to per il cambiamento) di Mahamat Nour. Idriss Déby Itno, presidente della repubblica e comandante in capo, decide di non fuggire, al contrario di battersi.Anche lui, come tiene spes- so a precisare, è unmilitare. In tre giorni i ribelli percorrono i quasi 700 kmdi Sahel tagliando il Ciad da Est a Ovest. Il primo febbraio sono aMassaguet, 80 kma Nord del- la capitale.Déby scende sul campo di battaglia,ma i suoi sono respinti ed è costretto a nascondersi. I ribelli entrano a N’Djamena il giorno suc- cessivo: così la gente della città è sconvolta dalla guerra per le strade. Raffiche di mitragliatori, cannonate, granate.E cadaveri abbandonati sul suolo sabbioso delle vie di quartiere. I ribelli prendono la radio televi- sione nazionale, che però va in fumo e impedisce loro di trasmettere un messaggio al paese. Poi si avvicina- no alla presidenza della repubblica. Ma sono i blindati T55 dell’Ant ( armée nazionale tchadienne , l’eser- cito ciadiano) appoggiati dagli eli- cotteri che hanno la meglio su fuori- strada e mitragliatori. Mentre Idriss Déby è rifugiato nel suo bunker alla presidenza, domeni- ca sera i ribelli lasciano la città: ritira- ta strategica. La battaglia di N’Dja- mena è finita. Il bilancio provvisorio è di almeno 160 morti, unmigliaio di feriti e 50.000 sfollati.Gli abitanti della capitale hanno passato, con o- gni mezzo il ponte sul fiume Chari, che separa il Ciad dal Nord del Ca- merun. La cittadina Kousserié è sta- ta invasa di profughi.Alcuni hanno continuato verso la vicina Nigeria. I circa 1.500 militari francesi di stanza in Ciad hanno tenuto l’aero- porto, punto strategico per ogni o- perazione militare.Da qui sono stati evacuati circa 1.200 stranieri.Qui so- no arrivati gli aerei libici carichi di munizioni per Déby. La Francia, lega- ta da un accordomilitare con il Ciad, ha infatti riconosciuto di aver dato appoggio logistico e tecnico.Ma an- che di avere passato armamenti alla compagine governativa. I militari francesi sono stati costretti a rispon- dere al fuoco, per contrastare un tentativo dei ribelli di prendere l’ae- roporto. Il presidente francese Sarkozy, nel momento più critico, ha proposto a Déby di evacuarlo,ma lui ha rifiutato, sicuro di vincere. E così è stato,mentre il ministro della difesa, MISSIONI CONSOLATA MC APRILE 2008 67 Pagina a fianco: anziano in lettura del Corano. A destra: nella parte Nord del Ciad prevalgono popolazioni dedite all’allevamento.

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