Missioni Consolata - Aprile 2008
54 MC APRILE 2008 KAZAKISTAN soluzione sostenuta da alcuni movi- menti politici e alimentata da infiam- mati discorsi dei politici russi, dall’u- na e dall’altra parte della frontiera. Col passare del tempo, invece della secessione, i russi hanno preferito prendere la strada dell’emigrazione e le loro comunità si sono andate as- sottigliando. Per garantirsi unmaggior controllo sul nord, il presidente Nazarbaev spostò la capitale da Almaty ad A- stanà. Il passaggio di sede fu deciso nel 1994 e ufficialmente celebrato al- la fine del 1997, sebbene a quei tem- pi la città fosse ancora lontana dall’a- vere un aspetto rappresentativo e molti non avessero nessuna fretta di trasferirvisi. Nato nel 1940 da una famiglia con- tadina, fece una rapida carriera all’in- terno del Partito comunista (Pc) ka- zako e nel 1989 arrivò a occuparne la massima posizione, quella di primo segretario.Quando nel 1990 in Urss fu creata la figura del presidente di repubblica, egli fu designato a occu- parla e alla fine del 1991 divenne il primo presidente del Kazakistan in- dipendente, con il 98% dei suffragi. La continuità di leadership è stato un tratto comune a tutta l’Asia cen- trale ex sovietica: i capi dei Pc locali sono diventati i presidenti dei nuovi stati indipendenti;ma, tra tutti,Na- zarbaev si è dimostrato il più accorto e lungimirante.A differenza del ta- giko Nabiev e del kirghizo Akaev è ancora saldamente alla guida del paese; a differenza dell’uzbeko Kari- mov e del turkmeno Niyazov, dece- duto nel 2006, si è presentato come unmoderato, attirandosi le simpatie e i finanziamenti dell’Occidente. Il suo non è stato un compito faci- le. Come gli altri burocrati della vec- chia guardia comunista divenuti im- provvisamente capi di stati sovrani, Nazarbaev si è trovato ad affrontare situazioni di cui non aveva esperien- za alcuna. Il Kazakistan, come le altre quattro repubbliche sovietiche d’A- sia Centrale, non aveva mai condotto una politica economica ed estera au- tonoma, non aveva un esercito na- zionale né il controllo dei propri con- fini. Bisognava inventarsi ex novo un sistema politico ed economico, in so- stituzione del fallitomodello sociali- sta centralizzato, sotto la guida di Mosca. Il riferimento più ovvio, a quel punto, diventava il modello occiden- tale. Ispirandosi ad esso, furono crea- te le prime istituzioni di democrazia rappresentativa e s’intrapresero cau- te riforme economiche. Superficie: 2.724.900 kmq Popolazione: 15 milioni circa; kazaki (53,4%), russi (30%), ucraini (3,7%), uzbeki (2,5%), tedeschi (2,4%), tatari (1,7%), uiguri (1,4%) Religione: musulmani 47%, ortodossi 8,2%, protestanti 2,1%, altri 42,7% Lingua: kazako (ufficiale), russo, tedesco, uiguro Capitale: Astanà Moneta: tenge Pil: 5.113 dollari pro capite Ordinamento politico: repubblica presidenziale Organo legislativo: bicamerale: Assemblea e Senato con 77 e 47 mem- bri. Presidente: Nursultan Nazarbaev (dal 1991, rieletto nel 1999 e 2005) Economia: agricoltura (cereali), allevamento (bovini, ovini, ecc.); abbon- danti risorse energetiche (carbone, gas naturale, petrolio) e minerarie (ferro, uranio, bauxite, cromite...) Il presidente del Kazakistan Nazarbaev e Jaap de Hoop Scheffer, segretario generale della Nato. Astanà, la mitica torre Bayterek.
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