Missioni Consolata - Aprile 2008
MISSIONI CONSOLATA MC APRILE 2008 31 i quali hanno scontato la pena in misura alternativa fanno registra- re tassi di recidiva molto più bassi rispetto a quelli degli ex detenuti (la percentuale già citata del 70% cala a poco più del 20%). La stessa cultura giuridica degli operatori del diritto stenta a considerare le pene alternative come una sanzio- ne penale vera e propria e tende quindi a concederle con sempre maggiore riluttanza: quest’estate ha destato scalpore la rapina com- messa dall’ex brigatista Piancone, mentre stava scontando la misura alternativa, benché avesse sconta- to la pena detentiva per la durata di 25 anni! Del resto, non si intra- vede una politica di potenziamen- to delle strutture pubbliche chia- mate a svolgere le attività di rein- serimento sociale. La percentuale di personale che all’interno delle carceri è addetta al trattamento è ancora oggi estre- mamente ridotta rispetto a quella che si occupa della sicurezza. Men- tre esiste in media più di un agen- te di polizia penitenziaria per ogni detenuto, ancora oggi ci sono car- ceri che ospitano 200/300 reclusi che dispongono dell’intervento di uno o due educatori! Lo stesso provvedimento dell’indulto è stato approvato nel periodo estivo, qua- si alla chetichella e prontamente disconosciuto dalle stesse forze politiche che l’avevano approvato, senza un serio piano di reinseri- mento sociale e di accoglienza del- le persone scarcerate con i sog- getti del privato sociale operanti sul territorio. In buona sostanza, una occasione perduta per dimo- strare all’opinione pubblica come il carcere possa e debba mantene- re una valenza risocializzativa. TROPPI SUICIDI NEGLI «ALBERGHI A 5 STELLE» Di quando in quando emerge nell’opinione pubblica che le car- ceri siano «alberghi a 5 stelle». Non è proprio così, se consideria- mo che gran parte dei nostri isti- tuti penitenziari sono fatiscenti o perché vetusti, o perché nati vec- chi in quanto costruiti non per il bene pubblico, ma per soddisfare interessi privati di consorterie di potere (ricordate lo scandalo delle «carceri d’oro»?). Inoltre, la mag- gior parte delle persone detenute sono costrette ad un ozio forzato, in quanto la possibilità di svolgere Procedure, tempi di attesa, termini non rispettati creano una situazione di profonda incertezza e, come tale, generatrice di ansia (Pietro Buffa) “ ”
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