Missioni Consolata - Aprile 2008
MISSIONI CONSOLATA spesso riportate dai quotidiani nazio- nali con titoli sensazionali, che parla- no di scoperte di «scuola di terrori- smo» collegata ad Al Qaeda, «covi di propaganda dell’odio», «schegge im- pazzite dell’islam» con sede in Italia... Mamentre gli agenti di polizia,prota- gonisti di tali scoperte, ricevono en- comi e complimenti, alcuni studiosi di islam, che con le loro ricerche spesso offrono «piste valide» alle stesse forze dell’ordine, sono accusati presso i tri- bunali di «vilipendio della religione i- slamica, come è capitato ai professori Allievi e Guolo,denunciati dal discus- so Adel Smith ( vedi riquadro ). In un paese dove cresce la nevrosi «da paura» e «razzismo» nei confronti del mondo arabo, sono proprio gli studi degli onesti ricercatori spesso anche apprezzati analisti di impor- tanti quotidiani su questo «campo minato», che insegnano a «discerne- re», a non fare di «tutte le erbe un fa- scio», a distinguere tra «islammode- rato», a cui appartiene lamaggioran- za dei musulmani residenti nel nostro paese,da quellomarginalemamici- diale del «terrorismo fai-da-te». In questo filone s’inserisce l’impor- tante ed esemplare ricerca « Musul- mani in Piemonte », promossa dal Centro Studi Federico Peirone, in col- laborazione con docenti dell’Univer- sità di Torino, a cui ha offerto autore- voli contributi anche il «denunciato» prof. Renzo Guolo. METODO E AMBITI «La ricerca si è confrontata con i se- guenti quattro campi di analisi: le ap- partenenze all’islam, la costruzione dell’islam, i profili identitari dei mu- sulmani, pratiche e ideologia degli i- mam», scrive nell’introduzione Luigi Berzano, docente di sociologia all’U- niversità di Torino, evidenziando su- bito come sia complesso studiare un settore del «fenomeno immigrazio- ne» che ormai caratterizza l’Italia. Pensata nel 2002, la ricerca si è svi- luppata «sul campo» dall’ottobre 2003 al novembre 2004, con ap- profondite interviste su un campio- ne ben bilanciato di 1.352 immigrati musulmani (917 uomini e 435 don- ne) residenti nelle nove province del Piemonte e provenienti da Marocco, Albania, Senegal,Tunisia, Egitto, So- malia. Altri 50 sono stati intervistati fra i 124 immigrati musulmani dete- nuti in carcere. Nell’analisi dei dati statistici gli al- banesi sono stati quasi sempre scor- porati dalle altre nazionalità, per la loro accentuata laicità. Inoltre, dopo essere riusciti con fatica a compilare un elenco di 43 moschee (inmolti ca- si «sale di preghiera») in Piemonte, se ne sono identificate 20 (7 inTorino) per «le visite e interviste approfondi- ta ai dirigenti». Nel 2005 si è conclusa la stesura dei testi e presentato il libro « Musul- mani in Piemonte » (ed.Guerini e As- sociati-Milano) a cura di AugustoTi- no Negri (direttore Centro Studi Fe- derico Peirone) e Silvia Scaranari Preghiera del venerdì nel cortile di un caseggiato di Torino. Montone per la «grande festa», a ricordo di quello sacrificato da Abramo al posto del figlio Ismaele.
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