Missioni Consolata - Febbraio 2008
KOSOVO Reportage da un paese dal futuro incerto Mentre a livello nazionale e internazionale si discute sullo status del Kosovo, la gente è alle prese con i problemi di sempre: tensione tra le varie etnie, disoccupazione, corruzione, mancanza di strutture adeguate. Penalizzati sono soprattutto i giovani, che costituiscono metà della popolazione. Ma non mancano segni di speranza. TRA SOGNO E REALISMO A ll’ufficio postale di Prizren c’è la fila.Almeno 20 persone in coda; e sono tutti giovanissi- mi. «Si usa così tanto da voi?» do- mando all’amico Blerim. «No, i ragaz- zi sono in coda per ricaricare il cellu- lare. Da qualche mese, quando è iniziato questo servizio, le poste so- no prese d’assalto». E io che già gri- davo al miracolo delle nuove gene- razioni, che mantengono la voglia di comunicare via mezzo cartaceo. «Comunicano a modo loro,ma con gli sms, si scambiano foto e musiche. Proprio come in Italia». BlerimBobaj, ha 31 anni, ben 7 so- pra l’età media dei due milioni di ko- sovari, il 50% dei quali ha meno di 20 anni. Il suomestiere è il coope- rante. Dalla fine del conflitto etnico del 1999, «risolto» nei 78 giorni di bombardamenti Nato sulla Serbia, Bobaj ha lavorato con tre organizza- zioni non governative, una degli Sta- ti Uniti, una francese e l’ultima italia- na: Ipsia, la ong delle Acli, grazie alla quale ha potuto conoscere l’Italia. «È chiaro che il futuro del Kosovo dipende dai giovani, il problema è che oggi essi non sembrano interes- sati a quello che li aspetta alla fine degli studi» spiega il mio amico.A gruppi di 5-10 li vedi scorrazzare nel prestigioso centro storico di Prizren, cuore dell’incrocio di civiltà con le sue moschee (tra cui quella di Sinan Pasha, costruita nel 1463, la più anti- ca dei Balcani, con il minareto più al- to d’Europa), la cattedrale cattolica, le chiese ortodosse, il bagno e il ponte turco. Tutti giovanissimi, con jeans , occhiali da sole, cellulare alla mano.Ha ragione Bobaj: proprio co- me da noi. «Oramai è l’Occidente il modello dei ragazzi di qui - riprende -,non è solo per colpa loro;ma il risultato è che le tradizioni se ne stanno andan- do». Nelle città kosovare, a Prizren Testo e foto di Daniele Biella M A C E D O N I A S E R B I A A L B A N I A KOSOVO MONTENEGRO Prizren Pec Pristina Presevo Mitrovica
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