Missioni Consolata - Febbraio 2008

MISSIONI CONSOLATA speciale come quella del Nyambene; da campagne educative nelle scuole a dibattiti con le comunità circostanti; da attività di promozione agro-turisti- ca a istruttive visite guidate; da docu- mentari filmati a pubblicazioni. La gente del luogo lo chiama « mukiri », il silenzioso. Fratel Argese è, infatti, un uomo di azione più che di parole; la sua comunicazione, essen- ziale, misurata e diretta, è scevra di i- nutili giri di parole. I suoi operai han- no imparato ad ascoltarlo attenta- mente, perché non ama ripetere le cose. Insegnamento di base, comuni- cazione chiara e fiducia sono il fon- damento su cui ha costruito il rap- porto con i suoi lavoratori. È questo il segreto delle molte atti- vità che porta avanti da Mukululu.Un lavoro su quattro fronti: progetto i- drico, fattoria e vigneto di Liliaba, co- struzione del santuario della Conso- lata, attività di consulenza in tutti i progetti di sviluppo diocesani. ILMISSIONARIO Quando aprì il campo di Mukululu, Mukiri poteva condividere la sua fe- de con una manciata di cattolici nella cappella di fango.Non ha avuto tem- po di fare catechesi o altre attività di evangelizzazione diretta; eppure og- gi la comunità conta più di 2.500 fe- deli. La capanna originaria è rimpiaz- zata da una bellissima chiesa, consa- crata nel 1986, 75º anniversario dell’evangelizzazione del Meru, dal vescovo Silas Njiru, che l’ha dichiara- ta santuario diocesano dedicato alla Madonna Consolata. E la chiesa è di- ventata troppo piccola per accoglie- re tutti la domenica.Così, dal 1996, ha iniziato ad ampliarla. Il santuario è cresciuto insieme alla comunità e in base ai ritmi di lavoro imposti dalla costruzione dell’acque- dotto; si è innalzato pietra su pietra, in un’armoniosa combinazione di co- lori diversi: pietre marroni, rosse, rosa, gialle, nere, bianche... tagliate dagli scalpellini, come nella costruzione delle cattedrali medievali, ciascuna con la sua forma particolare, secondo la posizione specifica da occupare nell’edificio: eloquente immagine della chiesa vivente, dove ogni singo- la persona è una pietra viva, posta sulle fondamenta della pietra ango- lare che è Gesù Cristo. Il santuario è la sintesi dello stile di evangelizzazione di Mukiri : costruisci la persona nella sua pienezza e ne fa- rai un cristiano che dà gloria a Dio; e potrebbe essere il paradigma della relazione tra evangelizzazione e pro- mozione umana: due facce della stessa azione salvifica di Dio. È lo stile dell’Allamano, che ai suoi missionari partenti per la missione tra gli africa- ni raccomandava: «Fateli prima uo- mini e poi cristiani». SOGNI SENZATRAMONTO A 75 anni, Mukiri è consapevole che non può essere attivo come ai vecchi tempi,ma va avanti, riposan- do un po’di più e spronando altri ad assumere le responsabilità.Nel lu- glio scorso si è realizzato un altro so- gno: dopo 7 anni di duro lavoro, ha visto riempirsi la seconda diga sul fiume Ura, che ha una capacità di 55 mila metri cubi. Ad agosto l’ha vista tracimare, così pure all’inizio di otto- bre: ormai l’acquedotto di Tuuru può affrontare le siccità più spaventose. E Mukiri può dedicare più tempo alla costruzione del santuario, alla vi- gna piantata a Liliaba, dove una volta c’era un campo di prigionia mau- mau .Gli amici lo aiutano a piantare nuovi vitigni e migliorare la qualità del vino. I vescovi lo incoraggiano a produrre vino da messa di qualità. Ma la sua più grande soddisfazione è vedere che circa 200 famiglie hanno piantato le viti nelle proprie shambas e sono in grado di vendere 20-50- 100 kg di uva.Non è molto,ma aiuta i magri introiti familiari. Eppure, di fronte alla crescente do- manda d’acqua in altre aree del Nyambene, Mukiri ha un ultimo gran- de sogno: una terza diga nella fore- sta, capace di quasi 1 milione di me- tri cubi! Un’impresa ciclopica, che so- lo un uomo di fede come lui è in grado di sognare.Costerà milioni di ore di lavoro e miliardi di scellini... La gente lo vuole e ha bisogno di lavo- rare; di tempo ce n’è in abbondanza; il progetto è quasi pronto e i donato- ri sono interessati; presto sarà contat- tato il governo per le necessarie au- torizzazioni. Riuscirà a vedere anche questa diga tracimare? Mukiri non lo sa e non gli importa di saperlo. Se de- ve essere fatta (cioè, se Dio lo vuole), sarà fatta, perché Dio provvederà! ■ MC FEBBRAIO 2008 15 NewYork 1999: onorificenza conferita a fratel Argese come «servitore della pace». Mukiri davanti alla sua abitazione in legno, soprannominata dai confratelli «la tana dell’orso».

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=