Missioni Consolata - Febbraio 2008
14 MC FEBBRAIO 2008 KENYA vitù di dover attingere acqua in luo- ghi lontani e pericolosi, l’igiene per- sonale è diventata più agevole, tanti uomini possono avere un lavoro fis- so, molti hanno imparato nuovi me- stieri, i problemi di salute si sono ri- dotti (anche se ne sono sorti altri, co- me quelli legati al consumo delle foglie narcotiche della miraa ). Si dice che una goccia fa trabocca- re il vaso;ma in questo caso le gocce d’acqua raccolte con pazienza nella foresta del Nyambene hannomesso inmoto un lentoma solido processo di cambiamenti di un distretto che, negli anni ’60, era uno dei più poveri ed emarginati del Kenya. MUKIRI Dietro a tutto ciò, ecco il nostro uo- mo, il costruttore di chiese, l’uomo dell’acqua, come è chiamato dalla gente del posto. Il TuuruWater Sche- me ha impegnato gli anni migliori della sua vita.A 75 anni (compiuti il giorno di san Martino), l’uomo ha perduto l’agilità e vigore fisico che a- veva quel pomeriggio del 30 settem- bre 1957, quando iniziò a lavorare al- la cattedrale di Meru; la sua mente, però, è più lucida che mai, non solo nel seguire la miriade di progetti in- trapresi, ma anche nel pensare a qualcosa di nuovo e imprevedibile. Per conoscere quest’uomo un po’ più da vicino, curiosiamo fra i suoi li- bri! Entrando nella sua casetta di tronchi d’albero, a sinistra troviamo scaffali zeppi di libri messi alla rinfusa. Ci sono, naturalmente, libri relativi all’acqua: prese,pompe,dighe,depu- razione, tubature, foreste pluviali e così via. Testi su artemuraria, edilizia e architettura, carpenteria e falegna- meria, disegno tecnico e di rileva- mento. C’è una nutrita selezione di testi religiosi, sulla sua famiglia, i mis- sionari della Consolata, sulla chiesa in Kenya, spiritualità, vite di santi, sacra scrittura, storia della chiesa. La storia dell’evangelizzazione lo appassiona: conosce a memoria gli episodi più significativi dell’evange- lizzazione dell’Africa e del Kenya in particolare. E poi libri su geografia, popoli e culture del paese di adozio- ne. Infine, e non ci sorprende cono- scendo l’uomo, libri su agricoltura, frutteti, fiori, insetti e uccelli, colture resistenti alla siccità e una sezione speciale su ulivi e vigneti. In più, libri su cure con erbe medicinali e meto- di naturali. Su un altro scaffale, libri scelti di cu- cina, su come preparare marmellate e, perché no, su come fare del buon formaggio.Ci sono pure libri fotogra- fici, sulla sua bella città natale,Marti- na Franca, sull’Africa, il Kenya e il suo acquedotto...Anch’esso è stato foto- grafato dentro e fuori, descritto in li- bri e in video.Non troviamomolti ro- manzi; quei pochi, si può arguire, so- no regali di amici che hanno goduto della sua squisita ospitalità. Prima di arrivare in Africa, fratel Ar- gese aveva frequentato un corso di edilizia per corrispondenza presso un istituto professionale di Luino,ma non lo aveva terminato. Lo ha com- pletato sul campo, con la costruzione della cattedrale di Meru, fino a diven- tare, a livellomondiale, un esperto nel raccogliere l’acqua nella foresta equatoriale e un grande ambientali- sta. Le due realtà, infatti, sono stretta- mente connesse: la foresta può forni- re acqua solo se rimane nelle condi- zioni originarie. Difendere la foresta del Nyambene da disboscamento e speculazione e- dilizia è stata una priorità,portata a- vanti dalla gestione dell’acquedotto di Tuuru da parte della diocesi di Me- ru. Tale impresa,però, è aperta amol- te iniziative:dalla cooperazione con università locali e straniere al coinvol- gimento di entomologi,botanici,or- nitologi, zoologi per scoprire biodi- versità e peculiarità di una foresta Costruzione della diga con zappe, picconi e carriole. Una coltivazione di tè alle falde della montagna del Nyambene.
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