Missioni Consolata - Gennaio 2008
Sicuramente ora è nella gioia e può aiutare più di pri- ma, non solo i familiari, ma anche tutti coloro che lei so- steneva in varie forme nelle loro opere di solidarietà, assi- stenza, diffusione della cultu- ra. Affido la carissima mamma a qualche missionario, affin- ché la ricordi nella preghiera. Ringrazio e porgo i più cor- diali saluti. Milva Capoia Collegno (TO) Grazie, signora Milva, per la testimonianza sulla sua mamma ( vedi riquadro ). La ricorderemo in modo spe- ciale al Signore, come fac- ciamo ogni giorno per i so- stenitori del nostro lavoro missionario. Siamo certi che anche lei dal cielo conti- nuerà a sostenerci. Lettore... devoto Egregio Direttore, sono un lettore di Missioni Consolata , che ricevo da mio figlio, prete diocesano, e che leggo con vero entusiasmo e di cui condivido pienamente i contenuti. Essendo nato a Torino, sono un devoto della Madonna Consolata, dove negli anni ‘50 conoscevo il rettore del santuario. Pur es- sendo impegnato con diverse associazioni nella lotta contro la fame e per lo sviluppo dei popoli, vorrei potere aiutare, sia pure con piccole offerte, i vostri missionari che stanno svolgendo lavori meravigliosi e concreti nei paesi poveri, sia nel campo dell’evangeliz- zazione che dello sviluppo. Per questo chiedo di mandar- mi dei moduli Ccp prestam- pati. Una preghiera alla Conso- lata per tutta la mia famiglia e i più cordiali saluti. Eugenio Ceruti Conegliano (TV) Il suo «entusiasmo» e la sua devozione alla Consola- ta ci incoraggiano a conti- nuare nel nostro lavoro, sia qui in redazione che nei vari continenti dove sono pre- senti i nostri confratelli. 0020228.mp3), lo ha defi- nito «numero molto bello, da recuperare». Per chi fosse interessato, abbiamo anco- ra copie disponibili. Una madre speciale Egregio Direttore, ringrazio per il prezioso servi- zio svolto da Missioni Conso- lata con competenza e profondità dei contenuti. Pur- troppo la rivista ha perso un’assidua e interessata let- trice quale è stata mia madre: da anni e ogni mese la sfo- gliava indicandomi qualche articolo importante, a suo parere, da prendere in consi- derazione. Le dolorose sofferenze, che l’hanno afflitta dal mese di gennaio le ha offerte, in par- ticolare, per i missionari im- pegnati nella diffusione del bene nel mondo. rivista@missioniconsolataonlus.it MC GENNAIO 2008 7 I NDIMENTICABILE MADRE V enerdì 14 settembre2007,festadell’Esaltazionedella Santa Croce, è scomparsa lamia carissimamamma,CleofeScapin, che leggeva regolarmente Avvenire,LaVitadel Popolo,Famiglia Cristiana,LaVocedel Popolo, Il NostroTempo,CittàNuova,Popoli eMissione eMissioni Consolata ai quali sono abbonata.Nonmi dilungo sul doloredei figli e tutti i parenti per taleperdita,quan- to sulle specialissime qualità che l’hanno caratterizzata come mammapremurosa,sposa fedele,donna coraggiosa edignito- sa, coltivatrice con il «pollice verde», instancabile riparatrice di tutto,dagli indumenti aimobili,personagenerosaeattenta alle necessità degli altri, cristiana coerente e dalla fede profonda e incrollabile. Tali qualità e altrohanno reso la convivenza con lei un particolare privilegio di cui essere orgogliosi e da onorare. Fin da giovane ha dovuto affrontare problemi di salute di o- gni genere,che l’hannoaccompagnatanel corsodi tutta la vita. Tali problemi non le hanno impedito di occuparsi dei familiari edella casa,convolontà sovrumana e ininterrotto spiritodi de- dizione, non privo di sofferenze fisiche e anche morali, a causa di qualche incomprensione. Con un coraggio inaudito, infatti, hamiratoalmiglioramentodelle condizioni di vitadei suoi cari, promuovendo, fra l’altro, l’istruzione dei figli e l’acquisto dell’a- bitazione. Ha conservato sempre il piacere per l’ordine, la cura degli ambienti e delle cose, consapevole del loro valore e della loro rilevanza estetica. Ha ereditato dalla terra veneta in cui era nata l’interesse e il piacere per i fiori e piante con cui aveva riempito balconi, ve- randa edavanzali,occupandosene tutti i giorni conparticolare perizia egarantendo amolte una durata pluriennale impensa- bile.Alcune varietàdi gerani sonoancoraquelleportatedalVe- neto, nell’avventuroso viaggio del 1951. N on aveva potuto studiare da giovane per le condizioni di povertà della famiglia d’origine, ma ha coltivato perma- nentemente la curiosità per la cultura, l’interesse per l’ap- profondimento dei problemi e l’analisi delle situazioni socio- politiche attraverso la letturadi quotidiani,rivistee testi;spesso utilizzava le ore notturne per leggere i libri che i figli avevano portatoa casadallabiblioteca scolasticae chedovevanoessere restituiti al più presto. Tale attività di documentazione le ha consentito di fornire suggerimenti e indicazioni ai figli per ini- ziative di formazione e aggiornamento per migliorare la loro professione. Hamantenuto sempreun radicato sensodel doverenei con- fronti dei familiari,dei vicini di casa,delle istituzioni pubbliche, della parrocchia e della chiesa, insegnando a essere puntuali e precisi negli impegni, nei pagamenti, nel sostegno morale ed economico in caso di difficoltà; ha tenuto per moltissimi anni, tra l’altro,contatti conalcunimissionari dell’India,inviando loro regolarmente aiuti in denaro. La salute precaria e le avversità non le hanno compromesso la dignità con cui le ha affrontate, la finezza e delicatezza dei sentimenti,nobiltà d’animo valorizzata dalla purezza di cuore e fede incrollabile; è stato un suo motto «mai disperare», so- stenuto dalla certezza che la fede e la preghiera operano mi- racoli e trasformano il mondo. Pur con le lacrime e il cuore lacerato non posso non ringra- ziare Dio per averla avuta accanto a lungo, per aver condiviso progetti e sofferenze, per aver superato insieme tante diffi- coltà,per la sua presenza che ora continua in cielo,nel cuore e della ricerca quotidiana di essere all’altezza ed erede degna di tale meraviglioso esempio. Milva Capoia
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