Missioni Consolata - Gennaio 2008
tute con Marie e, parlando dei bam- bini, mi informo, delicatamente, sul- la loro salute e sulla scuola. Le parole che riesco a scambiare sono poche, il dialogo non è facile, in cuor suo, probabilmente, pensa di non avere un gran che da racconta- re. Le risposte di Marie sono spesso monosillabi, seguiti da lunghi mo- menti di silenzio. Forse la mia pre- N el primo pomeriggio, quando arrivo a casa di Funfun, sua madre,Marie, è sdraiata su una stuoia, stanca e accaldata.Tiene sopra di sè la figlia più piccola, Jená, la allatta e a tratti la imbocca con al- cuni cucchiai di bouyon (una zuppa molto sostanziosa), preparata la mattina come piatto unico per tutta la famiglia. Funfun si precipita, come al solito, a casa del nonno per pren- dere l’unica sedia a disposizione. Ci scambiamo le frasi rituali di sa- luto che introducono ogni nuovo in- contro. La piccola Jená nel frattem- po, si è addormentata tra le sue braccia, Jezibon, l’altro figlio, è sedu- to a terra in un angolo che mangia quel che resta della sua razione di minestra. Scambio alcune brevi bat- HAITI Antropologia della miseria Fond de Blancs, amena località sul Mar dei Caraibi. Un gruppo di villaggi sulle montagne. La terra è dura da coltivare e si soffre la fame. Le famiglie sono disgregate a causa di una storia disastrosa di persecuzioni e boat people . Un «bianco» passa alcuni mesi con le comunità del luogo. Ad ascoltare. Per poi raccontare tutto in un libro. Ecco una parte di quella storia. MA PAPÀ DOV’È? di Massimo Miraglio
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