Missioni Consolata - Gennaio 2008
Cari mission @ ri 6 MC GENNAIO 2008 realizzata attraverso il volon- tariato dei medici di Ferrara. Ho nelle orecchie la pre- ghiera dei bambini, il « Baba yetu », che implora il tuo aiuto affinché tu consenta di far re- stare con loro il bravo padre Orazio, in quella missione di frontiera. Privati della sua pre- senza si sentirebbero degli or- fani, come soffrirebbero pure quelli che giacciono inerti nei lettini bianchi dell’ospedale, nato per salvare i loro corpici- ni provati da fame e malattie. Le loro anime sono già state redente. Anch’io ti prego con tutta la fede che ho nel cuore, grande Baba yetu : Padre no- stro che stai nei cieli, fai in modo che resti a Matiri nella sua e nostra missione. Mi ri- sponderai di mettermi in fila, rivolgendomi al tuo segreta- rio, padre F. C. a Nairobi. Col cuore colmo di speranza pro- verò a comporre il 34618000000000... per sentire la voce amica che mi offra il suo ascolto, come sempre il capo tra le mani e la pazienza infinita e poi ti tra- smetterà la mia domanda per la firma. Ti supplico di ripensare al suo provvedimento di trasferi- mento, se questo non fosse proprio possibile, sono certa che tu farai del tuo meglio, af- finché un altro tuo servitore possa garantire la continuità a parità di entusiasmo, espe- rienza, capacità e grande lavo- ro quasi portato a termine dal nostro missionario. Grazie, Signore, supremo Dio del cielo e della terra, confido fiduciosa di ottenere una tua favorevole risposta at- traverso il tuo insostituibile segretario. Tua fedelissima e devotissima Ines Levi Milano Ha fatto bene, signora I- nes, a indirizzare la sua let- tera a colui che guida tutta la nostra storia, e non al di- rettore della nostra rivista, che in problemi del genere non ha alcuna voce in capi- tolo. Siamo sicuri che anche nel caso da lei sottoposto egli saprà risolvere la fac- cenda, tramite il suo ottimo «segretario», nel modo mi- gliore sia per padre Orazio che per la comunità in cui lavora da tanti anni. Da parte nostra ringrazia- mo di cuore per la stima e la solidarietà che continuate a dimostrare verso il nostro caro confratello e la sua de- dizione missionaria. Speciale «Donne...» (anche alla RAI) Caro Direttore, sebbene con ritardo, vorrei e- sprimere la mia gratitudine a tutti voi per il magnifico nu- mero monografico di ottobre: è un piacere imparare nuove cose, basate sul realismo, ma animate dalla fiducia e dalla speranza. Un saluto cordiale. Alessandra T V o e r r in d o e Grazie anche a lei, signora Alessandra, che ha contri- buito al successo del nume- ro speciale con la traduzio- ne di vari testi. Il 25 ottobre 2007, Ra- dio3, nella rubrica «Uomini e profeti» (www.radio.rai.it/podcast/A Il 5 per mille (trasparente) Spett. Direzione, In questi giorni i giornali han- no riportato i dati della desti- nazione del 5 per milla. Aven- do destinato la mia parte al «nostro» Istituto, mi farebbe piacere che, in un prossimo numero della rivista, sia data notizia dell’importo totale devoluto. Grazie per l’attenzione e complimenti. Giovanni V P ia iro e- v m an a o il UN SENTITO GRAZIE a tutti coloro che generosa- mente hanno devoluto nel 2006 a favore della nostra Fondazione Missioni Con- solata Onlus il 5 per mille dell’imposta sul loro reddi- to dichiarato per l’anno 2005. Informiamo i nostri gen- tili lettori che le preferenze pubblicate nell’elenco defi- nitivo dell’Agenzia delle En- trate sono state di n. 2.770 per un importo complessi- vo di 95.578,26 Euro. Tale importo è destinato ai vari progetti di aiuti umanitari nelle nostre missioni sparse nel mondo. Nella speranza che, an- che per l’anno in corso, ci siano state nuovamente co- sì tante preferenze per la destinazione del 5 per mil- le, ringraziamo tutti per questo grande gesto di so- lidarietà e cordialmente vi salutiamo. rag. Guido Filipello, Amministratore MC Onlus Lettera al Padreterno Eterno Padre, mi dispiace scomodarti per un problema che non riesco a risolvere; e tu sai quanto sia tosta a portare avanti le lotte per la pace e aiutare tutti. Si tratta del trasferimento dalla sperduta missione di Matiri, nel cuore del Tharaka in Kenya, di padre Orazio Maz- zucchi, quel grande missiona- rio dall’accento lombardo, ac- compagnato da un simpatico intercalare anglosassone che accarezza le parole di chi gli sta di fronte. Il mio pensiero va in parti- colare ai tanti bambini che vi- vono nel circondario della missione, che seguono il pa- dre come se fossero la sua ombra. Mi pare di vederli quando la domenica se ne stanno seduti sulle panche di legno ad ascoltarlo silenziosi e immobili, attratti dalla lettu- ra del vangelo nella loro lin- gua. Quanta folla e quanto entusiasmo nonostante il lun- go percorso, a volte di chilo- metri a piedi, per raggiungere quella chiesetta e partecipare alla messa celebrata da padre Or D az o io p . o la lunga funzione si ritrovano tutti sul sagrato, punto d’incontro per raccon- tarsi le notizie della settimana. I ragazzini sperano di trovare qualche wasungu di passag- gio alla missione, che estrag- ga dalle tasche qualche cara- mella, che resta in bocca e nella mente il più possibile. Noi qui, dall’altra parte del mondo, seguiamo questi bambini, indirizzando le no- stre forze in adozioni a di- stanza e aiuti concreti, coin- volgendo più gente possibile come se si trattasse dei figli di Noela e i miei tantissimi nipo- tini. In questa missione ai limi- ti del mondo, hanno meno di niente e penso che per il loro necessario basterebbe il no- stro superfluo. Padre Orazio ha già fatto molto. Sta portando a termi- ne il progetto che doterà il vil- laggio di acqua. Un lavoro im- menso che sta per concludere come ha fatto per la costru- zione dell’ospedale, opera
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