Missioni Consolata - Gennaio 2008

profonde divisioni ideologiche, stru- mentalizzate a propri fini dalle gran- di potenze d’allora. Al termine di questo conflittomi- lioni di morti, feriti, senzatetto, sfolla- ti, rifugiati, un paese completamente distrutto e diviso.Un popolo diviso. Famiglie divise.Un retaggio che, a più di 50 anni di distanza, i coreani stanno pagando a caro prezzo. MURO DI SILENZIO E NOIA Questo dramma, che ha sconvolto l’esistenza di milioni di persone, si materializza qui a Panmunjom, al 38° parallelo, in un bordo sottile di ce- mento alto poco più di dieci centi- metri. Tanto basta per mantenere se- parati 70 milioni di persone che con- dividono storia, lingua, cultura, Q uarant’anni di spietata colo- nizzazione giapponese, poi la guerra. Prima quella mondia- le, poi quella fratricida, conosciuta come Guerra di Corea, innescata da COREA DEL NORD Nord e Sud Corea più vicine dopo l’incontro tra i due presidenti L’armistizio che concluse la Guerra di Corea (1950-1953) ha diviso in due blocchi un popolo con la stessa storia, lingua e cultura. Oltre 50 anni di regime marxista ha negato ai nord-coreani i diritti e i beni fondamentali. All’inizio di ottobre 2007, i leaders dei due paesi hanno firmato un patto di riconciliazione, impegnandosi anche a sviluppare i legami economici. Ma per la riunificazione si dovrà ancora attendere. UN PASSOVERSO LA PACE Foto e testo di Piergiorgio Pescali «Danza del ventaglio» durante il festival della gioventù a Pyongyang.

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