Missioni Consolata - Gennaio 2008

ITALIA tutto il suo contributo proviene dai testi relativi al discorso che fece in occasione del conferimento del pre- mio Nobel per la Pace, a Oslo nel 1953, e in occasione del discorso « Appello all’umanità », trasmesso nel 1957 da Oslo attraverso diverse fonti radiofoniche.Ma anche dalla sua dis- sertazione sulla pace fatta nel 1963, toccando i grandi problemi fonda- mentali della salvaguardia della vita nella situazione attuale (relativa alla sua epoca, n.d.r. ) del mondo. Nei primi anni del secolo scorso, e anche in seguito, si dedicò a una lun- ga ricerca: voleva conoscere la posi- zione dei filosofi degli ultimi decenni nel campo dell’etica, per rilevare il nostro pensiero riguardo al compor- tamento nei confronti del creato. Un giorno del 1915,mentre navi- gava sulle acque del fiume Ogoouè per re- carsi al ca- pezzale O ggi più che mai il problema dei diritti umani acquista sempre più valore e conside- razione, tanto da rievocare, ad esem- pio, gli scritti di Immanuel Kant (1724-1804), in uno dei quali egli si pose la domanda «se il genere uma- no sia in costante progresso verso il meglio».Un interrogativo che po- trebbe auspicare una risposta ottimi- stica, se non fosse per la continuità degli eventi che ormai quotidiana- mente turbano la serenità di tutti noi. Ma io credo che l’argomento vada ulteriormente approfondito e più «attualizzato» ricordando il principio fondamentale del pensiero di Albert Schweitzer (1875-1965), ossia il «ri- spetto per la vita» applicato a ogni settore dell’attività umana che entri in contatto con esseri viventi. «L’uo- mo - sosteneva il grand docteur alsa- ziano - ha la possibilità di agire in fa- vore della vita o di recarle danno, nei rapporti con il prossimo e nel suo at- teggiamento nei confronti della na- tura, fino a toccare i grandi problemi del nostro tempo: la pace, la crescita sociale, la cultura, la ricerca scientifi- ca, l’ecologia». Nel corso della sua esistenza Schweitzer ha espresso questo prin- cipio applicandolo concretamente con il rispetto del diritto alla vita, la sua libertà e dignità, il suo sviluppo, il suo valore, intendendo per vita sia quella umana, sia quella della natura. Ha insegnato a mettere in pratica la propria idea di fondo: con l’impegno della propria vita di teologo, filosofo e medico ha impresso al proprio pensiero la rara forza del testimo- ne, ponendo in primo pia- no e viven- do in pri- ma perso- na la solidarietà con ogni forma di vi- ta. Considera- zioni, suggeri- menti e moniti a riguardo sono ri- portati nella pubbli- cazione del 1923 Cul- tura ed etica ;ma soprat- Il rispetto della vita universale presuppone una profonda coscienza etica Da Cartesio a Kant, da Schweitzer a Gandhi è sempre più attuale l’esigenza del rispetto per la vita umana e della pace nel mondo. È però indispensabile una concezione etica che induca ad una maggiore responsabilità nei rapporti interpersonali e della collettività. di Ernesto Bodini Il dottor Albert Schweitzer, premio Nobel per la pace 1952. RICHIAMO ETICO

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