Missioni Consolata - Gennaio 2008
18 MC GENNAIO 2008 ARGENTINA voglio che facciano le esperienze che ho fatto io». «Vorrei stare qui al centro.Mi pia- cerebbe continuare ad aiutare le persone ad uscire dalla loro condi- zione, come ho fatto io». Ci chiamano per il pranzo.Ci acco- modiamo sulle panche, tutti - bam- bini, educatori, ospiti - attorno ad un grande tavolo di legno. È un pranzo comunitario, consumato con gusto e tranquillità. La polizia, i vicini, i media I bambini sono nell’aula al piano terreno, seduti dietro un banco sco- lastico per la lezione con due giova- ni insegnanti. Ne approfittiamo per conversare con Hernan, 23 anni,da 8 educatore. Parla con calma,però le sue parole sono dure ed accusatrici. «La polizia di Buenos Aires èmolto violenta.Probabilmente ha mante- nuto il modo di agire repressivo ap- preso durante il golpemilitare del 1976. È aggressiva.Ad esempio, al mattino,quando alle 5 si apre la me- tropolitana, i bambini che dormono sotto vengono svegliati dai poliziotti a suon di botte». Chiediamo dei vicini di casa, che da tempo promuovono azioni - de- nunce, raccolte di firme, eccetera - per far chiudere il Miguel Magone. «La cosa che dà più fastidio è a- vere questi bambini, mal vestiti e magari con una borsa di Poxiran tra le mani, vicino a casa. Se fossero lontani, non avrebbe importanza, ma sulla porta di casa non li sop- portano. La verità è che la maggio- ranza dei vicini non conosce la si- tuazione di questi giovani, non comprende i motivi della loro vita, non sa gli scopi di questo centro. Un giorno è venuta l’amministratri- ce di un palazzo a fianco. Era adira- ta perché diceva che la presenza dei bambini di strada faceva per- dere di valore agli appartamenti del suo condominio». Hernan è durissimo anche con i mezzi di comunicazione. «Troppi programmi televisivi - spiega - mo- strano il problema dei bambini di strada inmodo distorto.Ad essi non importa nulla dei ragazzi: mostrano le loro facce o quando si drogano. Si tratta di programmi sensazionalistici che cercano di suscitare emozioni nei telespettatori. Insomma, un gior- nalismo di m...». Su istigazione dei vicini di casa questo giornalismo si è occupato anche del centro di Piedras 1597. Racconta Hernan: «Un’importante rete televisiva - AmericaTv Canal 2 - ha filmato il centro durante il fine settimana,quando è chiuso.Ha fatto domande ai bambini che stavano fuori dalla porta.Non potendo en- trare, hanno trasmesso immagini di altri luoghi.Hanno raccontato un mucchio di bugie: che il luogo non ha luce, che è sporco, che non c’è da mangiare, che non ci sono referenti. Una cosa incredibile! Alcuni bambini G LI INALANTI G li inalanti sono sostanze chimiche che producono vapori in grado di alte- rare l’umore. Vengono assunti per inalazione. Esistono più di 1.000 pro- dotti commerciali che rientrano in questa categoria. La maggioranza di essi è economica e facilmente reperibile, anche per questa ragione sono prodotti uti- lizzati più dai ragazzi che dagli adulti. I più diffusi sono le colle, le vernici, i sol- venti. Gli effetti degli inalanti sono simili a quelli dell’alcool. A dosi basse negli utiliz- zatori si produce eccitazione, euforia, aumento della sicurezza, riduzione del- l’ansia, comportamento disinibito. Poiché gli effetti di queste sostanze scom- paiono in breve tempo, il soggetto tende ad assumere un’altra dose. Ciò deter- mina un utilizzo pressoché continuativo, con rischi gravi per la salute, fino a mettere in pericolo la vita. I più pericolosi sono quelli contenenti toluene e ni- triti. Gli inalanti provocano mal di testa, nausea, vomito, disturbi dell’eloquio, per- dita della coordinazione motoria, riduzione dei riflessi, tremori, problemi re- spiratori. L’uso a lungo termine può provocare perdita di peso, disturbi cuta- nei, problemi cardiorespiratori, compromissione della memoria, danni al si- stema nervoso, al fegato e ai reni. È difficile stabilire a che livello inizia il pericolo di vita. La morte può sopravve- nire quando si usano per la prima volta o dopo molto tempo.Va ricordato che il metodo di inalazione più diffuso - quello dal sacchetto - aumenta notevol- mente la concentrazione delle sostanze e dunque i rischi per la salute. Le inchieste suggeriscono che l’uso di inalanti nasce di norma in ambienti so- cioeconomici sfavoriti, dove sono presenti povertà, abusi sessuali infantili, ab- bandono scolastico. ( a cura di Paolo Moiola ) I L GLOSSARIO paco: nome con cui si indica la droga più a buon mercato reperibile nelle strade di Buenos Aires. È pasta base di cocaina, mischiata con cherosene ed acido solforico (o altri agenti chimici).Viene fumata in rudimentali pipe di metallo. Lo smercio avviene nelle villas miserias più degradate. Negli ultimi anni ha avuto una diffusione esponenziale, anche in ragione del suo basso prezzo: una dose costa da uno ad un massimo di 5 pesos . Il paco argentino è il bazuco diffuso in Colombia, il pitillo della Bolivia, il kete del Perù. pegamento / pegar: è la colla inalata dai bambini di strada, di norma è rac- chiusa in un sacchetto da cui essi aspirano. Il termine «pegar» indica l’atto di inalare droghe. In Argentina, il pegamento più diffuso è il Poxiran . ranchada: nel gergo della strada indica bambine e bambini che formano un gruppo. Si ritrovano in un luogo detto «rancho», che costituisce una sorta di ri- fugio dove dormono e si sentono teoricamente più protetti. Ogni ranchada ha un proprio leader. Il termine deriva dal gergo del carcere. villas miserias: si chiamano così i quartieri informali (cioè senza permessi e strutture) cresciuti nelle periferie delle città argentine, in particolare di Buenos Aires. Sono la versione argentina delle favelas brasiliane, dei pueblos jovenes peruviani, dei ranchitos venezuelani. ( a cura di Paolo Moiola ) L E PAROLE DELLA STRADA L E DROGHE DEI POVERI ( E DEI GIOVANISSIMI )
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