Missioni Consolata - Dicembre 2007
del padre per affrancarsi da lui e ora si accontenterebbe di essere suo servo, credendo che il padre potrebbe fare fintadinonesseresuopadre. Ogni scelta,perquantoper sonale, implica sempre le scelte di qualcun altro. Nel suo ragionamento assurdo, egU addirittura si para gona ai servi della casa di suo padre che stanno meglio di lui. Colui che voleva la libertà e la totale indipenden za, si considera inferiore ai servi di suo padre. In questo modo afferma indirettamente che il padre è la •g aranz ia• del benessere dei servi e quindi anche del figUoche vuo le diventare servo. Questa considerazione è la presa d'at to di un totale fallimento, ma anche la certezza: quel •pa dre• che egU aveva voluto morto per avere preteso la vita in eredità, è ancora il perno della sua esistenza. Muore di fame e sogna suo padre come sua àncora di sopravviven za. Il figlio non sa che il padre, portato via come «patri monio•, è stato il suo scudo e la sua difesa. MOTIVAZIONE NASCOSTA ANCHE AL FIGUO La ragione/motivazione che guida il figlio a ritornare, è il «padre.che come «patrimonio• ha seguito il figlio sul lavia della dissoluzione edellaperdizione. Sostenuto dal la presenza invisibile del padre che anima tutte le deci sioni di vita, il figlio giovane si determina a intraprende re il suo cammino di ritorno. La vera ragione del ritorno del figUo affonda le sue radici nell'amore del padre che non è mai venuto meno. In termini spirituali si può dire che ogni ritorno, inte so anche come conversione, non è mai frutto della vo lontà dell'interessato, ma azione di grazia che lo Spirito compie per realizzare la volontà salvifica universale di Dio. Nessuno è capace di conversione perché possiamo solo )asciarci convertire dallo Spirito di Dio. Veramente credere nel Dio di GesùCristo è il compito piùfacileche esista: basta abituarsi a sapere ricevere: eMi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre• (Ger 20,7). n «richiamo• del padre è più forte della morte. Si capi sce perché il padre si sia lasciato spogliare, derubare e «uccidere•: era l'unico modo per andare ccon» il figlio e salvarloda se stesso. Al padre non èmai interessato il pa trimonio o cla proprietà•. A lui interessa soltanto quel fi gUo che voleva perdersi a ogni costo e che bisognava sal vare a tutti i costi, anche a costo della propria vita: «Nes suno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15,13). U padre è l'immagine nuda e austera del Padre dei cie li, che cha tanto amato il mondo da dare il suo FigUo u nigenito... Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi permez zo di lui• (Gv 3,16-17). Al fondodella sua abiezione e co me risultato del suo faUimento, il figlio giovane può an cora una volta aggrapparsi al padre, la sua unica salvez za. Dice undettodella tradizione giudaica: cLeporte del la preghiera possono essere chiuse (- Dio può anche non ascoltare), ma quelle del ritorno (pentimento) sono sempre aperte• (Talmud Jerushalml, Makkot-Fruste, 2,7,3Id). L'AsSENTE-PRESENTE l vv. 18-21 formano nell'economia del capitolo due sotto-unità, in cui si descrivonogli stessi movimenti: nel la 1• unità (vv. 18-19), di cui ci occupiamo inquesta pun- --.....---- ------ lata, il figlio parla con se stesso, immaginando di essere davanti al padre che materialmente è assente; nella 2• in· vece(vv. 20-21). cheesamineremo la prossi ma puntata, si trova realmente davanti al padre al quale ripete le parole che aveva preparato. Ledue unità sono strettamentecon nesse intorno alla figura del padre «assente-presente.. Questi versetti rivelano il mistero proprio di Dio, di cui facciamo fatica acapirne la natura. Quandoci allontania mo da lui, non acquistiamo autonomia e libertà, ma di ventiamo schiavi di qualcuno o di qualcosa: è l'esperien za chefacciamoogni giorno. LI padredella parabolaè l'im· magine esemplare di Dio che è presente anche quando sembra assentee tuttoappareperduto. Un'immaginepla stica di questodramma, si trova nel racconto della tempe sta sedata di Mc. Tutto attorno crolla, la tempesta sopra vanza e Gesù cse ne stava a poppa e dormiva», mentre i di scepoli terrorizzati lo accusano di diserzione: «Maestro non ti importa che stiamo morendo?• (Mc 4,35-39, qui v. , 38). C'è la tempesta e lui •dorme»; c'è la tempesta e lui c'è. UNVERBO PER LASCIARE E DUE VERBI PER TORNARE n figlio che ha perduto ogni velleità, esausto nella sua fatica divivere, riallaccia i contatti colpadre, inmodofle bile, interessato, ma reale: egli sogna la casa di suo padre come sicurezza, rifugio e protezione. Nonostante la mo tivazione insufficiente, bisogna cogliere l'evento di qual cosa di grandioso cheaccade.Quando abbandonò la ca sa, suo padre e Dio, dice l'evangelista: cPartl per un pae se lontano• (v. 13); ora che ritorna, il testo greco dice: cE dopo essere risorto venne verso suo padre. (v. 20). Perl'abbandono basta solo ilverbo«partire•, che ingre· co (apedémesen) indica l'allontanamento dalla società, dal popolo: è l'auto-ostracismo dalla condizione umana. Per il ritorno invece è necessariouna decisione, un colpo di reni, che bisogna attuare con un gesto concreto. La Bibbia della Cei (ed. 1997) rende abbastanza bene: «Si mise in cammino e ritornò da suopadre.. Due sono le idee sottostanti: quella di risurrezione e quella del ritor no attuato: per ritornare bisogna cominciare a risorgere, anche se ancora le ragioni non sono del tutto sufficienti. Il cammino di conversione serve proprio a questo: fare prendere coscienza dell'evoluzione e dello sviluppo che la Grazia compie in chi si mette in cammino. Si parte all'inizio con un atteggiamento e si arriva alla mèta totalmente cambiati, perché il cammino si apre camminando e il bisogno di cambiamento aumenta ma- RITORNO ali�CA MESSA -.................. ,.,....---Nial ·"'- no a mano che si cambia. Convertirsi è veramente a bituarsi a lasciarsi cam biare. ( continua - 14 ) Segnaliamo l'ultimapobblkazione di PaoloFarinella : • RITORNO AL· L'ANTICAMESSA . Nuoviint«"· roptivi e probkmit , Il Segno dei Gabrieli edìtori 2007. pag. 80 . Euro 10 , 00 . È una coragg�osa edocumentata risposta alla reintroduzionedella messa tridentina, con la presenta zionedel noto liturg i sta Rinaldo Falsini . MC DICEMBRE 2007 • 65
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