Missioni Consolata - Dicembre 2007

MISSIONI CONSOLATA cio vitale dell'insetto è rapido,sono in grado, in pocotempo,di generare una popolazione infestante,capace di distruggere l'intera area coltivata. A questo punto la risposta più im­ mediata diventa l'utilizzo di un inset­ ticida, che per i primi anni solita­ mente funziona bene, ma in seguito si ripresenta l'intestazionetal quale a prima.Cosa è successo? Si è dram­ maticamente passati dalla perdita della biodiversità al fenomeno della resistenza ai pesticidi,con la neces­ sità di produrre nuove e più potenti molecole.Ma come può essereawe­ nuto? Più pesticidi, p iù resistenza,più danni La risposta sta nel fatto che l'insetticida sparso nei campi haeli­ minato non solo la specie infestante, ma anche le altre specie animali,che la predavanoo la parassitavano, re­ golandone la crescita. La specie infe­ stante, per un certotempo,è effetti­ vamente scesa ad un numero quasi insignificante d'individui, ma si tratta purtroppo d'individui,che hanno sviluppato lacapacità di tollerare certe dosi d'insetticida. t persino possibile che la scomparsa dei pre­ datori, dovuta ai pesticidi,abbia per­ messo una smisurata moltiplica­ zione di specie primatenutesotto controllo biologico, per cui «non dannose» per l'agricoltura,facendole diventare «dannose».Ecosì,grazie alla produzione di molecole di pesti­ cidi sempre più nuove, siamo riusciti a selezionare delle varietàd'insetti sempre più resistenti. Basti pensare che nel 1970 le specie di insetti resi­ stenti agli insetticidi erano224,men­ tre nel 1980 erano già 428. Consideriamo poi che l'adattamento ad un pesticida da partedellespeciepredatricidi una specie infestante è sempre più lento di quello della specie predata. Le specie più complesse e collocate più in altonella catena alimentare,in­ fatti, sonopiù vulnerabili,hanno tempi più lunghi di riproduzione e quindi minoreelasticità. Inoltre i pre­ datori, divorando grandi quantità d'insetti contaminati,accumulano il veleno nel loro corpo,soprattutto negli organi filtranti come il fegato, in quantità sempremaggiore, man manochesi sale lungo la catena ali­ mentare. Un esempiodi questopro­ cesso èfornito da una ricerca effet­ tuata nel lagoMichigan,dove è stata diffusa la doseminima di 0,012 ppm di un cloroderivato, un insetticida per le zanzare.Nel plancton è stata trovata,dopoqualche tempo,una concentrazione di 0,5ppm;nei pic­ coli pesci si è arrivati a 4 ppmed a lO ppm nei pesci di grossa taglia.Negli uccelli,che si nutrivano di questi pe­ sci, si è arrivati a 2.000 ppm (sic!). A proposito,l'uomo è al vertice della catena alimentare. Lasperimentazione e la «dose letale50» Oltre a tuttociò,l'agricoltura indu­ striale comporta un inquinamento ed uno sprecodelle risorse idriche.Si calcola che le colture soggette atrat­ tamenti chimici richiedano una quantità d'acqua fra le cinque e le dieci volte superiore aquella delle coltivazioni tradizionali. L'impiego deifertilizzanti chimici non solo ri­ chiede una maggiore irrigazione,ma comporta anche un minore apporto di componenti organici,il che riduce la capacità di trattenere l'acqua del suolo. L'irrigazione intensiva porta anche allaformazione di acquitrini ed alla salinizzazione,quando i sali del terreno emergono e si deposi- G iàdaquakheannoinEuropaedinAmericadeiNordsiregistranodiver­ si allanni per un'eccessiva moria diapi,che inalcunezonevadal20al SO% degli insetti. Recenti studi,tracuiquellocondottodalprof.GiorgioCelti,docentedell'I­ stituto di entomologiaagraria dell'Università diBologna,hannomessoin strettarelazione lascomparsadelleapiinquestipaesi con l'usodipesti­ cicli neonicotinoidla basedi imidacloprid, un principioattivousato nei conciantidellesementi. senziale pertutti gli artropodi,il chesitraduce in «perturbazioni neuro­ comportamentali»nelleapi,percuioltreallamoria inparecchicasisi han­ noeffetti sub-letall,che alterano l'operoslt�dell'apee quindihanno con­ seguenzeImportantisuiMnteroecosistema. Nondimentichiamoche le api hannoun ruolo importantissimo sia sul planoeconomico,sia suquel- IlConsigliodistatofrancesenel2002e nel2006haemessodellesenten­ ze che impongono e confennano la sospensionedell'autorizzazioneal­ l'usodientrambi i prodottiabasedineonicotinoidi,llGauchoedil Regent, sullecolturemellifereedi mais. Per la moria delle api delloscorso anno In Piemonte, lacausa principale sembraessere statoun altroneonicotinoide,il thiamethoxan, usatocon­ tro laflavescenzadoratadelleviti.Questosospetto è statoconfennatodal ServiziofltosanltariodellaRegionePiemonte:tra giugnoeluglio2006 so­ nostaterinvenutetraccediquestocompostoneicampionidiapitrovate morte. La molecola è statadichiarata c nonecotossica•dalla Syngenta, la società che laproduce,masecondo gli apicoltoripiemontesiessa è inve­ ce«assaipericolosaperrambiente•.Nellaprimaveradel20071amoriadel­ leapi ha riguardato l'interapianura padana,dovedecine di migliaia di al­ vearisonostatispopolatidelleapibottinatriciequindi non produrranno piùmiele. lneonicotinoidiinterferisconocon l'acetilcolina,unneurotrasmettltorees- loecologico,dalmomentochefunzionano da bio-indicatori per la presenza omenonell'ambientedisostanzetossiche.�emerso,adesempio,cheipro­ blemi nelleapi si sonoverificati soprattuttodurantee dopo la seminadel maiseneipressideivigneti,dove è presente laflavescenzadorata. lo spet­ tro dei comportamentianomaliriscontrati in questicasitra leapi è sicura- ' mentecompatibilecon la presenzadi pesticidi nell'ambiente.Tra leano­ maliedìcomportamentodelleapipiùcuriose,verificatasinellaprimavera 2007aTorino,possiamoricordarecheun interosciamediapiha invasovia CarloAlberto,un pomeriggio,perandarea posizionarsi sulcestinoesul manubriodi unabicicletta legataadunpalodellavia,Ilchehacomporta- to l'intervento di un apicoltoreperrecuperaregliinsetti, senza dannoper ipassanti,chesonostatitemporaneamenteallontanati dalla zona. l n correlazione conlapresenzadipestkidinelfambientesono state riscon­ trateanomalieonnonalitra isalmonied igabbianireali;casidifemminiliz­ zazionenelgabbianooccidentaleenelletrote;dernascollnlzzazione tra gli alligatorielepantere;diminuzionedellenascite tra leaquiledimare,leron­ dinidimare,itordieletartarughe,minorefertil�trale pecore, comparsadi artisoprannurnerarineglianfibi. ---------------------------------------------------------------------------------------------- ' MC DICEMBRE 2007 • 61

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