Missioni Consolata - Dicembre 2007

di un proprio governo. Questo aspetto rappresenta un punto di debolezza da non sottovalutare a svantaggio dell'Africa. li rischio è quindi legato alla possibilità che i paesi africani, con i quali la Cina ha stretto relazioni commerciali di maggiore rilievo, finiscano per favorire l'emergere di una relazionedominante - dominato. Questo rischio di «colonialismo economico» non necessariamente andrà a colpire tutti gli stati africani che si trovano coinvolti nella relazione Cina - Africa,ma interesserà soprattutto quei paesi più poveri e mag­ giormente bisognosi di aiuti economici. Il presidente sudafricano,Thabo Mbeki, ha ammonito che l'Africa deve evitare una «relazione coloniale» con Pechino. LE OPPORTUNITÀ Mentre i paesi occidentali considerano molto rischioso investire in Africa per la debolezza e la corruzione dei governi e le frequenti guerre, la Cina vede in essa una grandeopportunità. La Cina è avida di materieprime, cerca mercati per le sue merci ed esporta ancheforza lavoro. Attualmente più di 700 compagnie cinesi operano in 48 stati africani. In cambio molti paesi del continente stannoottenendo la cancellazione del debito estero nei confronti della Cina,e si vedono offrire supporti tec­ nologici e finanziamenti «senza condizioni». Lo stesso presidente della Banca europea di investimento, Philippe Maystadt, ha confermato che i paesi africani preferiscono le proposte di finanziamento cinesi, per­ ché «loro non pongono fastidiose condizioni circa i di­ ritti umani e sociali». Nel corso degli ultimi dieci anni,Pechino ha stipulato oltre 30 accordi strutturali per la concessione di prestiti con più di venti paesi africani.Alcuni progetti finanziati da questi prestiti hanno avuto uno straordinario suc­ cesso, come l'esplorazione di giacimenti petroliferi in Sudan, il rinnovamento della rete ferroviaria in Botswana, lo sviluppo dell'agricoltura in Guinea, la fab­ brica di cemento in Zimbabwe. LEMINACCE Alla Cina non interessa la stabilità finanziaria di questi paesi. Ma questo rischia di alimentare una pessima ge­ stione finanziaria dello stato e di riprodurre i meccani­ smi di corruzioneedi indebitamento da cui molti go­ verni africani stanno emergendo. Adama Gaye, giornalista senegalese esperto di que­ stioni asiatiche,ha recentemente dichiarato in un'intervi­ sta a Radio France lnternational: «L'intervento della Cina in Africa sta distruggendo i passi in avanti della demo­ crazia.Questoperché stabiliscenuovenormechedegra­ dano il sistema, ripristina la centralità dello stato e porta a una progressiva marginalizzazione delle forze demo­ craticheche stavano sorgendo». Pertanto questo connubio tra Cina e Africa non solo fornisce delle opportunità, ma crea molte minacce per l'Africa e innesca tensioni a livello mondiale. Le opi­ nioni al riguardo sono diverse:da una parte i paesi afri­ cani non rinunciano alla collaborazione con Pechino, dall'altra devono ancora capire se questa sia una bene- • MISSIONI dizione o una minaccia per loro. Intanto Amnesty lnternational non ferma le accuse ri­ volte alla Cina che vende armi al Sudan permassacrare la popolazione, uniformi per l'esercitodel Mozambico e fornisce elicotteri a Mali e Angola. Un ministro del Gabon (paese ricco di petrolio, minerali e foreste) dice che occorrono leggi per proteggere l'ambiente dallo sfruttamentodelle risorse e critica leditteestere (inclu­ dendo la Cina) che portano dai loropaesi persino i ma­ teriali da costruzione, invece di favorirne la produzione locale. E ancora, la Namibia, per favorire gli investimenti ci­ nesi, ha spesso esentato le compagnie cinesi dal ri­ spettodei minimi salariali e delle leggi a tutela dei lavo­ ratori. La namibiana società nazionale per i diritti umani ha denunciato che i lavoratori sono sfruttati in condi­ zioni di quasi schiavitù e che le importazioni dei pro­ dotti cinesi a basso costo danneggiano l'economia lo­ cale. Se èvero che l'Africa ha assolutamente bisogno di alleati commerciali e sostenitori, è altrettanto vero che tali aiuti non possono non avvenire nel rispetto dei di­ ritti umani. Q uesti sono solo alcuni esempi per far capire come in realtà queste relazioni tra Cina e Africa sono fonte di numerose perplessità. Dietro all'in­ vitante facciata di un solidale aiuto tra paesi in via di sviluppo, in realtà si cela una frenetica corsa all'oro da parte della Cina. È giusto però concludere che, visto le numerose e aspre critiche a livello internazionale, la Cina ultima­ mente sembra prendere più sul serio queste accuse.Ha approvato l'invio di una più numerosa forza di pace Onu in Darfur, offrendo pure lO milioni di aiuti umani­ tari eannunciando l'inviodi 275 ingegneri militari nella zona. Francesca Bongiovanni CinAfrica - svvot PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA . • . . . . . . . • • . . . . . • . . • . . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . • . . . . . "' Complementarietà delle due economie cinese e africane "' Opposizione all'e ­ gemonia degli Stati Uniti OPPORTUNITÀ "' Cancellazione del debito per gli stati africani "' Ingenti prestiti senza condizioni sul­ l'utilizzo "' La Cina è uno stato unitario, mentre l'Africa è un c on ti ­ nente al suo interno frammentato "' Rischio per gli stati africani di essere do­ minati MINACCE "' Tensioni a livello mondiale "' La Cina è una mi­ naccia neo coloniale per l'Africa "' Minaccia per l'ambiente e per lo sfruttamento delle ri - ---------------------------------------------------------------------- MC DICEMBRE 2007 • 43

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