Missioni Consolata - Dicembre 2007

• ISSIONI Perché gli africani parleranno cinese Grandi summit internazionali senza economia di mezzi. Documenti di principio per una cooperazione «tra eguali». Ma alla Cina interessano le riserve petrolifere e minerali. Da dare in pasto a un'economia in forte crescita. E gli africani svendono e ricostruiscono. Così, presto anche le leggi saranno tradotte in mandarino. el girodi pochi anni, alcune ca­ pitali deii'Africadeii'CNest han­ novistoun cambiamento radi· cale del traffico su due ruote. l mo­ torini, mezzo principale di trasporto della popolazione cittadinaa Ouaga­ dougou comeaCotonou, si sono ra­ pidamente moltiplicati. Gli indi· struttibili Yamaha giapponesi, as­ semblati in Burkina Faso sono stati soppiantati dai Jailing, Sukinda, Ya­ shua e tanti altri nomi di fantasia. Ma ancheYamahacontraffatti.Tutti «ma· de in China>>. A un terzodel costo. Chi non poteva permettersi l'ambito mezzo, hafinalmente po­ tuto accedervi. Si accorgeva, però dopo pochi mesi che un pezzo del motore si svitava e altre parti ini· ziavano a cadere. Ma che importa: più lavoro per le centinaia di mec­ canici di strada la cui esperta ma­ nualità, condita con la proverbiale arte del riciclaggio africana, per­ mette di far rivivere ogni cosa. O quasi. Anche andando ai mercati di quartiere, gli oggetti che si trova­ no, dal tessile, agli attrezzi, dai giochi, all'elettricità, sono diven­ tati tutti di fabbricazione cinese. Alcuni fornitori chiedono ancora se si desideraun prodotto non ci­ nese, ma allora si moltiplica il prezzo per due, tre, quattro volte. Intanto spuntano nelle vie centrali delle città «Africa - China import», «L'Orient», «Hong Kong bazar», negozi gestiti da immigrati cinesi, do­ ve si può comprare dallo spillo alla bicicletta, tuttodi «rigorosa» produzione cinese. In alcuni paesi, Niger e Angola per citarne due, anche il panorama umano sta cambiando e si incon­ trano cinesi un po' ovunque. Spes­ so è difficile, se non impossibile comunicare verbalmente con loro, anche se, di norma, sono molto gentili. Ma non sempre c'è un buon rapporto con le popolazioni locali. Questi sono solo gli aspetti più evidenti di una«conquista» dell'A­ frica da parte della Cina, che ha vi­ sto uno slancio decisivo nell'ulti­ mo decennio. Le moto cinesi , come innumerevoli altri beni, hanno invaso i mercati africani . Di Marco Bello PRIMI PASSI Senza andare alle esplorazioni ci­ nesi durante la dinastia Ming (1 368-1 644), si può risalire alla conferenza di Bandung, nel 1 955, dei paesi non allineati o «poveri», per trovare la Cina di Mao che cer­ ca aperture internazionali e pensa a una campagna africana. Iniziano i contatti, diplomatici prima, eco· nomici subito dopo con l'Egitto, al· l'epoca unico indipendente. La Cina si pone subito come avente una storia simile, di lotta di liberazione dal colonialismo. Co· me paese povero che collabora con i suoi simili: una cooperazio­ ne «Sud-Sud», per contrapporsi a quella «Nord-Sud» e disfarsi del bi­ nomio colonizzatori - colonizzati. Va notato che questo approccio è tuttora in voga, con la Cina di· ventata la sesta potenza eco· nomica mondiale e presto entrerà tra le prime cin- ----------------- --- - ---- --------- - ---------------------- - - ---- -------· MC DICEMBRE 2007 • 31

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