Missioni Consolata - Dicembre 2007
MISSIONI CONSOLATA cheera quasi una preghiera,ci fu nel lostudiodelpapa ungrandesilen zio, limpido,assoluto.Lavocedel pa pa riprese,con un tonodeltuttomu tato:"Sl -mi disse -,sl,quelloche serveè insegnare di nuovoagli uo mini ad amarsi"». APOSTOLODELLA PACE In un certosenso Follereau fu un antesignanodella globalizzazione.Di frontea un problema planetario,an che la lotta deveessere condotta sul lastessascala.Aveva ben chiaro che il destinodell'umanitàera legato a un unico filo.L'esperienza della se conda guerramondialee l'ingresso nell'eraatomica nonavevanofatto altroche rafforzario in questa idea. Nel 1948,in una sorta di manifesto dal titolo «Bomba atomica ocarità», profeticamenteaffermava:«Nonc'è piùpostopercoloroche tergiversa nootemporeggiano.Oggi bisogna scegliere,subito e persempre.Ogli uomini imparerannoad amarsi,a comprendersi,e l'uomofinalmente vivrà per l'uomo,ospariranno,tutti e tutti insieme». Già nel 1944aveva scritto al presi dente degli Stati Uniti,Franklin Dela noRoosevelt,chiedendoche l'equi valente dei costi di ungiornodi Follereau e lasignoraPaola Pagani, attuale rappresentantein Italia della Union lnternationaledes Associations Raou/Follereau. guerrafosserodestinati alla ricostru zione e alla pace.Ma gli accordi di Yalta sancirono l'iniziodella «guerra fredda»ecosì, 1 O anni dopo,Folle reau inviòun'altra lettera,stavolta sia al presidenteamericano Eisenhower chea quello sovieticoMalenkov.Si ri volgeva ai due grandi in modo appa rentementena"if,mettendo alla berli na le contraddizioni della corsa belli catrasuperpotenze.Chiedeva a ciascunodei duedestinatari un ae reoda bombardamento:«Perché ho calcolatoche,con il prezzodei due vostri aerei di morte,si potrebbero curare tutti i lebbrosi del mondo. Un aereo in meno in ogni campo non modificherà l'equilibriodelle vostre forze. Voi potretecontinuarea dor miretranquilli e iodormiròmeglio». Naturalmente nessunogli rispose, ma intantocrescevatra ipopoli la consapevolezza del problema. E Fol lereaufaceva di tutto peralimentare il fuocodelle coscienze. L'anno dopo,era il 1955,indirizzò una letteraapertaai «Nostri Signori della Guerra e della Pace».ll tonoa desso ricordava quellodei profeti bi blici: «Forsechevoi non troveretemai perguarire i poveri,per nutrirli,peral levarli, lamillesimapartedi ciòchea vete sacrificatoper lunghi anni per uccidere,perodiare,perdistruggere? Questa domandaèl'uomo,ciascun uomodi ogni popolo cheve la pone. Che rimaniateono silenziosi,egli si rallegreràdella vostra iniziativa ocon staterà la vostra indifferenza:in ogni caso,non sfuggirete al suogiudizio». Nel '64 Follereau affinò la suatec nicadi comunicazioneglobale.Inviò una lettera al segretariogenerale deii'Onu,Sithu Ulhant,ribadendo la sua richiesta di destinare «Un giorno di guerra perla pace»e poi chiese il sostegnodella gioventù di tutto il mondo.Ai ragazzicompresitra i 14e i 20anni vennerodistribuitecartoli ne da inviarea UThant in cui si di chiarava di far proprio l'appellodi Raoul Follereau.AIIafinefurono 3 mi lioni quelle che arrivaronoal Palazzo di vetrodi NewYork,spediteda 125 paesi ditutti i continenti. Con i giovani Follereau riuscl a creare un feeling speciale.Tra tanti a dulti incapaci di comprendere i loro sogni,i giovani scoprivano un vec chio che parlava come lorodi grandi ideali da realizzare.Ad essi si rivolse nella sua ultima conferenza: «Il mon- Giovedì 6 di<embre 2007, si terrà presso il santuariodelloModonno di Pompei un <onve gno dal temo: c UNAVOCE CHE RISUONA ANCORA» , per ricordare il 30° anniversario dello morte di Rooul F o lle r eau . Interverranno, tra g li ahri, ilcard. Jovier lozo noBorrogon (presidente del Pontifi<io<onsiglio per lo pastorale dello salute), Mi<hel Récipon (presidentedell'Unione internazionale delle as sociazioni RooulFollereou), moos. Giuseppe(�r lovero (presidente dell'Associazione interna z ionaleAgimi), Alessandro Meluzzi (psi<otero peuto e fondatore dello (omun�à Agape), i l g i o rna listaRoi EnzoRomeo,presentatoree m�r derotore del Convegno. dodi domani sarà comevoi lofarete. Avrà il vostroviso e lavostra dimen sione.Costruite una cattedralee che sia il rifugiodi tuttociòchevi èdi pu lito, di schietto,di onestoe di gioioso nel cuore dell'uomo.Non crediate che il mondo sia perduto:non èvero. Stiamoattraversando un brutto mo mento, ci troviamo in un tunnel, ma i mieivecchi occhi riescono ancora a vedere infondo la luceverso cui stia moandando». I l piccolofrancese di Neversera di venuto un megafonogigantesco, che come nessunaltroprima era riuscito afarsalire in alto,alle stanze dei bottoni,la voce di chi non aveva voce.Continuò fino all'ultimoa fare il globetrotter peri suoi lebbrosi e per tutti i poveri,finoalla suamorteavve nuta a Parigi il6dicembre 1977. Lasua opera «controtutte le leb bre» prosegueattraverso la Fondazio ne internazionalecheporta il suo no mee cheè presente inmezzomondo con una rete di associazioni di volon tariato. Per Follereau valgono i versi di Jacques Prévert: Il nostroamore è là Testardocomeunasino Vivocomeildesiderio Crudelecomelamemoria Sciocco comeirimpianti Tenerocomeilr i c o rd o. • • EnzoRomeo è(opG redattoreeslerievaticanislodel Tg2. Ho uitomoltiYicW intemaziona� &Giovarn Paolo n; l prin<ipo�crisiinlemazioncilde;i �mi anni delMedioOrienle elroq. Hopubblicato Lealidel la pace (EMI 2002), QuantkfaOriesaha un volto di donno(AVE 2002), lsolitariàìDio (Rubbeffino2005). Su Follereou e i molati dì lebbra loscorsoapn1e harea lizzato per Tg2 il dossier: eGli uominisenzavollo•. MC DICEMBRE 2007 • 11
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