Missioni Consolata - Dicembre 2007
RAOUL FOLLEREAU villaggiodei lebbrosifu individuato 1 in Costad'Avorio,in una localitàchia mataAzoptè. Per l O anni Follereau,insiemea due suore,giròper le strade di Fran cia, Belgio,Svizzera,Libano,Algeria, Tunisia,Marocco,Canada.Tenne 1 .200 conferenzee divenne il «vaga bondodellacarità»,«l'apostolo dei lebbrosi».Montagne di corrispon denzagiunseroal suo indirizzo.Mala ti, medici, missionari gli raccontarono storie,drammi,speranze.E tutti disse roche nonc'erasoloAzoptè,che era no tanti e tanti -milioni - i lebbrosi da salvaredal peggioreeffetto della ma lattia: il pregiudizio. 1 L'impegnoafavore dei lebbrosi di! venne un fiume in piena,sempre più l impetuosoe inarrestabile.Non ci fu : più spazio peraltri mestieri,prese ! corpol'idea di unafondazioneche ! incanalasse il lavorosvolto in cosl 11 • MC DICEMBRE 2007 tanti luoghi.li campod'azionediven ne il mondo. Follereau passòdall'A frica all'Asia,all'AmericaLatina.Le sue conferenze divennero incalzanti, la sua oratoriaproverbiale.Mirava al cuore degli ascoltatori,metteva a nu do l'indifferenza,la tiepidezza della maggioranzafortunata dell'umanità verso gli ultimi e gli esclusi.Coniò il suofamososlogan: «Nessuno ha di rittod'esserefelice da solo».Ecco, Follereau non volevaessere solo,vo leva condivideregioie e dolori.An che nellasua vita privata. A 1 5 anni appena,s'era fidanzato con Madeleine,che a 21 sarebbe di venuta sua moglie.Madeleinefu per sempre la sua spalla. Lo sostenne nei momenti di difficoltà,quando l'atti vità vulcanica del marito non si con ciliava con il conto della spesa; loaf fiancò nei viaggi awenturosi,perfi noa rischio della vita,quando RaouleMadeleineFollereauinvisita : a un lebbrosarioinIndia. IncontroconilpapaPaolo VI . piegata da unacrisi di appendicite si trattò diaccamparsi in Bolivia negli sperduti villaggi degli indios odi ri salire il Rio delleAmazzoni con una canoa mezza rotta,tra nugoli di zan zare efrotte di caimani affamati.«La più grandefortuna della mia vitafu mia moglie»,disse ormai anziano Raoul e aggiunse:«Solo quando si è in due si è invincibili». «INSEGNARE DI NUOVO AGLI UOMINI ADAMARSI» Follereau non era undonChisciot te.Credeva nell'utopia,ma non confondeva le pale di un mulinoa ventocol gigante da abbattere.La sua strategia solo a prima vista pote va apparire ingenua,in realtà punta va amoltiplicare il coinvolgimento dell'opinione pubblica e delle istitu zioni in un giocodi causa-effettoche allargava il raggio d'azione ed'in fluenza a cerchi concentrici. In questo senso il1952fu un anno fondamentale.Mentrelascienzame dicaannunciava la possibilità di cura re la lebbra con i sulfoni,Follereau si rivolgevaalle Nazioni Unite.«Per molti paesi -scrisse-la lebbra rimane una malattia vergognosa:si nascon dono i lebbrosi,si dissimulano,si in terrano, nelle famigliecome nelle na zioni». La sua eraancora unavocei solata, ma comunque la vocedi un testimone autorevole che nessuno potevafarfinta di non sentire.Egli stessone era consapevolee l'anno successivoalzò il tiro creando laGior natamondiale dei malati di lebbra. Duegli scopi essenziali: garantirea gli hanseniani trattamenti ecureco metutti gli altri malati;guarire i sani dalla pauraancestraleversola lebbra. Dai 19S3 a oggi laGiornatasi è sempretenuta l'ultima domenicadi gennaio eanchei pontefici non han nomai mancato di unirsi all'appello alla solidarietà verso le personeaffet te dal morbo di Hansen. Follereau ricordòspesso i suoi in contri con i papi,acominciareda quello che ebbe aCastel Gandolfo con Pio XII:«Quando gli espositutte le miserie,le crudeltà, il dolore, l'eroi smo di cui erostatotestimone,quan doebbiterminato questa arringa
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=