Missioni Consolata - Dicembre 2007
MISSIONI CONSOLATA bastonedel grandeanziano,tutti preseroposto intornoalla grande capanna,seduti sullo scrannodel l'autorità. l lmogà (stregone) stava già ar meggiandoattornoalla grande zucca.Sul suofondogià aveva versato un liquido che lui stesso a veva ricavato dalla scorza di una • pianta della foresta a lui conosciuta. l Ora restava il compitodelicatissimo • di versare su questo liquido, il vino portatodalledonne.Occorreva una manofermissima etanta pazienza in mododa impedire che i due liqui di si mescolassero:il vino,più alcoo lico, avrebbe galleggiato ecoperto tutto.Un giovane seminudo e lega- : to,intanto,vennefatto sedere non distantedalla zucca». Battista continuò il suo racconto:«ll primo in dignitàtragli njori-mpingiri si alzò in piedi e proclamòsolenne: NSonodel clan delle pietre;il mio po polo, che ioqui rappresento, è inno centedell'accusa deldelittoche dobbiamogiudicare.Orabevoalla miaevostra salute edi quelli del mio clan". E così dicendo,confare solenne ma attentissimoa non muovere il vinodella zucca,prese con una mezza zucchetta,fungente damestolo,un buon sorsodella be vanda e la bewe d'un fiato,conclu dendocon un granschioccodella lingua. NHoparlato': L'assemblea ap provò: "Nebwega (va bene)': E l'an ziano si sedette». «Dopodi lui, in un silenziodi tomba, • Lacapanna incui si svolgeva laKagita. Donna deii'Egembe . si alzò il secondo rappresentante. "lo, njori-mpingiri del clan dell'acqua ne ra,dimostrocheanch'ioed i miei sudditi siamoinnocenti!': Stessa ma novra, stessa somma attenzionenel l'intingereed alla fine la solenneap provazionedell'assemblea: •Nebwe g ct;va bene».Cosl,concalma, passaronotutti gli njori della kagita. Poi si feceavanti il mogà (stregone); rivolgendosi all'imputatogli disse: "Oratoccaate,chesei statoportato qui a provarese anchetu sei inno cente':Confare lesto immersefino in fondoil piccolomestoloe loporse alle labbra dell'indiziato invitandolo a bere,operazionealla quale il giova ne nonpoteva sottrarsi:dovettean ch'egli beredalla zucchetta che il mogà gliporgeva.Nel silenz.ioche segul,cominciòdopopochi minuti a sentirsi un sibilocome di persona chestessepersoffocare.ll condanna topresea un trattoa contorcersi co me per liberarsi dai legami che lote nevanoprigioniero.li veleno non gli aveva datoscampo.Fuquestione di pochi minuti ed il"reowgiaceva stec chito sul pavimento."la kagita ha giudicatoe laveritàhacolpito!� Su invitodellostregone,unodegli njori menoattempato sialzòeandò adaprireun buconella paretedella capanna,propriooppostoall'entrata; un bucoappena sufficienteperfarci passare un corpoumano.Spinto con un bastone (nessuno avrebbe potu totoccare un morto neppurecoi pie di) il giustiziatovennefattopassare attraversoquellaferitoiaepoi l'aper tura fu chiusa con sterpi ed un po'di fanghiglia.li ritualeeraconcluso». Battista smise di raccontareemi guardò,comeperdirmi:«Cosl si usa vafare.Era la tradizioneche impo neva questecose...». E concluse:«Padre, io son gratoal tuopredecessore,quellodel tuo vecchio libro, perché è riuscitoa metterefinepersempre a queste cose del nostropassato». La sera era ormai scesa ed in meno di dieci minuti sarebbestatobuio. Guardai ancora una volta i resti di quella capanna e pensai a quelle quattrorighe del vecchiodiario.Pic colo mistero,cheora, non è più mi steroné perme né per voi. • MC DICEMBRE 2007 • 13
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