Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2007
INDIA AnitaDesai di Cinzia Maddaloni CON L'ASCOLTO ECON ILRISPEI IO Ad undici anni, Anita Desai già pubblicava il suo primo racconto. Da allora il cuore dei suoi lavori sono state le donne indiane e l'India. Ma il respiro interiore è sempre stato universale. Anche nella lingua scelta per scrivere. U n esordio premonitorio quellodi Anita Desai che,ad appena undici anni pubblica il suo primo rac– conto, nel quale traccia un ri– tratto della donna indiana, nel– la Delhi degli anni Cinquanta. Nata nel 1937 damadre tede– sca epadre bengalese,si forma nella QueenMary'sHigherSecon– darySchool, un istituto caro alla borghesia della vecchia Delhi, dove imparerà la sua terza lin– gua: l'inglese.Che sarà quella della sua istruzione,del suo pri– mo approccio alla letteratura e quindi,fin dai primi cimenti, della sua produzione letteraria. Sullosfondo,gli anni tormen– tati dell'Indiaprima edopo l'indipendenza, i cambiamen– ti radicali e le tradizioni im– mutabili. Racconta:«ln casa si parla– va tedesco. L' hindi con gli a– mici e i compagni di giochi. L'inglese serviva per tutto il resto».Ein lingua ingleseA– nita Desai narra,descrive, la «prima»realtà che le è data di conoscere,di partecipare veramente: la condizione delledonne.Ne farà il cuo– re della sua scrittura. Spiega: «È un impegno che mi ha reso l'esistenza difficile,poiçhémi ha co- stretta a condurre una vita segreta, quasi una doppiavita. Laborghesia indiana mi ha per molti versi ostaco– lata. Erano tutti un po' disturbati dal fatto che fosse proprio una donna a esprimere un'opinione eadipingere un quadrochenessunovoleva fosse dipinto cosl». Fra trasformazione e tradizione Dalla riflessione sulla sua esperien– za, Anita Desai costruisce i suoi per– sonaggi femminili che, nella parven– za di essere concentrateper essere «buone madri»o «buonemogli»,ri– chiamano, seppurecon intensità di– verse, un desideriodi cambiamento verso una forma di indipendenza, quasi di emancipazione.Non è mai un'aspirazionechiara. Nellevicendedelle donneabitanti le storie di Anita Desai emergeco– stante latensione t ra il desiderio di trasformazione e l'amore e il legame con latradizione.Èsolo con il raccon– to «Gli abitanti dei tetti»(in «Polvere di diamante ed altri racconti»,Dia– mondDustandotherstories, 2000) che l'esistenza delledonne ritrova un parziale riscatto,anche se,a differen– za degli altri scritti,qui siamo in un'India aggiornata alle t rasforma– zioni socio-economichedell'ultimo decennio. Ma l'attenzionealladimensione --------------------------------------------------- . 80 ■ MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2007
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