Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2007
La signora Begum Khaleda Zia, primo ministro del Bangladesh, parla a un convegno sul microcredito. del mondo. Affrontando la dimensionedi genere lo stes– so Amartya Sen, in un notosaggio 1 del 1991,spiega che, normalmente,oweroa parità di trattamento, ledonne sono biologicamente più resistenti alle malattie e quindi più longevedegli uomini. Tuttavia, in paesi come India e Cina,migliaia e migliaia di donne sembrano «sparite». In– fatti i due paesi,chedasoli rappresentano più di un terzo della popolazionemondiale (37%),sonoaccomunati da una caratteristica adirpoco atipica: la presenza del più al– to tassodi mortalità e morbilità delle donne rispetto a quello degli uomini.Accade perchéesse nongodono di cure mediche,di alimentazionee di assistenza sociale della qualità di cui dispone l'altro sesso.Non acasoSen le definisce«donne sparite». Infatti,«se il rapporto donne/uomini fosse quello prevalente in parti del mon– do doveentrambi i sessi ricevono le stesse cure»in India e in Cina non ci sarebbe cosl tanta disparità di numeri • (owerodi esistenze) tra i due sessi. Invece esiste nono– stante che in India, dal 1994,il Prenata/DiagnosisTechni– quesAct (Legge sulle tecnichedi diagnostica prenatale) proibisca di rivelare ai genitori il sesso del nascituro. E no– nostante che, in Cina,alcune leggi degli anni Novanta proibiscanomaltrattamenti o discriminazioni di qualsiasi tipo nei confronti delle figlie femmine,cosl come la sele– zione prenataledel sesso. Ledonne dellaGrameen Se si pensa poi che nel mondo ogni ottominuti, viene uccisa una donna e che la violenza domestica è la prima causa di morte per le donne tra i 16 e i 44 anni, (marito,fi– danzato o amante, avolte anche i figli, uccidono più del cancro, incidenti stradali e guerre) abbiamo una triste ma chiara idea del fenomeno, da cui peraltro non èaffatto e- , sonerata l'Europa. Ritornandoall'Asia, le disparità tra sessi assumono va– lenze drammatiche e influiscono sull'equilibriodemogra– fico anche in Pakistan,Bangladesh,Taiwan,Corea del Sud e, in minor misura, in Indonesia.Sono paesi che,da soli, Gruppo di donne con il fondatore della Grameen Bank, Muhammad Yunus. raggruppano tre dei sei miliardi e mezzo di abitanti del pianeta. Aborti selettivi di femmine, trattamentodi– versificatonell'infanzia tra bambine e ragazzi,statuto socialediscriminantee pessimecondizioni sanitarie, sono all'originedell'alto tasso di mortalità femminile nel corso dell'infanzia, e in età adulta, rappresentano altret– tanti fattori che concorrono ad aumentare il deficit che Sen denunciò per primo nel 1990:«Mancano (nel mon– do) più di cento milioni di donne», l'equivalente di quasi duevolte l'Italia. Naturalmente ci sono stati anche interventi per affron– tare questa situazione. L'istruzione e il lavoro retribuito sono stati e sono tra gli strumenti più efficaci di promo– zione dei diritti edelle opportunità delle donne. L'istitu– zione della Grameen Bank (grameen in bengali significa «villaggio») fondata in Bangladesh nel 1976 da Muham– madYunus,premio Nobel per la pace 2006, neè un e– sempio. La Grameen Bank è la prima banca al mondo aef– fettuare prestiti ai più poveri tra i poveri, basandosi non già sulla solvibilità, bensl sulla fiducia:è la prima istituzio– ne finanziaria di microcredito. Adare le dimensioni del successo alcuni dati: il «progettomicrocredito»è giuntoa interessare40mila villaggi, con 1.140filiali e quasi 2.400.000 persone e il cui modello si èdiffuso, diretta– menteo indirettamente, in 58 paesi (168 banche tipo Grameen) dellezone rurali (ma non solo) dei cinque con- , tinenti (e non solo paesi sottosviluppati),coinvolgendo circa 5 milioni di beneficiari.Nei paesi in via di sviluppo, il 94 per centodei beneficiari dei prestiti Grameen sono donne: per loro l'accessoal credito e quindi al lavoro è stato uno degli strumenti più efficaci per alleviare o addi– rittura usciredalla povertà. Cosl è stato per le 125 donne di Madaplathuruth (Kera- 1 la, India) che,grazie al sostegnodelle Suore Francescane di Sant'Elisabetta,ora sono impiegate con un contratto di lavoro collettivo e con un sistema di reciproca mutualità nella fabbrica di camicie da loro stessecostruita e orga– nizzata. Ma per affrontare le forme più aspre delle nuove forme di disuguaglianza di genere - come l'ingiustizia relativa alla natalità (la consuetudine della selezione prenatale) - è necessario fare un passo oltre: non basta più sostenere la capacità di azione delle donne,ma diventa necessaria una valutazione critica dei valori dominanti e di denuncia ove questi siano usati a costrizione della libertà delle per– sone. Così,a suomodo,opera la scrittrice e attivista ~--------------------------------------------------------------------------------------------- MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2007 ■ 13
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