Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2007
I MARIE-CLAIRE NNANA UNA GIORNALISTA MANAGER D i donnegiornaliste, in Camerun, non ce ne sonomolte.Si può dire però che occupano uno dei posti di rilievo: Marie-Claire Nnana, 47 anni, giornalista formata alla scuola superiore di Lille (Francia) è dal 2002 la direttrice generale (Dg) della società editoriale pubblica,la Sopecam (Societé depresseet d'edition du Comeroun). Nnana è stata direttrice del quotidiano bilingue «CameroonTribune», principale pubblicazionedel gruppo enel quale ha iniziato la sua carriera nel 1987. La Sopecam, con oltre 30 anni di storia, conta anche un'agenzia stampa «Cam– news.net> >, una casa editrice di libri e una tipografia e impiega circa 300 persone in wtto il paese, di cui una cinquantina di giornalisti. li sito del quotidiano è uno tra i più visitati del Camerun. F in dall'inizio,Marie-ClaireNnanarifiuta di dedicarsi ad articoli puramentefem– minili o di carattere sociale. Esordisce curando le pagineculturali.«Essere una donna era già una sfida in se» confida, in un mondo gestito dagli uomini. Nomi– nata in seguitoal licenziamento del direttoregenerale,acausa degli ennesimi di– saccordi con il potere politico, Marie-Claire è consapevole che la sua è una pol– trona delicata. Ma ha fiducia nei propri dirigenti: «sanno che siamo un servizio pubblico» dice «anche se la nostramissione resta quella della comunicazione di Stato». Per le analisi sui grandi eventi nazionali occorre essere «prudenti», ma «non utilizziamo l'autocensura» assicura. E ppure il suo successo è evidente, non fosse altro che per ladurata del suo in– carico. Il giornale, che ha perso lettori dall'avvento della stampa privata (inizi anni '90) resta comunque il più diffuso. li quotidiano,da alcuni anni, dà anche vo– ce ai partiti di opposizione e, allo stesso tempo, ha dovuto confrontarsi a una nuovagestione economica. Non solo fondi pubblici ma anche molta pubblicità, dopo essere stati obbligati a contrarre il numero di pagine e stampare un'unica pubblicazione (dalle due, in inglese e francese,del passato). Marie-Claire ha dovuto imparare afa– re la manager, pensare alla gestione e– conomica, occuparsi del personale.Ma anche innovare lanciando nuove testa– te, come l'agenzia e il mensile «Peo– ple». «Essere una giornalista favorisce il rilancio delle pubblicazioni» sostiene Marie-Claire «rispetto a quando il di– rettore è un amministratore del parti– to al potere». E lei, seppur Dg, conti– nua a firmare gli articoli sul «Came– roonTribune». vecchio bianco epoi trattata come schiava dallamatrigna, che pur si vanta di essere <<testimone di Geova» cioè «una cristiana al di sopra della cristianità». Malgrado tanta violenza e soffe– renza Halla ha una tempra forte e una volontà,che si èformata <<tra la Marco Bello za del paese, non si è mai sposata e non ha figli, ma anche a90 anni aiuta ancora i più bisognosi e cuoce torte per i compleanni dei nipoti, perché «la zia Roz,da sola,ètutta la catena di solidarietà africana reincarnata,rico– stituita». scuola dei bianchi,l'insegnamento La Liking, intanto,si chiede:«Per- più o meno esoterico dei nonni Helly ché c'è cosl tanto silenzio in Afri- e di grandMadje,e l'impegno parti- ca? Se le donneafricane si met- giano di zia Roz,che ci ricorda le pa- tesseroa ricordare tutte le violenze role di Mp6d6/, le sue idee, la sua vi- che hannovissuto,allora,ci sarebbe sione patriottica del paese,della sua un'esplosione.Sarebbeveramente rivoluzione,della sua rinascita». una buona cosa? Credoche essearri- Come la nonnaanche la zia Roz è vino ad uccidere l'awenimento con il , una bella figura di donna africana, silenzio, eforse questo non è il peg- La coraggiosa Halla incontra anco– ra tanta malvagità sul suocammino, osserva la stupidità dei giovani che, dopo l'indipendenza,corrono con i cervelli vuoti dietro lemode yeye, di– venta cantante,ma per difendersi dai soprusi che una giovane donna può subire in quegli ambienti,deve ac– cettare l'appoggio e la protezione da un uomo potente e ricco. Frequenta gli ambienti intellettuali e osserva il degrado fisico emorale delledonne che si prostituiscono,ma anche la sofferenza e le frustrazioni di tanti intellettuali africani,costretti al silenzio dai dittatori. «Penso cosl spesso al Maestro N– diffo... e a tutti gli intellettuali che ho visto obbligati a dibattersi inva– no contro l'immensa epidemia di di– sperazione che si è abbattuta su tut– ti gli intellettuali africani per almeno tre decenni e che ha compromesso la formazione e l'awenire di diverse generazioni...Eattraverso di te, a tutte quelle generazioni perdute,di– co: ritroviamoci, divini, nella nostra mente». R icercatrice in Mali,Togo,Nigeria e altri paesi africani, la Liking ha certamente conosciuto molti intellettuali,ma il suo plauso più grandeè alle coraggiose donned'A– frica; infatti «allora ho voglia di pren– dere trombee trombette per intona- r re un inno allegloriosemadri Naja e zie Rozper tutte le lotteepichee si– lenziose, ma che hanno fatto sl che al di là di tutte ledisperazioni,questo continente torturato rimanga ancora ' il continentedi tutti i domani possi– bili per l'umanità intera». ■ ' impegnata nella lotta d'indipenden- gioredei mali». Copertina del romanzo della Liking. 1---------~-~-~:;~~;:.:~:~::~~:;-------------------------------------------------------
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