Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2007
duemondi,quello della città e quello della campagna, perfavorire gli scambi e leconoscenze,e nel frat– tempo offrireoccasioni di formazio– ne, che riguardano non solo il teatro, ma la vita stessa delledonne, i loro problemi e i loro diritti. «L'idea di fondo- spiega Odile - è far venireaOuagadougou le troupe tradizionali dalle zone rurali.Ll le donne hanno creatogruppi di danza e canto,ma il loro lavoro resta confi– nato nei villaggi. Inoltre,non hanno una formazione adeguata e quindi quelloche fanno rimane relegato quasi esclusivamente nell'ambitodel folclore. Durante il festival, invece, hanno l'opportunità di esibirsi in città,confrontarsi con altre troupe e scambiarsi idee ed esperienze. E poi, proponiamomomenti formativi con professori e specialisti e una tavola rotonda durante laquale si affronta– no i diversi problemi chequestedon– ne incontrano a tutti i livelli». P urtroppo,infatti,specialmente nei contesti rurali, le donne continuano aesseremolto di– scriminate, soprattutto per quanto ri– guarda l'accesso all'istruzione. In un paese ancoramolto povero come il Burkina Faso,le famiglie tendonoa mandare a scuola solo ifigli maschi,i quali crescono in un contesto molto tradizionalista emaschilista. Le donne godono di relativa li– bertà e dipendono in tuttodai padri • o dal marito.Solocon il loro consen– so possono prendere delle iniziative e spesso sonoostacolate,quandosi tratta di impegnarsi in ambitocultu– rale o teatrale. li più delle volte fini– sconocol venir sottomesse. «È un problema di educazione - so– stiene Odile,che ha girato in lungo e in largo il suo Paese sin negli angoli più remoti -. Specialmente nei villag– gi, ledonne adulte non sonomai an– datea scuola,e ancora oggi esiste un problemadi scolarizzazione delle bambine.Nei contesti rurali,dove la gente è più povera,spesso sono loro le prime aessere discriminate, anche perché in casa svolgono un ruolo fondamentale,aiutano lamamma con i fratellini, nei lavori domestici o nei campi...». A vendo viaggiato molto nel suo paese e approfondito la cono– scenza della cultura,tradizioni laboratorio teatrale con Odile Sankara (Burkina Faso) da sabato 23 giugno ore 9.30 a domwllca 24 giugno ore 16,00 Locandina di una rappresentazione teatrale di Odi/e Sankara a Parma. Pagina accanto, Odi/eSankara in una libreria a Milano. e mentalità della gente,Odile oggi sa benecome muoversi senza urtare le sensibilità o offendere gli anziani, senza mettere in discussione la cul– tura e le tradizioni,ma individuando in esse gli elementi di cambiamento. Lo strumentoche usa è sempre quello: il teatro.Uno strumento sem– plice e diretto,di facile comprensio– ne per tutti,che incuriosisce e diver– te. Ma al tempo stesso riesce amet– tere a tema questioni che altrimenti non verrebberoaffrontate.Perché troppo difficili o problematiche;o ad– dirittura perché sonoancora oggi dei tabù.Come il dramma dellemutila– zioni genitali femminili, matrimoni forzati,problemi legati alla salute ri– produttiva, diritti dei bambini e delle donne. Per Odile si è trattatodi altrettante sfide da affrontarecon delicatezza e determinazione.Ecosl, insieme alla Compagnie deSeeren («fioritura») e grazie al sostegno di una ong cana– dese, ha organizzato una lunga tournée che ha raggiunto molti vil– laggi del suo paese, incontrandomi– gliaia di persone. «Un'esperienza interessantissima - conferma Odile-.Soprattutto perché alla fine di ogni spettacolocercava– mo sempre di promuovere un dibat– tito con la gente del villaggio.Al pun– to che,spesso,questi scambi erano più interessanti delle rappresentazio- ni stesse! La gente ci parlava senza paura e senza vergogna.Spesso,ad– dirittura, ci rinfacciavano il fatto che noi veniamo dalla città e dunqueci permettevamodi dare loro delle le– zioni. Eallora ci tenevanoa spiegarci il loro punto di vista...». T ra i temi più«caldi»quellodel matrimonio«forzato» di ragazzi– ne giovanissimea uomini spes– so moltopiù grandi.Una pratica mol– to diffusa in Burkina Faso,che sta a– vendo come conseguenza la fuga sempre più frequente di ragazzine giovanissimeche,senza istruzione e senza riferimenti,finiscono col «per– dersi» incittà. Le famiglie logiustificano con il fat– to chequelloè l'unicomododi garan– tire un futuro allefiglie,evitareche ab– biano relazioni «sconvenienti»o peg– gio gravidanze prematrimoniali, considerate uno scandalo e unaver– gogna. «Con tutto il rispetto possibile - spiega Odile - cerchiamodi farli riflet– tere e di aprire un poco i loroorizzonti. Poniamodelledomande,senza ne– cessariamente imporredelle risposte. E vediamo che la genteapoco apoco capisce. E qualcunocambia atteggia– mento, anche se sappiamocheè un processomolto lungo». Ma sono questi piccoli passi che in– coraggianoOdilee lealtre donne di Talentsdes femmes ad andareavanti per la lorostrada,confermando una scelta talvolta scomoda e coraggiosa, chemette in gioco lorostesse in pri– ma persona,nel tentativodi promuo– vere l'emancipazionedellealtredon– ne. Del resto,Odileè convinta e deter– minata. li puntocritico e discriminan– te è l'istruzione:«Solo unadonna pos– siede un'educazione- ribadisce - può dawero sceglieredella sua vita.Èque– sto che stiamocercando di trasmette allealtredonne.Solo il sapere, lacon– sapevolezza dei nostri diritti,ci per– mettedi essere finalmente libere». I risultati ottenuti e i riconoscimenti che sta avendo ancheall'estero (in Francia specialmentedove fa spetta– coli e tiene diversi corsi) la incoraggia– noasviluppare il lavorocreativo e di coscientizzazione.Lei stessa non ha dubbi:«Dobbiamocontinuare - dice convinta - e crederci fino in fondo,ave– re una forte motivazione e il coraggio di andareavanti».Parola di Sankara! ■ --------------------------------------------------------------------------------------------- MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2007 ■ 55
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