Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2007

BURKINA FASO di Anna Pozzi Odi/e Sankara: il teatro, strumento di liberazione della donna L'ARMA SPUNTATA DELLACULTURA Artista e scrittrice, Odile Sankara conduce la sua battaglia per la promozione della donna per mezzo del teatro. Fondatrice dell'associazione «Talenti di donne», promuove la contaminazione culturale tra il mondo della città e quello della campagna facendone un luogo formativo per la donna. A sentire il nome,si pensa quasi istintivamente di trovarsi di fronte unamilitanteo una «guerriera». Forse perchéquel nome - Sankara - èdiventato sinonimo di lotta per il riscattoe liberazione.Del- 1' Africa da partedegli africani. Einvece lei,Odile,sorelladel più fa- mosoThomas,presidente del Burki– na Fasoassassinato nel 1987,quel nome loporta sl con orgoglio,ma con unostile tutto suo:mite,dolce, cordialissimo.Discreta,al limite della timidezza,sempre sorridente,Odileè artista,scrittrice eattivista. li suo im– pegno fondamentale sta nel portare in giro per il suo paese,e in parte per l'Europa (soprattutto in Francia,ma : anche in Italia) la sua personalissima : battaglia per la promozionedella : donnaafricana.Con un'arma aprima : vista «anomala»: il teatro. ' Recentemente ha curatoanche la prefazione di un libro che ha fatto moltodiscutere, già dal titolo: L'Afri– ca in soccorsodell'Occidente di An– ne-CécileRobert (Emi, 2006).Un li– bro provocatorioche ribalta il punto di vista tradizionale sull'Africa e lo sguardosul nostromondo.Metten– doal centroalcuni valori che in Occi– dente paionodimenticati:la solida– rietà, la cura dell'altro, la spiritualità, l'ascolto,lasaggezza, la poesia della vita, un diverso sensodel tempo... Tutti temi centrali anche nella vita e nell'operadi Odile,che ha scelto di combatterecon l'arma «spuntata» dellacultura edel teatro. ' E una battaglia difficile,la sua,non solo per il mezzoche ha scelto, ma anche perché va atoccare alcuni punti sensibili della cultura e della tradizione, smascherando pre– giudizi eantiche forme di oppressio– ne. Lei stessa ha pagato persona!- mente l'audacia del suo progetto. Che èun progetto di vita oltrechedi lavoro e servizio. Già la sua biografia parladi scelte «atipiche». Nata nel 1964,compie studi umanistici e letterari,diventa attrice di teatro, non si sposa enon ha figli. Per una donna africana un percorso alquanto singolare, spesso non capitoe sovente criticato. Lei or– mai c'è abituata e lo racconta con una naturalezza disarmante,anche se - ammette - ha dovuto subiremol– temaldicenzeediscriminazioni. «In Burkina Faso- racconta Odile durante una sua visita aMilano-, le donneche fannoteatro o che lavora– no inambito culturaleo artistico non sono ben viste,vengono considerate delle pocodi buono.Questo perché lavoriamomolto di notte, usciamo da sole, rientriamo tardi,eallora si pensa che conduciamo una vita scostuma– ta. Naturalmente non è vero edun– queabbiamodeciso di farlo capire alla genteattraverso il nostro lavoro e la creazione di un'associazione che promuovemolte iniziative». E ' cosl che nel 1996,Odile etre sue amiche fondano l'associazione Talents de femmes (talenti di donne),acui, un po' alla volta,aderì- : scono altredonne.Nel giro di poco : tempo si moltiplicano le idee, proget– : ti, iniziative,sia nella capitaleOuaga- : dougou, che nelle zone rurali del paese. Rapidamente ledonne di Ta/ents de • femmes si fanno conoscereeapprez– zare un po'ovunque.Gran partedella loro notorietà èdovuta soprattutto all'organizzazionedel festival Voixdes femmes (voci delledonne),che si tie- neogni dueanni aOuagadougou. L'idea èsemplice e«rivoluzionaria» al tempo stesso:mettere in contatto ~1'----------------------------------- -------------------------------------------------------- 54 ■ MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2007

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