Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2007
die del corpo e protezioni ai più alti livelli dell'ordinamento giudiziario e delle forze dell'ordine: in una prima incursione nei suoi magazzini aOnit– sha, furono raccolti 1 O camion di me– dicinali contraffatti, poi bruciati in un grande falò. Le incursioni sono stateestese ad altre città: Kano,Aba, Lagos...con re– lativeconfischee pubblici falò. Ma l'attenzioneverso Onitsha e il suo «barone» non èmai cessata:in una recente incursione,con l'impiego di 700 poliziotti,sono stati sequestrati 80camion di prodotti contraffatti. Nel mirinodei baroni La reazione dei «mercanti della morte»non si è fatta attendere.«Pri– ma di tutto mi hanno offerto un mi– lione di dollari perché mi calmassi» racconta. Poi sono passati subito al– le minacce,contro di lei e la sua fa– miglia. Uno dei suoi figli è stato vitti– ma di un tentativo di rapimento a scuola.Nell'agosto del 2001, sei uo– mini armati l'aspettavano a casa sua:si è salvata perché aveva cam– biato programma all'ultimo minuto. L'anno seguente sono stati bruciati i laboratori della Nafdac: lei avrebbe dovuto essere all'interno, se anche questa volta il suo programma non fosse statomodificato. li 26 dicem– bre 2003, mentre il suo convoglio si awicinava a casa sua, una pallottola le ha sfiorato il cuoio capelluto; un'altra ha ucciso l'autista di un bus che passava in quel momento. Dopo questo attentato Dora, per ragioni di sicurezza, ha mandato in Usa tre figli,di 18,25 e 27anni;ma lei si è rifiutata di lasciare il paese:«Sa– rebbe una viltà» afferma.Ma deve muoversi costantemente sottoscor– ta e due guardie del corpo sono sem– pre presenti anche nel suo ufficio. Sotto la guida della dottoressa Akunyili, in sei anni la Nafdac ha di– strutto medicinali fuori legge per un valore di circa 100milioni di euro. La pirateria farmacologica è scesa al 10% in tutto il paese, eccetto aOnit– sha, dove è ancora il 30%.11 settore farmaceutico ha ripreso fiducia:alcu– ne società farmaceutiche sono ritor– nate in Nigeria e sonosorte 24com– pagnie locali.Una cinquantina di «mercanti della morte»sono stati condannati in tribunale.Marce! N– nakwe è stato spesso arrestato,ma è riuscito sempre a farla franca,come nell'ultimo processocon l'accusa di omicidio per l'attentatodel natale 2003:dopo 58 udienze, il giudice si è appena dichiarato incompetente. Anche se Nnakwe è ancora uccel di bosco, il suo impero è stato smantel– lato. «I contraffattori sono in fuga:il cacciatore è diventato lepre»afferma Akunyili sorridendo. Nonostante i successi riportati e l'aureola di ammirazionecon cui la circondano i suoi concittadini,Dora Akunyili non si sente un'eroina.«Es– sere in questo ufficio e non fare il mio lavorosarebbe un peccato più gran- Sofisticato laboratorio per esaminare le medicine antimalariche contraffatte. de di ogni altro registrato nei dieci comandamenti - confessa-. lo faccio il possibilee lascio il resto aDio: la mia vita è nellesue mani. Le forze delle tenebre sono insorte controdi noi per distrarci, intimidirci e farci ri– tornare indietroallo statusquoante; mi rifiuto di essere intimidita.Soprat– tutto sono decisa a non deludere Dio, che mi ha posto in questa posi– zione. Non mi importa ciò che fanno loro;io sonodalla parte giusta,essi da quella sbagliata e devonoessere sconfitti.Dio è con me e non ho al– cun motivo per aver paura». Ma rimane qualche rimpianto.«11 mio lavoro è duro, non posso farcela troppo a lungo-conclude -.Soprat– tutto mi mancano i miei figli e la mia casa.La cosa più dura è non poter tornare nella mia regione natale,per– ché è anche quella di Nnakwe.La mia vettura blindata non resisterebbe al– le pallottole una seconda volta». ■ CONSIGLIALLE RAGAZZE «Quando nel 200I il presidente Oba– sanjo mi pose a capo della Nafdac,la clas– se politica non mi voleva:io sono ibo, il mi– nistro della sanità, da cui dipende la Naf– dac, era ibo, i trafficanti sono pure ibo; i politici sostenevano che i legami tribali a– vrebbero nociuto al mio lavoro.Ma era un pretesto. A infastidirli in verità era il fatto che sono una donna Unavoltaarrivata al– la Nafdac,gli uomini sonostati obbligati ad apprezzarmi. Se sei una donna, devi lavo– rare I O volte più di un uomo.Mase sei ap– prezzata, lo sei I O volte più di un uomo. Nell'istituzione che dirigo, ci sono più donne che uomini. La Nafdac è piena di tentazioni. Le occasioni di corruzione so– no numerose. So per esperienza che le donne sono meno corruttibili degli uo– mini. Ungiornoun uomo mi ha detto per- ' fino che il dipartimento che concede le li– cenze deve essere diretto da una donna lo mi ritengo privilegiata. In campagna le donne sono ancora vere schiave, lavo- ' rano da mattina a sera senza lamentarsi. In città la condizione della donna cambia più rapidamente. Ricordo che mia nonna non mangiava a tavola con suo marito e lo chiamava "padrone"; mia madre chia– mava suo marito "amico mio"; mia figlia invece lavora in cucinaassieme al suo spo– so. Più le donne sono istruite più sono li– bere. Per questo consiglierei alle ragazze di lavorare sodo, di dipendere dal loro cervello e non dal loro aspetto fisico». DoraAkunylll ---------------------------------------------------------------------------------------------- MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2007 ■ 49
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