Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2007
mequella instaurata in Afghanistan dai talebani, incaricata di fare appli– care la legge islamica e perseguire «i comportamenti devianti». In un paeseminato da violenza e corruzione,la legge islamica è bran– dita dai musulmani del nord come strumento per «moralizzare» la vita pubblica,ma anche come pressione politica sul governo, per una migliore ripartizione delle ricchezze prodotte nel sud del paese.Di fatto, però,vitti– medi tale legislazioneègente pove– ra e indifesa,contro la quale vengo– nocomminate punizioni disumane: la lapidazione per adulterio,stupro e sodomia; la flagellazione per le rela– zioni prematrimoniali; l'amputazione degli arti per i ladri. L'applicazione fai-da-te di tale leg– ge, poi,è particolarmente discrimina– toria nei confronti delle donne.Una volta accusata di adulterio o di rela– zioni illecite, la donna viene inesora– bilmentecondannata;mentre l'uo– mopuòcavarsela abuonmercato, anche quandoèaccusatodi aver u– sato violenza: basta che giuri sul Co– rano di non aver commesso il fatto. Che i castighi sianocrudeli e inu– mani non c'è dubbio: la vittima con– dannata alla lapidazioneviene inter– rata fino alle spalle, mentre la testa diventa il bersaglio dei lapidatori. Acambiare lavita di Hauwa è stata una telefonata, nel 2000, con cui un'associazione di difesa dei diritti della donna, «Baobab», la pregava di difendere Bariya IbrahimMaguzu,di– ciassettenne dello statodi Zamfara: priva di assistenza legale e incapace di produrre le prove contro i tre uo– mini che le avevano usato violenza, era stata condannata alla pubblica Amina Lawal, salvatadalla lapidazione. fustigazione: 100frustate per aver a– vuto rapporti prematrimoniali; altre 80 per diffamazione dei tre uomini. Hauwa è riuscita soloafar ridurre la pena e rimandare la sentenza a40 giorni dopo il parto.Ma il caso l'ha in– trodotta nel mondo dei poveri edei senza voce, per i quali hadecisodi mettereadisposizione gratuitamen– te il suo tempo e le suecapacità pro– fessionali nella lottaall'integralismo religioso.Da quel momento i dossier si sono accumulati sulla sua scrivania; in pochi anni si ètrovata impegnata in47 casi relativi alla sharia: 15 riguar– danti donneaccusatedi adulterioe condannate alla lapidazione;32 rela– tivi agiovani accusati di furto econ– dannati all'amputazionedellemani. «Questo impegnomi ha pe'rmesso di percorre tutti gli stati federali del nord della Nigeria - racconta l'awo– cata -, raggiungendo luoghi in cui si arriva solo in bicicletta o in motoci– cletta. Contraddicendoogni conven– zione, ho dovuto usareasini ecam– melli per raggiungere certi villaggi. Ma sono entusiasta del mio lavoro, che mi hamessoa contatto con le mie radici». Sharia contro sharia Nel 2001 Hauwa fu chiamata adi– fendere Safiya Husseini,l'annose– guente fu lavolta di Amina Lawal, entrambeaccusate di adulterio e condannate amorte per lapidazione. Le loro storie hanno fatto il girodel mondo,suscitando unamobilitazio– ne internazionale,che ha incoraggia- to e sostenuto l'awocata nel suo la– voroe ha contribuitoafare assolvere le due imputate. Quelli di Safiya eAmina sono stati, soprattutto,casi emblematici della strategia difensiva adottata da Hauwa Ibrahim,insiemeagli awocati suoi aiutanti, per ritorcere la stessa legge islamica controgli accusatori e costringerli a cancellare i processi. Nel codice penaledella sharia, in– fatti, ècontemplato che l'onere della prova èacaricodell'accusatoree non dell'accusato.Nelle provedi ac– cusa, oltre all'evidenza della gravi– danza e la confessione dell'accusata, è richiesta la testimonianzadi quat– tro uomini,adulti, sani di mente edi buona reputazione di fronte alla so– cietà. Perché la loro evidenza siaac– colta, i quattro uomini devono aver visto con i propri occhi etutti insie- me la flagranza di adulterio. Per quanto riguarda la procedura, inoltre, l'accusato ha il diritto capire le incriminazioni nella propria lingua, essere processato da un tribunale le– gittimamente costituito,avere una rappresentanza legalee la possibilità di ritrattare la confessione. L'assoluzione di Safiya (2002) è sta– ta relativamentefacile,anche perché, fu dimostrato che il concepimento del figlio eraawenuto prima che la sharia entrasse in vigore nello stato di Sokoto.Quella di Amina, prosciolta nel settembre del 2003,è stata più la- Premiazionedi Hauwa Ibrahim , dai funzionari dell'Ue. ---------------------------------------------------------------------------------------------- MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2007 ■ 45
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