Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2007

dare alla bimba il biberon. Un secondo segretoè che la fami– glia deve essere allenata nella scelta dei momenti più opportuni per di– scutere i problemi di famiglia. Per una dirigente, non tutti i momenti sono buoni.A voltemi basta un'oc– chiata per capire che c'è qualcosa nell'aria;ma anche i familiari devono capire quandoèopportuno sedersi e trattaregli argomenti di fondo che ri– guardano la famiglia. Equi entra in azione un terzo se– greto: discutere edecidere insieme. Nella mia famiglia discutiamomolto sulle scelteche riguardano i figli,gli investimenti familiari, sull'educazio– ne della bambina edei due ragazzi. Non prendo decisioni personali,sen– za prima discuterle.Si brucia un po' di tempo in discussioni, ma questo crea coesione,facilita la realizzazione del– le scelte eottengo tutto il sostegno familiare e professionale per qualsia– si cosa faccia. Epoi ho anche tempo per fare altre cose che mi piacciono: fare ginnastica,ascoltare la musica e conversare. Vorrei faredueprovocazioni.Lapri– ma è: qualcunodicechedaquando è diventataprimoministrohaperso unpo'delpoterecheavevacome ministrodelle finanze... L'hosentitoanch'io.Di solito lo si dicedi tutti coloro che escono dal Mi– nistero delle finanze, anche se diven– tare primo ministro èuna promozio– ne. II potere finanziario non èfine a se stesso,ma ha lo scopo di fare fun– zionare i vari settori.Quando ero aca– po di tale dicastero,convocavo i vari ministri della sanità, istruzione,agri– coltura... senza che essi mi chiedesse– ro udienza, ediscutevamo del loro funzionamento,delledifficoltà incon– tratee come superarle. È ciò chedi– ciamo «far parlare il metical» (moneta mozambicana, ndr),cioè, fargli coniu– gare i verbi «fare, costruire,trasforma– re, far sì che le cose accadano». È esattamente quello che faccio come capodel governo:chiamo i mi– nistri, insieme o individualmente, per far sì che le cose accadano. L'indirizzo politicoè indicato dal presidente del– la repubblica;ma è il primoministro acoordinare i programmi dei vari mi– nisteri, fare coniugare i verbi neces– sari per il progressodel paeseal me– tica/, agli euroe ai dollari dei paesi donatori.Sottoquestoaspetto non c'è dubbio che il capodel governo ha più potere di ogni altro ministro. Secondaprovocazione:qualisono i dispiacericheincontranelle sue funzioni diprimoministro? Ho anche tante gioie.Una delle più grandi è che, quando vado nei distretti, lavoro con le donne, incon– tro le donne e tutte mi chiamano per nome.Mi sento realizzata quan– do sto con le persone. Non sono una ' donna da scartoffie.Mi piace lottare contro di esse e sbrigarle in giorna– ta. Le mie scrivanie non hanno cas– setti, e ciò crea meraviglia in molti: le carte sono tutte sul tavolo e devo– no essere smistate subito.Mi piace sentire che dalla mia mano esce con rapidità una risoluzione, la risposta a una petizione, il richiamo su un ritar– do, la soluzione ai problemi di un ministero, settore o provincia. Il peggioredispiacere è la corruzio– ne. Molte cose non procedonocon il ritmo desiderato, perché gli impiega– ti pretendono un pagamento addi– zionale aquello che ricevono alla fi– nedel mese. Il secondodispiacere vienedalla in– sensibilità per alcuni problemi.Mi rat– trista moltovedere che da una parte si cerca di esporre un problema e dal– l'altra parte non si ascolta,come se non stesseaccadendo nulla etutto debba continuare come prima. Una terza serie di dispiaceri,che definirei professionali,proviene dal fatto che molti fondi stabiliti per certi settori e infrastrutture non vengono utilizzati. li paese è colmo di urgenze; ma alla fine dell'anno,quando si fan– no i bilanci, si constata che molte co– se non sono state fatte,e il denaro stanziato dallo stato edai donatori è rimasto inutilizzato,perché qualcuno non si è curatodi controllare mensil– mente la realizzazione dei program– mi e i responsabili giocanoa scarica barile. Penso che questo paese, se u– sasse in modo più rapido e razionale il pocodenaro che ha, non avrebbe bisognodi fondi addizionali e avreb– be maggiori successi. Qualisono lesfideperi giovaniin generaleeperlagioventù femmini– le in particolare? La prima sfida è che i giovani siano sempre preparati a ricevere il testi– mone. È quanto è capitato ame, quando fui nominata capo-diparti– mento nel Ministerodelle finanze:a– vevo 23 anni e ho sostituito una si– gnora di 40. È una sfida permanente. Il passaggiodel testimone non awie– ne inmodo spontaneo e non consi– ste nell'essere acapo di qualcosa,ma ci si accorgedi riceverlo quando si sta facendo il proprio dovere e si as– sume le proprie responsabilità.Eper fare questo bisogna avere un proget– to di vita,che si sviluppa nel tempo attraverso la crescita, la formazione e l'esperienza.Non c'è una data forma– le nella vita per il passaggio del testi– mone; ciò che esiste edeveesistere in una persona è il progetto,ciò che si vuole fare della propria vita. Per le ragazze c'è una responsabi– lità in più: un giornoesse avranno il compito dell'educazione dei figli e saranno fondamento e cuoredella famiglia.Ma anche per affermarsi so- --------------------------------------------------------------------------------------------- MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2007 ■ 21

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