Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2007

Per un'Africa più rosa La visione di «Mama Ellen» non si chiude nei confini del suo paese,ma mira allesorti di tutta l'Africa e non ne fa mistero.Vuole fare della Liberia «un faro splendente, un esempio per l'Africa e per il mondodi cosa può ottenere l'amore per la libertà» come ha dettoai membri del Con– gressodegli Stati Uniti. CASCHI «ROSA» A Ila fine di febbraio 2007 è arrivato a Monrovia il primo nucleo di peo– cekeeping delle Nazioni Unite compo– sto esclusivamente da donne.Sono I05 poliziotte indiane, che hanno già pre– stato servizio nell'area infuocata del Ka– shmir e nei sobborghi di varie metro– poli indiane, non meno pericolosi di quelli di Monrovia. Gli uomini della compagnia,una ventina,questavoltaso– no confinati al ruolo di personale ausi– liario. «È un momento importantissimo perché è la prima forza esclusivamen– te femminile nella storia delle Nazioni Unite - ha dettoAlan Doss,rappresen– tante speciale del segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon -. Dall'espe– rienza dellapolizia nel mondo si sa che gli agenti donne sono brave agestire si– tuazioni potenzialmente violente». La decisione di inviare «caschi rosa» cela,forse,un'altra intenzione: evitare il rinnovarsi di abusi sessuali di cui sono stati accusati i caschi blu nel paese e in altre missioni di pace. Varie sono le istanze che Johnson Sirleaf ha sempre propugnatoe che ora vuole promuovere per il bene di tutto il continente.La prima riguar– da il commercio.«In Africa si svolge al momento il 2%del commercio mondiale - ha detto recentemente - e la percentuale che si riferisce agli scambi tra i paesi africani è ancora più bassa.Noi abbiamo bisogno di incentivarlo». Un altro punto forte della sua poli– tica africana riguarda il capitale u– mano. «Per decenni - ha denunciato con passione - la fuga dei cervelli ha privato l'Africa della fonte della sua ricchezza, il talento umano;gli afri– cani non tornano indietro perché Funzionari della Banca mondiale discutono con Ellen Johnson Sirleaf la ricostruzione di Freeport, una delle priorità per la ripresa economica della Liberia. non hanno fiducia nel fatto che la loro creatività e le loro imprese e la loro libertà saranno protette. È su questoche dobbiamo lavorare». Tra il talento umano da valorizzare ci sono ledonne.«Costituiscono più del 50% dell'elettorato: è giusto che abbiano anche loro voce in capitolo - diceva nei suoi comizi elettorali-. Assegnerò loro posizioni ministeriali e amministrative e cercherò di ren– derle più partecipi alla vita politica di questo paese.Che è quello che sta lentamente accadendo in tutta l'Africa,dove già alcune donne rico– prono la carica di primo ministro o di ministrodelle finanze mentre al– tre, comeWangari Maathai, vincono il Premio Nobel per la pace». Eha mantenuto la promessa,affi– dando a donneministeri vitali per il futuro della Liberia,come Finanze, Commercio, Industria eGiustizia. Sarà «Mamma Ellen»in grado di affrontare tante sfide? Aquasi 70 anni,conserva intatta la tenacia e la determinazionedegli anni giovanili. Non vorrà certamente lasciarsi sfug– gire l'occasione di dimostrare che le donne possono essere le protagoni– ste della ricostruzione dell'Africa. ■ Pakistani delle forze di pace dell'Onu in Liberia. -------------------------------------------------------------------------------------------w 18 ■ MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2007

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