Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2007
no pochi ascommettere su di lei, tanto che,appena chiuse le urne, il rivale si dichiaròvincitore, provocan– do disordinee tensioni.Ma 1'11 no– vembre la Commissione elettorale dichiaròJohnson Sirleaf presidente eletto della Liberia e il 23 novembre confermò la vittoria, con un vantag– gio di quasi il 20% dei voti. li 16 gen– naio 2006, Ellen Johnson Sirleaffu ufficialmente insediata alla presi– denza della Liberia. ~ tutta un'altra storia A un anno emezzo di distanza dall'insediamento, non si può pre– tendere un bilançio.«Mama Ellen», come la chiamano i suoi concittadi– ni, si è trovata ad affrontare un ocea– nodi urgenze e priorità: infrastruttu– re da ricostruire, una disoccupazio- ne da vertigini,ex-combattenti e bambini soldato da reinserire nella società, 19 mila profughi da rimpa– triare, forze di sicurezza da prepara– re e distribuire in tutto il paese (per il momento la sicurezza della presi– dente è affidata a nigeriani),vita po– litica da detribalizzare,amministra– zione da riorganizzare e curarne la cancrena della corruzione... Sempre coerente con le sue idee, «Mama Ellen» ha cominciato con la lotta alla corruzione. Un impegno non facile. Nell'Assemblea nazionale , il suo partito (Upp} non dispone di una maggioranza e vi rimangono molti seguaci di Taylor: Edwin Snowe (attuale presidentedel parla– mento, terza carica istituzionale, è genero dell'ex presidente),Jewel Howard (ex moglie ed ex firts lady di Taylor}, PrinceJohnson (torturatore I CONTI CON IL PASSATO U n quarto di secolo: tanto è durato il periodo di violenza e guerra civile in Li– beria, seminando odio e morte tra i vari gruppi etnici, tra i nativi e i discen– denti degli afro-americani, facendo qualcosa come 250 mila morti. Ora, il nuovo presidente Ellen Johnson Sirleaf ha istituito una Commissione per la verità e la ri– conciliazione, in stile Sudafrica. li provvedimento rientra nel suo programma elet– torale, dicendosi sempre convinta dellanecessità di fare i conti con il passato,e sot– tolinea: «Nella mia vita sono arrivata alla conclusione che quando si dice la verità, l'umanità si riscatta dalla viltà della violenza». Composta da sette membri e presieduta dall'avvocato per i diritti umani Jero– meVerdier, la Commissione ha il compito di indagare sui crimini di guerra e sulle violazioni dei diritti umani commessi tra il 1979 e il 2003,cioè sotto i regimi di Sa– muel Doe e CharlesTaylor. li lavoro principale della Commissione consiste nel rac– cogliere le testimonianze delle migliaia di vittime ancora in vita. Non ha il potere di perseguire i colpevoli, ma solo la possibilità di consigliare eventuali azioni penali. Sarà difficile che davanti alla Commissione compaia CharlesTaylor, il cui proces– so per crimini contro l'umanità è iniziato lo scorso 21 giugno. La stessa Sirleaf ha più volte ribadito che giudicareTaylor non è la priorità della Liberia. Sarà interessante vedere, invece, come la giustizia liberiana si comporterà con i casi eclatanti come quello del senatore Adolphus Dolo, il generale accusato di spaventosi crimini commessi quando co– mandava la regione di Nimba; l'attuale portavoce del senato, Edwin Snowe, ac– cusato dalle organizzazioni dei diritti u– mani di essersi appropriato di milioni di dollari della Compagnia liberiana per la ) raffinazione del petrolio e altri signori della guerra. Ma il caso più clamoroso è quello del senatore Prince Johnson, che uccise Samuel Doe, dopo averlo tortu– rato e avergli tagliato le orecchie. Non c'è bisogno di tante evidenze.dato che i suoi stessi uomini hanno filmato tutto in Vhs e, nei mesi successivi, la cassetta ha fatto il giro della capitale. Ex combattenti in attesa di essere pagati per aver riconsegnato le armi. e uccisore di Doe},Adolphus Dolo e Saah Richard Gbollie,ex signori della guerra e criminali,che oggi siedono in senato,con tantodi immunità. Eppure qualchemiglioramento so– stanziale ègiàvisibile:Monrovia, la capitale, ha ritrovato in parteacqua correnteed elettricità;scuola esanità ricominciano a funzionare;l'econo– mia cresce del 10% all'anno,secondo il Fondo monetario.Ma per svegliare la Liberia dal coma ci vuol altro. Per questo Ellen Johnson Sirleaf ha consacrato il primoanno del suo mandatoai viaggi all'estero, per par– larealle Nazioni Unite e al Congres– soamericano,con Angela Merkel e Sarkozy.Sfruttandoal massimo la sua immagine di prima donna presi– dentedi un paeseafricano,con l'au– reola dellamodernitàe dell'inflessi– bilità morale, ha fatto colpo sul vago femminismo di tendenza dei poten– ti del Nord del mondo.Da tutti ha ottenutoattenzione egrandi pro– messe, tra cui l'annullamentodel debito estero. Ma,si sa,tra una promessa e la sua realizzazione passa molto tempo. Tuttavia,anche le promesseservono a mantenereviva la speranza.Equal– cosa di concreto è stato già raggiun– to: l'0nu ha stanziato 500 mila dollari per finanziare la «Commissioneper la verità e la riconciliazione» (vediri– quadro), un processo indispensabile per fare i conti con il passatoe aprire una pagina di storia tutta nuova. Per quantodisastrata,la Liberia ha enormi potenzialità economiche,so– prattutto legname pregiatoe dia- ' manti, il cui sfruttamento ha fatto la fortuna dei vari signori della guerra ed è servito,tra l'altro,per l'acquisto dellearmi.Per questo il Consiglio di sicurezza dell'0nu neaveva dichiara– to l'embargo nel 2003. Una delle primemisure presedal– la Johnson Sirleaf è stato l'annulla– mento delleconcessioni forestali ac– cordate dai suoi predecessori e la promulgazione di una leggeche ne regoli il settore:il 20 dicembre 2006, il Consiglio di sicurezza ha tolto l'embargosul commercio del legna– me liberianoe loroderivati.Sono stati promossi sistemi di controllo affinché i diamanti non siano usati per alimentare i conflitti e,all'inizio di maggio 2007,è stato tolto l'em– bargo sulla commercializzazione dei diamanti. --------------------------------------------------------------------------------------------- MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2007 ■ 11
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