Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2007

U na rivoluzione silenziosa sta trasformando l'Africa: il [ reIle, spose o figlie di uomini potenti;esse sono forti perso– continente nerodiventa sempre più «rosa».tnalme- : nalità che si sono guadagnate i galloni sul campo con au– no una dozzina di paesi africani le donne hannosca- : torevolezza, esperienza e professionalità acquisite con la te– lato con successo la roccaforte maschile negli organi legi- : nacia della propria volontà. slativi, governi,corti e altri organismi istituzionali, : Il protagonismodelle donne in Africa èin attogià datem- Fin quando il Consiglio economico e sociale dell'Onu, nel : po. In alcune regioni affonda le radici nella cultura e nell'or- 1990, ha proposto di assegnare almeno il 30% dei seggi in : ganizzazione sociale tradizionale.Da sempre, pur restando parlamento alle donne per favorire la parità di genere (prin- : nell'ombra dell'uomosecondo la tradizione patriarcale,sen– cipio riconfermato nel 1995 dalla Conferenza mondiale sul- i za fiatare, rassegnate a vedere negati e spesso violati i loro le donne di Pechino),l'«empowermentto women» (più po- : diritti più elementari, esse hanno sempre avuto un ruolo tere alle donne) è diventato una parola d'ordine in tutte le consolidato nell'organizzazione della società civile; anche nazioni. Ma è soprattutto in Africa che tale ordine si è mag- nelle situazioni più disperate hanno compiuto miracoli di giormente realizzato. soprawivenza e lavorato per ricostruire il tessuto sociale e Mentre in tutto il mondo le donne occupano solo il 16% familiare.Negli ultimi decenni esse hanno approfittato del– delle poltrone e nei paesi europei il 19% (in Italia il 13% tra le possibilità di carriera offerte dagli organismi e agenzie Camera e Senato), alcuni paesi africani hanno raggiunto e dell'Onu,dalleOng internazionali,dove le candidaturefem– addirittura superato la quota minima. In Ruanda le donne minili sono fortemente incoraggiate. parlamentari sono il 48,8%, in Mozambico il 34,8%,in Suda- Ma a partire dagli anni'90,grazie al processo di democra– frica il 32,8%, in Burundi e in Tanzania il 30%. In altri paesi le tizzazione che ha pervaso quasi tutto il continente, le don– percentuali «rosa» sono elevate: Seicelle 28%,Namibia 25%, nesono cresciute in consapevolezza e autostima, hanno po– Tunisia 22,8%, Eritrea 22%,Etiopia 21,4%,Guinea 19,3%,Se- tuta far sentire la loro voce e rivendicare il loro posto nella negai 19,2%,Guinea Equatoriale 18%,lsoleMaurizio 17,1%, costruzione del proprio paese.ti cambiamento di mentalità Zimbabwe 16%,CapoVerde 15,3%. non è awenuto solo nella donna, ma in tutta la società. Altrettanto massiccia è la partecipazione delle donne al- Quando gli africani hanno constatato che con il processo di la vita pubblica,dove esse ricoprono responsabilità di go- democratizzazione nulla cambiava in fatto di ingiustizie, verno, non solo nei ministeri più adatti al genere femmini- guerre e corruzione, di colpo hanno posto le loro speranze le, come quelli che trattano di politiche riguardanti pari op- nelle donne. portunità, famiglia, salute, scuola, situazioni di povertà ed La strada del riconoscimento pubblico, politico ed eco– emarginazione,ma anche posti chiave di potere,da sempre nomico delle donne africane,della parità tra uomini e don– monopolio maschile.come i ministri degli esteri,finanze, in- ne è ancora lunga e faticosa,come nel resto del mondo.Ep– terni, difesa, giustizia. pure esse sono una risorsa di cui il continente non può fare Al di là delle cifre,però,va1gono i risultati.La presenza fem- a meno. , minile nelle stanze dei bottoni ha già contribuito a promul– : gare leggi più attente alla condizione dei bambini, famiglie : e disabili,all'incremento della spesa pubblica per sanità e i- struzione, al cambiamento di costumi discriminatori verso le donne.alla promozione del bene comune in generale. Inoltre, pur senza salire al potere, le donne africane si so– no affermate in diversi settori indispensabili per la vita del– la società. Migliaia di donne sono alla guida di associazioni impegnate per lo sviluppo e la promozione della giustizia e dei diritti umani nei loro paesi,alcune a rischio della vita.Al- I tre militano con successo nei partiti politici e nelle organiz– zazioni sindacali. Non poche donne hanno ottenuto rino– manza internazionale nel campo delle scienze; più nume– rose ancora sono quelle che hanno raggiunto fama mondiale nell'arte e nella letteratura.Sempre crescente è il numero di donne africane che sfondano nel mondo degli affari,del commercio,dell'imprenditoria,fino adiventare ca– pi di imprese quotate a livello locale e internazionale. L a loro carriera, però, non è dovuta alla gentile conces– sione dei maschi, anche se in alcuni paesi di tradizio– ne socialista c'è stata la volontà politica di offrire loro più opportunità. Le nuove dirigenti non sono arrivate tan– to in alto per le spinte venute dal basso,cioè, per essere so- , 14 ■ MC OTTOBRE-NOVEMBRE2007 Benedetto Be/lesi ~a: risorsa indispensabile per il futuro dell'Africa.

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