Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2007
ONU /informazione MichèleMontas (Haiti) di Sandro Calvani e Marina Mazzini ILVOLTO ELAVOCE DELLE NAZIONI UNITE L e Nazioni Unite hanno oggi un portavoce che incarna la lotta contro la dittatura e contro la violazione dei diritti umani.Michèle Montas, giornalista haitiana, ha pa– gatocon la perdita delle personea lei care,con la persecuzione e l'esilio il dirittoall'informazione.Un'informa– zioneche è stata lavoce del dissenso di un popolo.Cosl comedovrebbe essere il giornalismo in ogni parte del mondo:strumentodi verità edi crescita. Con il marito,Jean Dominique,si è battuta per i diritti civili e la democra– zia attraverso RadioHaitiInter, un ba– luardo contro la dittatura di Duvalier. Questa radio è stata per oltre trent'anni strumentodi denuncia e di dialogo con il popolo haitiano. La prima radio a trasmettere in creolo haitiano, non in francese, lingua della classe dominante. Michèle eJean Dominiqueconti– ' nuarono il loro lavoro nonostante le Assieme al marito, Jean Dominique, ha fatto la storia del giornalismo libero ad Haiti, una scelta pagata a carissimo prezzo. Il nuovo segretario generale delle Nazioni Unite, il coreano Ban Ki-moon, l'ha voluta al suo fianco. Oggi Michèle Montas - donna, giornalista e militante - è al servizio della causa dell'Onu. intimidazioni, le aggressioni, il seque– stro degli impianti radiofonici.Tra il 1980e il 1994 la radio fu attaccata per ben sei volte. Le sue parolede– scrivono la storia di due personeche hanno fatto della verità la loromis– sione di vita:«La polizia politica irrup– peaRadio Haiti,distruggendogli studi earrestando tutti. Pochi giorni dopo fui espulsa negli Stati Uniti di– rettamente dalla miacella in prigio– ne, con i soli abiti sulla spalla.Jean, mio marito,si rifugiò nell'ambasciata del Venezuela di Port-au-Prince,poi– ché era stato dato l'ordinedi sparar– gli a vista.Ci siamo riuniti aNewYork duemesi dopo:il nostro caso era sta– to immediatamente preso in carico da HumanRights First. Grazie a loro ci è statoconcesso l'asilo politicoe la possibilità di svegliarci ogni giorno senza temerearresti o violenze». Fuggirono daHaiti e tornarono per continuare la loro lotta. li primo pe– riodo di esilio durò sei anni,dal 1980- 1986.AI ritorno una folla di 60.000 persone si era radunata all'aeroporto di Port-au-Prince. Michèle e il marito hannoconti– nuato adenunciare il governo haitia– no di violazione dei diritti umani,cor– ruzione politica eviolenza di stato. Nel 2000Jean Dominique fu assassi– nato davanti alla sededella sua radio. Michèle ha continuato per ben tre - anni adirigereRadio Haiti.li giorno di Nataledel 2003 la sua guardia del corpo è stata assassinata davanti alla sua porta di casa,propriomentre Mi– chèle stava rientrando.Michèle ha decisoallora di chiudere la radio edi abbandonare il paese acausa delle sempre più pesanti minacceai suoi collaboratori. Louis Joinet, esperto indipendente della commissione Onu per i diritti u– mani, dichiarava: «Ad Haiti le uniche possibilità per un giornalista sono l'autocensura, l'esilio o lamorte». Tor– nata aNewYork,MichèleMontas, è ------------------------------------------------------------------------------------------- 112 ■ MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2007
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