Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2007
COLOMBIA di Gloria Cuartas In un paese devastato da una guerra interminabile LA RESISTENZA I DONNA Vittime da oltre 40 anni di conflitti civili e armati, le donne colombiane si sono organizzate a livello di base per mettere fine alle violenze e vogliono fare valere la loro voce ed esperienza a livello nazionale. P ur senza aver eguagliato il livel– lodi benessere raggiunto da al– tre nazioni alla metà del xx se– colo, la Colombia ha adottato,come molti paesi del cosiddettoTerzo mondo, la tesi del neoliberalismo, il cui risultato più notevole è stato quellodi accrescere ladisparitàeco- ' nomica e socialeall'internodel pae– se. Infatti,le prescrizioni del Fondo monetario internazionale e della Bancamondiale hanno costretto la Colombia acompiere un processo accelerato di adeguamento struttu– rale, con riforme di carattere politico– amministrativo,costituzionale,sani– tario e finanziario che hanno prodot– to unevidenteprocessodi impoverimento della popolazione. Secondo il «Rapporto dell'Onu sul– losviluppo umano 2006», il 60%del– lapopolazione vive al di sotto della soglia della povertà:di tale percen– tuale, ledonne rappresentano la fa– scia più indigente.Al tempo stesso, la spoliazione delle risorse naturali co– me la biodiversità,risorseenergeti– che, minerarie,agricole e la privatiz– zazioneacceleratadei beni pubblici contribuisconoa creare una realtà sociale e politica esplosiva,con un forte impatto culturale nei paesi del- 1'America Latina. Oltre aquesta situazione,la Colom– bia vive da oltre40anni un conflitto armatoche causa ogni annocirca 6 mila vittime.li conflitto è inserito in una realtà di violenza sociale diffusa che produce annualmentecirca 30 milamorti. Tre milioni di persone so– nostatecostrette ad abbandonare le loro terre acausa del conflitto,innu– merevoli sono gli incidenti causati da mine antiuomo.Le donne in partico– lare sono fatte vittime di violenza ses– suale; vengono utilizzate o fatte og– getto di violenzada parte di gruppi armati e narcotrafficanti.Epoi, reclu– tamento forzato di minorenni,aborti e gravidanze imposti aforza, seque– stri, massacri:tuttociò avviene quoti– dianamente nellecampagnee nei centri urbani del paese. In tale contesto, ledonne delle più svariate condizioni sociali realizzano molteplici azioni volte alla sopravvi– venza, al pienoesercizio dei propri diritti,alla resistenza non violenta contro la guerra e la globalizzazione; donne che da un giornoall'altro,da «Non vogliamo partorire figli per la guerra» recita la scritta delle donne colombiane che protestano contro i conflitti armati nelpaese. massaie diventano leader sociali e politiche,adottando sistemi di vita alternativi,dandovalore etico o poli– tico allemansioni di ogni giorno,esi– gendo la fine della guerra e il rispetto per la vita, l'integrità,la libertà e la di– gnità di donnee uomini. Esiste oggi in Colombia una critica radicale alla cultura patriarcale,alla sua logica individualista,gerarchica, che opprime ed esclude,cosl come e– siste una critica contro la distruzione e lemolteplici violenze:le portano a– vanti donnedi ogni età,etnia,cultura, ceto sociale,tutte impegnate nella costruzione della giustizia sociale,del riconoscimento egaranzia delledi– versità e del pluralismo.A fianco di al– treorganizzazioni della società civile, • ledonnemantengono salda l'idea della soluzione politica del conflitto sociale e armato,caldeggiano la pre– senza delle donneedelle loroorga– nizzazioni ai tavoli dei negoziati co- ' me indicatodalla Risoluzione 1325 --------------------------------------------------------------------------------------------- 100 ■ MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2007
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