Missioni Consolata - Settembre 2007
l : s tiamofacendo la spesa nel re- : parto ortofrutta di un grande : ipermercatodiTorino e,come : tutti,facciamo il confrontotra i di- versi prezzi.All'improwiso, la nostra attenzione vieneattirata dai cartelli di certevarietà di frutta,tra cui due diversi tipi di banane,pompelmi, arancedi Valencia,fichi, limoni. Nei cartelli in questione,oltre il prezzo, alla provenienza, al nome della va rietà del frutto e al numero per la pe sata leggiamo lafrase:«Trattato con. . .»,seguita da sigle come TBZ, E232, E904, oppure da nomi come tiabendazolo,imazalil,ortofenilfenolo. Molto interessante... o inquietante, : dipende dal punto di vista.Già per: ché queste sigle equesti nomi a p- : partengono ad alcuni fra gli antipa- : rassitari (in questocaso, fungicidi) co: munementeusati in agricoltura. : Diamo un'occhiata ai cartelli delle al: trevarietàdi frutta everdure,ma : non troviamo altre indicazioni di : questo tipo,trannequelleordinarie. : In particolare non ci sonoindicazioni : sull'usodi antiparassitari per alcun 1 prodottodi provenienza italiana,se non per i limoni. la domanda checi sorge spontanea è:«Maquesti pro dotti non sonotrattati,o il tratta mento non è dichiarato?». Leanalisi sui prodotti: unaconferma nerosu bianco Perprovare a darci una risposta, abbiamo esaminato l'ultimo rap portodi Legambiente- Pesticidinel piatto 2007- relativo alle analisi con dotte nelle varie regioni italiane su campioni di frutta edi verdura,da partedei laboratori di Istituti zoopro filattici, di ARPA, di Direzioni generali Sanità,di presidi di prevenzione delle AsLQuesto rapporto si riferisce 1 ai dati raccolti nel 2006 dalle analisi condotte su 10.493 campioni orto frutticoli e sui loroderivati quali olio, vino,ecc.�anzituttoopportunodire che i controlli sonostatieseguiti dalle varie regioni in mododisomo geneo, per quanto riguarda il nu merodelle analisi svolte,con regioni che ne hannoeffettuato un elevato numero,come il Lazio (1256) o la Campania (706), altre con un nu merodi analisi intermedio come il Piemonte (450),altre ancoracon po cheanalisieffettuate come laValle d'Aosta (60) o addirittura nessuna, come il Molise.Ciòche risulta subito evidente dai risultati di queste ana lisi, nonché dal loro confrontocon i dati dell'annoprecedente,èche nelle regioni con un più elevato nu merodi controlli è piùalto il numero dei campioni irregolari o regolari,ma multiresiduo,rispetto alle altre re- 1 gioni,ma questo risultato èsolodo vutoallamaggioreaccuratezza dei controlli e non ad un maggiore uso di pesticidi.ln queste analisi sono stati considerati irregolari i campioni con superamentodei limiti di legge per la concentrazione del residuo chimicoocon presenza di pesticidi non autorizzati, mentre i campioni regolari multiresiduosonoquelli re golari per le concentrazioni o il tipo di pesticidi,ma con presenza di più residui contemporaneamente. Dall'analisi dei dati 2007 osser viamo in primo luogo che, rispetto a quelli del 2006, c'è un lievemigliora mento per quanto riguarda il nu merototaledi analisicompiuteeper il ritrovamentodi campioni irregolari di verdurae difrutta,nonché di re golari multiresiduo,mentrenelle voci «derivati» e«Varie» è aumentato leggermente il numerodi campioni regolari con un solo residuo e di quelli multiresiduo.Sostanzialmente da questo insieme di dati emerge che lafruttapresenta più residui di pesticidi della verdura; infatti solo la metà dei campioni di frutta è esente da frtofarmaci, mentre 1'1,7% è risultata irregolare.Inoltre,seconsi deriamo in particolarequalche tipo difrutta di larghissimoconsumo, come lemele, ci accorgiamoche solo il 390Al èesenteda pesticidi,il 30% ha più di un residuoe il 3,6%è irregolare.Del resto,anche in as senza di indicazioni sui pesticidi nel cartello,quante volte ci è capitatodi vedere sulle mele (specialmente quelle rosse) una patina biancastra, polverosa e leggermente untuosa al tatto? Molto spesso,acontifatti,tra i campioni regolari di frutta,mamulti residuo ci sonocasi sorprendenti,ad esempio:un campione di perecon 7 residui edi unodi fragolecon 8, en trambi trovati in Sicilia.Per le verdure le cose vanno unpocomeglio,per ché la percentuale di campioni senza residui sale all'84,2%.�da no tarechetra l derivati della frutta che risultano contaminati da residui di fitofarmaci,in percentuale del 20%, oltre ad olio e vino troviamo marmellate,miele, succhi di fruttaed omogeneizzati,cioèprodotti larga mente consumati dai bambini. l principi attivi più frequente mente ritrovati nei vari campioni, anche se non tutte le regioni hanno dichiarato i nomi dei fitofarmaci rin venuti, sono: captano,carbofuran, chlorpirifos,cyprodinil, diclofluamide, dimetoato, ditiocarbammati,endo su/fan, fenitrotion,guazatina,imazalil, malathion, metalaxil,procimi done,propargite, tiobendazolo, tol clofos-metile. Queste sostanze,a se conda del tipo,funzionanocome anticrittogamici,insetticidi,fungicidi, molluschicidi,rodenticidi,acaricidied erbicidi e rientrano in un lunghis simo elenco di circa 70.000 prodotti chimici diversi presenti attualmente sul mercato,secondo i dati della FAo. Inoltre, sempre secondoquesti dati, ogni anno sono immessi sul mercato circa 1.500 nuovi prodotti. Per quanto riguarda la classe chi mica di appartenenza troviamo composti c/oroderivati,organofo sfati, carbammatiepiretroidi. Le so stanze appena citate sono quelle attualmente e legalmente in uso,i cui limiti massimi di residui (LMR) nei prodotti alimentari sono rego lati con una direttiva europea,che si traduce in decreto ministeriale.La normativa èaggiornata periodica mente, in seguito all'introduzione di nuovi principi attivi oppure alla sco perta di effetti dovuti all'utilizzodei fitofarmaci oalla esposizione ai me desimi. Con periodicità quinquen naleanche i prodotti già in com mercio vengono rivalutati ed i dati tossicologici aggiornati. Le strutture preposte alla registrazione dei fito farmaci possono richiedere alle in dustrie produttrici i dati relativi a studi tossicologici,ecotossicologici e di destino ambientale.In Italia i re sidui dei pesticidi sui prodotti orto frutticoli sono raffrontati con dei li miti di legge calcolati sulla pericolo sità delle sostanze attive. MC SETIEMBRE 2007 • 69
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