Missioni Consolata - Settembre 2007

{ � •• ... l f • , ' · •' . ' . . . . -· . : 4• 1 • • MISSIONI " : .,._ ... " . . a �-A0�==...;_;.::..::- ..=.:..J::-_�-- �- .. UN CAMMINO DI INCONTRO TRALE CHIESE C hequestigrani di conoscenza siano seminati « neUa vostra te�. Con questo invito abuna PaulKaram, direttore delle Pontifide opere missiona­ rie del Ubano, ha salutato la delegazione della Conferenza episcopale italiana e dei giovani che hanno partecipato al viaggio-pellegrinaggio SliOitosi dal 25 aprile al 2maggio 2007. «l'iniziativa - spiega don Andrea Sbarbada, segretario nazionale deU'Opera per la propagazione della fededellePom, che ha organizzato ilviaggio - segna l'iniziodi tm iti­ nerario di infonnazioneesenslbilizzazionesullasitua­ zionedeicristianJ in MedioOriente, conparticolare riferimento al Ubano•. Promosso dalla chiesa ita­ liana , e in modo particolare da Fondazione MJssio. Uffido per la cooperazione missionariatra lechiese, questo percorso si articolerà in un periodo di due anni , durante i quab verranno proposte varieblizia­ tlve sia in Italia che in Ubano. «La chiesa italiana vuole mostrare solidarietà e vici­ nanza a unachiesae a un paese che hanno sofferto molto - sottobnea mons . LuigiBressan, arcivescovo di Trento epresidentedella Commissione episcopale per l'evangellzzazion deipopoli e la�tra le chiese e della Fondazione Missio - . È una chiesa, quella libanese, cheha saputo dareunatestimonianza forte durante la guerra. E che oggi continua a mo­ strare fedeltàa questopaesee aUa sua gente, nonché capacitàdidialogoeconvivenzacon le altre religioni. Nonostante le difficoltà, auspichiamo che si possa trameprofitto percreare un clbna di fraternitàal ser vizio deldialogoedella paceo . Mons. B ressan , cheha partecipato alviaggio, è rbna sto molto colpito daDa capacitàdiricostru­ zionedeilibanesi, «non solomateriale - pre­ cisa -maanche dellerelazioni , malgradogli interessi politici che spessoentrano nelle questionireligiose.. Equandoparla di rela­ zioni, l'ardvescovo si riferisce non solo a quelle tra ledifferenti confessioni cristiane , ma anche con i musulmani. RJspetto ai quali fa notare <da soff erenza di molti, a causadelcrescente fondamentalismo-. •la ricchezza e la complessità del "mo­ saico" libanese - aggitmge mons . Giuseppe PeUegrini, direttore deU'Ufftclo nazionale per la cooperazione missionaria tra le Chiese, delle Pontiftde operemissionarie e di Missio - possonoessereunostimolo diri­ flessione anche per lanostrachiesae per i nostri giovani. Per questo abbiamoawiato questocanuninodi incontro e scam bio tra le chiese, con la speranza che la situazione poiHicalocalepermetta altriviaggi e � grinaggi , alfine diapprofondiresulposto la conoscenza diuna realtàcosivicina e sco­ noschrta , crucialeper la sopravvivenzadeicristiani in MedioOriente-. I lmondodeUa scuola cattolica equello deigiovani saranno particolarmentevalorizzati in questo itine­ rario , cheparte dalontanoe chehagiàcoinvolto, in altriviaggi e altri incontri, ragazzi di diversJ paesiche si affacciano sul Medit erraneo . .Questo nostroessere qui, in Ubano - conf erma don Alessandro Amapani, vicedirettoredel Servizio nazionale dipastoralegiova­ nile - è uncamminareincontroal giovani che hanno bisognodisperanza per restare nelloro paese . Qui abbiamotrovatograndedisponibilitàe fede, e anche il coraggio direstare in questa terra difficile. Dnostro venire qui è un segno di condivisione tra ragazzi ita­ liani e libanesi, anche in vista deU'incontro con ilpapa a Loreto, l'l e il 2settembre, inoccasione dell'Agorà dei giovani, cuipartecipanooltre300milaragazzi, tra i quabancheunapiccoladelegazione libanese». DeUa necessità di questisegni di attenzione e vici­ nanza è convinto anche il nunzio apostolico, mons . Luigi Gatti, grandeconoscitore del MedioOriente e delmondoarabo, dasei anni in Ubano. .Questo è l'unico paese deUaregionedove la comunitàcristiana è consistente, dimostra unagrandevita­ lità egode disostanziale libertà. Ma se icristiani liba­ nesi diventano un'esigua mino ranza , anche gli altri cristianideUaregione non a vranno più alcun puntodi riferbnento. Perquesto è bnportante che restino qui. E per questo la chiesa locale è chiamata a tmgrande bnpegno, anchecon l'aiuto spirituale, morale e di vi­ cinanzadeUachiesaitaliana. Solo conquestasolida­ rietà da partedeUachiesauniversale il Ubano potrà davvero essere un "messaggio", come auspicava Giovanni Paolo n. lgiovani, in partlcolare, hanno bi­ sogno di trovare tmsostegno neUa fede. È urgente� dividuare ilmodo di aiutarli inquesto senso, affinché possano restare e dare un'autentica testimonianza cristfana,.. Dasinistra,padreMarwan Tabet,responsabiledel segretariatoperl'istruzionedellachiesamaronita, mons. BrunoStenco,direttoreufficionazionaleper l'educazione,scuola euniversitàdellaCei,mons. Giampietro Fa sani,economogeneraledellaCei,dott. VittorioSozzi,coordinatoredegliUfficieServizidella Cei,epadrePau/Karam, direttorePomLibano. --------------------------------------------------------------------- MC SETTEMBRE 2007 • 4J

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