Missioni Consolata - Settembre 2007
• MISSIONI Un «paese-messaggio)) di libertà e tolleranza. Molto fragili. È un ausp1c1o, ma anche una necessità in un paese dove convivono 1 8 confessioni religiose differenti. Ma dove i cristiani si sentono sempre più minacciati ed emigrano. N icole è una giovane donna greco-ortodossa, mentre suo marito e suo figlio sono cattolici-maroniti. Zainab è musul mana sciita, ma è molto vicina al movimento del Focolare. Nada, in vece, è armeno·cattolica ed è l'as sistente del sacerdote maronita che dirige le Pontificie opere mis sionarie libanesi. Al santuario mariano di Harissa, in mezzo a una folla festante di giovani cristiani, alcune donnemu sulmane accendono un cero alla Vergine... Sono solo alcune imma gini, mol to quotidiane e comuni, di un Pae se dove la convivenza tra differen ze è più che un dato di fatto. È una necessità. Imposta dai numeri e dalla storia. In questa terra minuscola, l O mi- Harissa,santuario di Nostra Signora del Libano. la chilometri quadrati (quanto la Basilicata), abitata da poco meno di 4 milioni di persone, convivono 1 8 confessioni religiose: 1 2 cri stiane e 6 musulmane. Più, un tem- po, la comunità ebraica. DIALOGARE Oggi il Libano è un paese che vanta di es- sere un «messag gio», come lo aveva definito Giovanni Paolo 11 durante la suavisita nel l 997. Molti lo ripetono ancoraoggi con or goglio, quasi fosse uno slogan. Un messaggio per il Medio Oriente e per il mondo intero. Perché il Liba no è - e potrebbe esserlo molto di più - terra di libertà, apertura, tol leranza. Un paese del dialogo e della convivenza tra comunità e re ligioni, in un contesto regionale e mondiale dove prevalgono le in comprensioni, le chiusure e gli scontri. Ma, allo stesso tempo, le molte plici divisioni e rivalità intestine, tra cristiani e musulmani, tra le diver se confessioni cristiane e all'inter no delle stesse comunità, rischia no di far implodere il paese. La commistione tra religione e politi ca certo non aiuta. «Il Libano sta vivendo un mo mento molto critico», ha dichiara to con grande apprensione il car dinale Nasrallah Sfeir, patriarca della chiesamaronita. Massima au torità religiosa cristianadel paese, uomo autorevole e grandemente rispettato, continua con energica determinazione, nonostante i suoi 87 anni, a lottare per un Libano u nito, libero e in pace. «Ci sonomol te domande aperte che riguardano il futuro politico di questo paese e quello delle comunità cristiane. Occorre ritrovare la capacità di dia logare per ridare un soffio di spe ranza al Libano». t un tema ricorrente negli inter venti molto assidui del cardinale: ritrovare l'unità, superare le divi-
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