Missioni Consolata - Settembre 2007
MISSIONI CONSOLATA questa difficoltà di di re la propriafede. Già solo portare una cro ce ti mette in una condizione di stranie ro, perché per la mag gioranza della gente, un nigerino non può essere che musulma no. Nella vita dei sa cramenti ci sono le problematiche delle coppie miste cristia no-musulmane. Se è la donna a essere cri stiana, il rischio è che per la pressione fa migliare, debba ri MonsignorAmbroise nunciare alla propria Ouedraogo,vescovodiMaradi . fede. È una constata- zione. La sfida è for mare le giovani affinché possano essere solide nel la loro fede e non perderla alla prima occasione. l cristiani sono stranieri e le questione più urgenti sono economiche: la ricerca del lavoro, sbarcare il lunario. Come legare questo con lafede e i tempi per la formazione? Non è sempre facile. Nei quartieri in cui vivono testimoniano la loro fede, anche se ci so no difficoltà. Fortunatamente non ci sono quartieri separati. Nella parrocchia di Maradi facciamo degli incontri di «Comitati cristiani di base», che si ritro vano una volta alla settimana. Pregano, leggono il vangelo, discutono su quale chiamata porta «la pa rola» nella loro vita. Penso che anche questo faccia in modo che i vicini li vedano e li riconoscano come cristiani. Lo scopo di questa evangelizzazione qual è esat tamente? Siamo due religioni missionarie e ciascuno vuole avere il più gran numero di fedeli possibile. Ma nel la nostra situazione, penso che sia difficile. È un so gno, ma dico che non dobbiamo mettere tra paren tesi il comandamènto di Cristo che ci invita ad an dare in missione, fare dei discepoli, battezzare. L'evangelizzazione, fa anche vivere seriamente la mia fede, testimoniarla, rispettare la fede dell'altro e vedere insieme che cammino possiamo prendere per creare un mondo più fraterno, di giustizia, pace, solidarietà. Penso che cristiani e musulmani posso no impegnarsi in questo senso e fare delle cose me ravigliose. l vescovi e i preti hanno contatti con i responsa bili musulmani? Esiste una commissione per le relazioni cristiano musulmane. All'inizio si facevano le riunioni tra di noi, ma da circa tre anni invitiamo gli imam, con i quali cerchiamo di preparare dei moduli di forma zione tra cristiani e musulmani per conoscerci reci procamente. Il cristiano impara a conoscere il fra tello musulmano e viceversa e questo ci permette di evitare conflitti inutili. Dal lato islamico la difficoltà per noi è che non sempre sappiamo verso chi anda re, non essendoci una struttura ben precisa, un re sponsabile. Esiste l'associazione islamica. Ogni an- - - - - - - - no alle feste principali, ramadam, tabaski, mandia mo loro un messaggio di pace, solidarietà, auguri. Questo è cominciato con mons. Berlier, e porta dei frutti. A Natale i musulmani inviano una delegazio ne in cattedrale a Niamey, per fare gli auguri ai cri stiani. Lo scorso Natale sono venuti anche ad Aga dez (città del nord con scarsissima presenza di cri stiani, ndr). Lei si considera un missionario e In una situazio ne particolare? È vero che essere missionario in Niger non è faci le. Capisco i primi missionari che sono venuti dal l'Europa perannunciare il vangelo in Africa. Oggi ab biamo condizioni di trasporto più facili, ma ci a spettiamo sempre che avendo una famiglia, questa diventi più grande. Qui in Niger non è così scontato. lo dico che bisognavivere nella pazienza e nella spe ranza. Noi seminiamo, alcune piante cresceranno e dei frutti dell'albero qualcuno beneficerà. Lavoriamo e viviamo con la fede di portare il vangelo senza a ver paura di annunciarlo e di dirsi cristiani. Di più: Mercatodi Tanout:venditoredi librie collaneperle preghiereisla m iche. grazie al vangelovogliamo essere al servizio dei fra telli e sorelle musulmani, dei più poveri. Questo fa parte dell'annuncio della buona novella. Quando la folla che seguivaGesù avevafame, lui ha fatto lamol tiplicazione dei pani e dei pesci. Noi siamo attenti ai bisogni della popolazione musulmana e vediamo in che misura possiamo rispondere. Senza «fare al lo ro posto», ma insieme. La nostra missione non è fa re dell'assistenza, ma in partenariato con i musul mani lavorare per il benessere di uomini e donne, nella ricerca della pace e fraternità. Quali sono le sfide perdomani? Da due anni abbiamo elaborato una visione pa storale con tema: «Insieme con il Cristo, cammino verità e vita, costruiamo una chiesa famiglia che vi ve, testimonia e annuncia il vangelo in Niger». Questo percorso dura fino al 201 O e vedremo se saremo riusciti a realizzarlo. Le sfide per la chiesa in Niger è vivere il vangelo e attraverso a questo trovare il cammino per dare una risposta alla povertà e all'ingiustizia nel paese. a cura di Marco Bello MC SETTEMBRE2007 • fl
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