Missioni Consolata - Settembre 2007

- Il ARGENTINA Il Il Il Il Il Il ------------------------------------------------------------------------------------------------------------ pera indigena schiava,come d'altra parte nellevicine miniere. Nell'anno 1924cifu uneccidio,uno sterminio di circa 500 indigenitobas nella zona AborigenChaco,che è ricordato co­ me la "matanzadiNapatpr:un mi­ gliaio di indigeni tobas iniziò uno scioperodellaraccoltadel cotone. La repressionefuferoce:il 19 1uglio un centinaiodi poliziotti armati di fucili MausereWinchesteruccisesenza pietà circa 500 tobas indifesi. E dopo il cotone,arrivò l'alleva­ mentodel bestiame.Insomma,ogni progettoera buono perampliare l'area coltivabile a danno dell'area boscosa. L 'equilibrio naturale si rup­ pe, come dimostravano l'alternanza di inondazioni esiccità». Morireperfame (nel granaio del mondo) Dopoi 1O annidiCarlosMenem, l'Argentinasprofondòin unapau­ rosa crisieconomica,checulminò conlarivoltadeldicembre2007. Come si manifestòquellacrisinelle regionidelNord? «Dalla povertà si passò allamise­ ria, perdirlo informamolto sinteti­ ca. Si vissero 1 O anni di illusione e di inganno.Si parlava di un'Argentina da primomondo,però solo in alcuni ambienti.ABuenos Aires si perse la cultura del lavoro edella solidarietà evenne imposta la cultura del "si salvi chi può in qualsiasi modo"». Nel2002,nelleprovincediTucu­ maneMisionescifuronodecinedi bambinimortiper fame. Unacosa chehadell'incredibileperunpaese comel'Argentina,no? «Certamente,soprattutto se si considera che quelle province ave­ vano ed hanno risorse sufficienti per tutti purché equamente distribuite. Tra l'altro,la denutrizione è un pro­ blema ancora attuale, che sarà diffi­ cile sradicare in poco tempo». Apropositodialimenti,anchenel Norddell'Argentinasièavutala diffusionedellecoltivazionidi soia? «Nella provincia di Salta,dove io lavoro, la tendenza è quella di am­ pliare sempre di più le aree coltivate a soia». Perchélasoia l Dicono,sidice, che abbiaportatomoltaricchezzaal paese,maanchemoltisvantaggi, legatialfattodiesseresoiatrans­ genica. «Oggi la soia è un prodotto per l'arricchimento facile e immediato di molte imprese. Ma è soprattutto un prodotto che impoverisce later­ ra. Anzi, secondo alcuni è una causa scatenante dei problemi alimentari del paese». Percorrendoleterreattornoalla grandeBuenosAires,hovistomol­ ticampiracchiusidietrobarrieredi filospinato ed ognunoavevala suamarca:Cargill,Monsanto,ec­ cetera. Cosasignificaquestoesat­ tamente? «Significa che in quei terreni sono stati utilizzati prodotti agro-chimici per"migliorare"(tra virgolette) le coltivazioni stesse. l nomi sonoquel­ li dei gruppi industriali internazio­ nali che sfruttano questeterreper !asciarle,un domani non molto lon­ tano, senza sostanze.Un deserto». Guaranicontro Seaboard Corporation DalChacoleièpassatoadOran, nellaprovinciadiSalta. Con chi sta lavorando? «La parrocchia di San José si trova in una zona urbano-periferica di 0- ran. Comprendequartieri degradati in una città che di per sé è povera, anche se ricca di risorse.Oltre alla popolazione urbana, ci occupiamo di4 comunità di indigeni kollas che vivono sullemontagne.Vivono lon­ tani dalla città,percui li raggiungia­ mo ognifinemese per una settima­ na e soltanto da maggio ad ottobre quando non piove. Da qualche anno lavoro inoltre nella commissione diocesana di pastorale sociale,che si occupa soprattuttodi"terra�l'asse attorno a cui girano tutti i problemi di Oran.Con diverse pastorali - abo­ rigena,della carità,della sociale,del­ la salute - si è formata una commis­ sione interpastorale con un'équipe giuridico,un gruppodi awocati vo­ lontari che si sono presi a cuore i problemi dellaterra)). Ancoraunavoltaconflittiperla terra.Sembraunproblemainfini- to... «In questomomentoci sono6-7 casi di cui unodi non indigeni,di criolos.ll caso più conosciuto è quellodellacomunità di /guopei­ genda (in lingua spagnola,Rio Bian­ co Banda Sur),compostada indios tupf-guaranr. La comunità si stacon­ frontando con un "mostro",l'indu­ stria zuccheriera Tabacal, che dal 1996 è proprietà dellamultinazio­ nale statunitense SeaboardCorpora­ tion. Questa ha compratodai Costas, la famiglia di latifondisti già proprieta­ ria di T abacai, una grande quantità diterreno,circa 1 milione di ettari». Dunque,sietein lottaaddirittura conunamultinazionale. Uncon­ frontoimpari... «Sono già 3 anni che ci troviamo a lottare con la multinazionale statu­ nitense. Gli indios di lguopigenda e­ rano sotto minaccia di sfrattodalla terra che occupavano da tempo. In­ tervennero i nostri awocati che pre­ sentarono istanza alla giustizia per reclamare il diritto al possesso di quella terra. Nel frattempo,ci furono minacce alla comunità ea noi.Dopo 2 anni, il giudice, una donna, ha de­ cisodi accogliere la richiesta degli indigeni,riconoscendo alla comu­ nità il dirittodi poter recuperare 224 ettari». Parliamodi224ettarisuun'esten­ sionedi 7 milione... Una comunità composta di 60fa­ miglie (una media per ogni famiglia di 5-6 persone),che vogliono vivere del lavoro della terra. Un lavoro pe­ raltro rispettoso, nel senso che non distrugge,ma produce lo stretto ne­ cessario per poter vivere e vendere i -------------------------------------------------------------------------------------------- 20 • MC SETTEMBRE 2007

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