Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2007

MISSIONI CONSOLATA ■■ ■ ■■■■ ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- : tra nell'oceano per una buona mezz'ora e torna con due bianchis– simi tonni, una delle specialità dell'i– sola, esportata in tutto il mondo.Ro– ba da non credere,anche per la squisitezza. e esar,Ana e la maggior parte degli abitanti di Rapa Nui so– no orgogliosi di quello che hanno,anche se sembrano arrabbia– ti al puntogiusto con lamadrepa– tria. «Igeneri alimentari,che arriva– no una volta alla settimana con i container dalla terra ferma, hanno i prezzi raddoppiati rispetto al Cile» lamenta Cesar; ed è vero.Tuttavia so– no ben contenti di essere legati al continente,soprattutto per l'indotto derivante dal turismo. Inoltre,la di– stanza dalle costeamericane per– mette di mantenere salda la propria identità, di cui sono orgogliosi.Enon ne fanno mistero nei lorodiscorsi. «Siamo l'ombelico del mondo» di– ce Huki,effervescentearcheologo che, oltreafar conoscere la cultura dell'isola nei vari incontri internazio– nali in cui viene invitato (è stato più ' volte ospite anche della Biennale di Venezia),gestisce il Kona Tau, uno degli alberghetti più affascinanti dell'isola. Huki, comunque,dice sul serio: Te– Pito-Te-Henua, in lingua rapanui,si– gnifica proprio «ombelico del mon– do». «Su una spiaggia dell'isola - spiega Huki - c'è una grossa pietra tonda che,secondo la leggenda, è caduta dal cielo all'inizio dei nostri giorni,mandata dalla divinità ance– straledei nostri antenati, il Make– Make, il creatore del mondo». La particolarità della pietra, a cui si , puòaccedere liberamente, risiede nel fatto che,in ogni momento della giornata e in qualunquecondizione atmosferica,emana un calore co– stante. Per questomotivo, è consi– derato, non solo dai nativi ma anche da vari studiosi stranieri, uno dei , centri di energia del pianeta,a con– ' ferma del suo nome. Huki si sofferma poi su un altro grandemistero di Rapa Nui: il tra– sporto dei moai. Ècerto che essi fu– rono «fabbricati»alle pendici del vulcano con pietra nera per il voltoe pietra rossa per l'eccentrico cappel- Gruppo di fedeli davanti alla chiesa di Hanga Roa. La signora Wilma. lo;ma come sono arrivati e installati sulle coste del mare? «È opera degli alieni - scherza Huki sorridendo, per poi riprendere il discorso seriamen– te-. Non si sa con certezza. L'ipotesi che noi studiosi diamo per favorita è questa: ogni moai è statoscolpito con le rocce del vulcano, poi è stato deposto su grossi tronchi d'alberoe fatto rotolare a valle fino al luogo desiderato>>. Un'opera ingegnosa,soprattutto se si pensa aquante persone dove– vano lavorare all'unisono. «Diverse centinaia,forse migliaia»aggiunge l'archeologo. Ma chi rappresentavano queste fi– guredal volto lungo e stretto e le o– recchie da gigante? «Sono gli ante– nati delle varie famiglie - spiega Huki-.Alla loromorte,le statue,fatte a loro sembianza,venivano postea pochedecine di metri dal mare, ri– volte verso l'interno, per essere ve– nerate e come strumento di prote– zionedal maree dagli attacchi e– sterni». M oai,Tangata-Manu,Te-Pito– Te-Henua e,soprattutto, sincretismo religioso: l'Isola di Pasqua è un luogo magico;met– terci piede significa percorrere seco– li di storia in pochi chilometri qua– drati. Lo sa bene il sindaco dell'isola, Pedro Paoa,che da anni lotta con il governo cileno per garantireall'isola un riconoscimento maggiore rispet– toall'attuale. «Non vogliamo l'indi– pendenza, ma una maggiore auto– nomia - afferma Paoa -;dopotutto, per cultura e tradizioni siamo diversi dalla madrepatria;anzi,direi che sia– mo quasi più polinesiani». La sfida lanciata dal sindaco ha di recente lasciato il segno nelle alte sfere cilene: il 2 maggio 2006, il Se– nato ha iniziato un iter legislativo per riconoscere aRapa Nui unosta– tus particolare,simileaquello delle regioni italianea statutospeciale. «Che facciano in fretta; non voglia– mo più dipendere così tantodal Ci– le» dice Paoa rivolto ai politici cileni. A prima vista, il sindacodell'om– belico del mondo neavrebbe tutte le ragioni. ■ ----------------------------------------------------------------------------~--~ ....~------ MC LUGLIO-AGOSTO 2007 ■ 65

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