Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2007
■ RAPA NUI {CILE) ■■ ■■ ■■■■ ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- L'uomo uccello scolpito sulla roccia. pelle indigena, per quasi tutta la du– rata della celebrazione rimane in mezzo ai fedeli, provocandoli a in– tervenire durante l'omelia e stimo– landoli aproporre intenzioni di pre– ghiera. La liturgia è bilingue,ma i due idiomi,castigliano {spagnolo) e rapanui,si alternano e s'intrecciano con naturalezza, provocando un ef– fetto sorprendentee affascinante anche nelle persone di passaggio sull'isola,facendole sentire aproprio agio fra culture cosl diverse,eppure cosl compenetrate. La domenica delle palme è un tri– pudio di colori e suoni:tutti cantano, portandocon sé lunghe foglie prese dalle palme, banani,alberi di papaia ealtre piantedella locale vegetazio- ' ne tropicale. L afesta è per noi un mo- ( ( mento in cui ricordiamo i nostri antenati» diceWil– ma, signora tanto anziana quanto e– nergica,mentre sorseggia un bic– chiere di vino rosso nel piccolo bar a fianco della chiesa.«Anche se, in realtà, non si sa bene come siano fi– nite le primeciviltà dell'isola» sus– surra la donna in uno spagnolo tan– to zoppicante quantodivertente. Ciò chediceWilma è vero: l'Isola di Pasqua è piena di misteri, il primo , dei quali riguarda la sua popolazio- neoriginaria, quella che costrul gli stessi moai, prima dell'arrivo dell'o– landeseRoggeween. Secondo quanto gli studiosi sono riusciti a ricostruire,attorno al 1100 d.C. la cultura originale dell'isola s'in– terruppe bruscamente: scomparve– ro gli adoratori del sole;furono rove– sciati aterra tutti i giganteschi moai e rimasero a metà quelli che si stava– nocostruendoai piedi del Rano Ra– raku, uno dei tre grossi vulcani dell'i– sola. In tale stato furono trovati dai turisti: immersi nella vegetazione e da essa in parte ricoperti. Cosa è successo? Forse una cata– strofe naturale, come un'eruzione vulcanica o un terremoto.Qualcuno sostiene che ledecine di tribù dell'i– sola, trovatesi in soprannumero ri– spettoalle possibilità di cibo offerto dall'isola,cominciarono afarsi guer– ra tra loro,e in questomodo si estin– seroquasi del tutto. A tale estinzione contribuirono di certo anche gruppi di «orecchie cor– te» (gente proveniente dalle isole occidentali), che, dice la leggenda, sterminarono tutti gli uomini dalle «orecchie lunghe» (i rapanui),tranne uno,Ororoina,che cosl riusci a con– servare la specie. «Anche se abbiamo perso l'usanza di allungare i lobi delle orecchiee di incidere le nostre leggende nelle ta– volette ronga-ronga, siamo i diretti discendenti di Ororoina» afferma Cesar,artigiano che abita con lamo– gliee i due figli in un grande casola– re all'estremità di Hanga Roa.«Come i nostri antenati, siamo esperti pe– scatori» aggiunge Ana, lamoglie dell'artigiano.<<Cesar, dimostraglie– lo» aggiunge la donna. Detto fatto. L'uomo esce di casa, sale sulla piccola barca ormeggiata apochi metri dall'abitazione,s'inol- Sopra, lettura di una tavoletta «ronga-ronga» davanti allestatue dei moai. Sotto, il crocifisso sulla riva , dell'oceano prende il posto del moai. : I --------------------------------------------------------------------------------------------- 64 ■ MC LUGLIO-AGOSTO 2007
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