Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2007
■ CUBA ■■ ■■ ■■■■ CUBA IDM~@l1!E IBQQQ ~ CO)~ di Paola Dure lli ("') Sfilando a L'Avana in occasione del Primo maggio, pensieri sull'isola, il suo governo e i suoi abitanti, da tempo in perenne conflitto con il potente vicino •di cas". Nqh. s~lt~nto per il «bloqueoq, .ma anche ·per ì 5_ agenti ,cubani ìncarterati da Washington. f 'Avana. Già dalla mattina presto feruono i prepara– .l..ttivi e si respira nell'aria quella elettricità che antici– pa ogni festa. Alle 8:00 inizia il desfile. Quasi tutti i cu– bani sono scesi in piazza. Dai bambini, accoccolati tra le braccia dei genitori e con gli occhi ancora assonnati, aglistudenti della scuola dell'obbligo, in divisa ed eufo– rici per il giorno di vacanza; dagli studenti universitari, che orgogliosi reggono striscioni con il nome della fa– coltà che frequentano e gridano con forza slogan con– tro il «vicino imperialista», agli adulti, lavoratori o an– ziani, che portano negli occhi e nelle mani i segni di ciò che è stato. Da settimane le strade sono tappezzate di cartelloni e manifesti che incitano i cittadini a partecipare alla com– memorazione del Primomaggio, giornata mondiale dei lavoratori. E cosi le strade si tingono di rosso. La folla confluisce, rapidamente e quasi meccanicamente, verso la Plaza de la Revolucion, cuore dei festeggiamenti. Transenne marcano percorsi prestabiliti. A seconda della partedel– la città da cui si arriva, si devono seguire sentieri se– gnati e presidiati dalle forze di polizia. Il fiume di par– tecipanti scorre, avanzando a singhiozzi. Ci siferma per gridare «Viva Fidelt», «Viva Rault», «Viva la Revoluciont» e si riparte. F'erchiamo di accelerare il passo per raggiungere l'i– '-,,nizio del corteo. La folla è cosi numerosa che quasi non si riesce a passare in mezzo alla gente, bisogna far– si largo a forza. Nonostante il nostro impeto, veniamo quasi catapultate fuori dalla mischia: ci troviamo die– tro il corteo e davanti uno spazio apparentemente libe– ro all'interno del quale - ci accorgiamo guardando me– glio - «marcia»anche la bandiera cubana. Tre lunghi te– li colorati (rosso, bianco e blu) vengono portati verso la Piazza, ondeggiando sotto il sole caldo di Cuba. Finalmente arriviamo. Plaza de la Revolucion, ex Plaza de la Republica, ci accoglie: da un lato il Memorial Jozè Morti, una torre a pianta stellare alta 142 metri, dal– l'altro lato l'edificio che ospita il ministero dell'Interno, riconoscibile dal ritratto di Che Guevara che si staglia sulla facciata insieme allo slogan «Hasta la victoria siempre» ed alla bandiera di Cuba. Ai piedi del Memorial, orchestra e coro accompagnano la festa, che si tinge di colori differenti. Giovani di vari paesi dell'America Latina e Centrale, infatti, sfilano por– tando le varie bandiere di Argentina, Cile, Honduras, Guatemala, Giamaica, Brasile, Messico. Partecipano ai festeggiamenti gridando anche loro contro la politica imperialista degli Stati Uniti nei confronti del Centro e del Sud America. Popoli diversi si trovano ancora una volta riuniti nel protestare e condannare l'arroganza e la prepotenza degli Usa. Anche quest'anno a Cuba la festa del Primo maggio, vorrebbe essere il grido del popolo cubano, unito e so– lidale, contro le prepotenze che gli Stati Uniti da anni perpetrano contro l'isola, mostrando il legame che con– tinua a tener unito questo popolo, nonostante le ri– strettezze cui è costretto, sia a causa del f eroee embar– go portato avanti ingiustificatamente dal governo sta– tunitense, sia a causa delle politiche interne. L'impossibilità per Cuba di risolvere i suoi problemi e– conomici interni e l'incapacità del governo castrista di rinnovarsi, alla luce dei cambiamenti in atto nel resto del mondo e delle necessità del suo popolo, hanno bloc– cato lo sviluppo dell'isola, facendone una terra fuori dal tempo, incantevole per chi la visita, ma soffocante per chi è costretto a viverci. Il governo castrista, allon– tanandosi sempre più dalle masse e finendo per ripie– garsi su se stesso, ha forse perso quel ruolo di modello e di riferimento che è stato per l'America Latina e per tutti i movimenti sociali che si rifanno alle idee che han– no guidato la rivoluzione cubana. f fn Primo maggio che, come sempre, vuole ricordare U i martiri di Chicago, lavoratori uccisi nel 1886, in seguito agli scontri avvenuti con la polizia a causa del– le proteste di coloro che lottarono perottenere una gior– nata lavorativa di 8 ore. Ma anche un Primomaggio che vuole dimostrare per la liberazione dei 5 agenti cubani inviati negli anni Novanta negli Stati Uniti per infiltrarsi nei gruppi terroristici anticas.tristi ospitati (e foraggia- • ~-------------------------------------------------------------------------------------------- 41 ■ MC LUGLIO-AGOSTO 2007
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