Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2007
Ahmad, detto il «Mahdi» («il gui– dato» della tradizione islamica), al– la fine del xix secolo, partita pro– prio dal Kordofan, i nuba musul– mani rimasero sempre cauti nei confronti della guerra santa del Mahdi. Dal canto loro, i mahdisti vede– vano nei nuba dei musulmani «in– completi». Da questi contrasti so– no nate le conflittualità nei con– fronti del centro, rappresentato da Khartoum, che si sono protratte fi– no ai giorni nostri. In conclusione, mentre all'inter– no della regione dei Monti Nuba, culture diverse sono convissute in maniera rispettosa le une delle al– tre, verso l'esterno, i nuba hanno sempre mantenuto delle posizioni ostili. I NUBA NEL SUDAN MODERNO Dall'inizio dell'Ottocento, i Mon– ti Nuba sono stati sottoposti a una doppia pressione che ha modifica– to in profondità gli equilibri regio– nali: da una parte quella dei no– madi baqqara, in cerca di pascoli per le loromandrie; dall'altra quel– la dei turco-egiziani, alla ricerca di schiavi e pronti per questo a orga– nizzare devastanti spedizioni sta– gionali. Le zone più esposte dei Monti Nuba, come il regno di Tegali, do– vettero scendere a patti con i nuo– vi invasori, pagando tributi in ge– neri e schiavi, mentre quelle più re– mote riuscirono a mantenere la loro autonomia e resistere all'in– trusione, spostandosi nelle zone più inaccessibili del territorio. Seb– bene la tratta fosse stata praticata da secoli, fu solo con l'arrivo dei turco-egiziani che assunse dimen– sioni rilevanti. Un'altra conseguenza dei mag– giori contatti tra i Monti Nuba e il Sudan turco-egiziano è stata l'ul– teriore espansione dell'islam che, agli inizi del xix secolo, interessa– va buona parte dell'area centrale e settentrionale. A partire dagli anni '70 del XIX se– colo, fecero la loro comparsa an– che i missionari cattolici che apri– rono a Dilling una piccola missio– ne, introducendo nell'area una nuova variabile religiosa e sociale. Le valli dei nuba hanno anche da– to rifugio all'esercito del Mahdi, che da qui ha organizzato il famo– so assedio di El Obeid, caduta nel 1883. Dal 1885 fino al 1891 i mah- disti hanno compiuto periodiche incursioni, poi la loro pressione è diventata meno costante. Come nel periodo turco-egizia– no, anche durante la mahdiyya, i Monti Nuba hanno continuato a fornire schiavi, che spesso erano inquadrati nell'esercito in unità speciali chiamate «jihadiyya». L'e– sercito è diventato così uno dei vei– coli privilegiati del contatto fra nu– ba e resto del paese. Durante il Condominio anglo-e– giziano (1898-1956) le comunità nuba hanno continuato a dimo– strare forti tendenze autonomiste, ma l'estrema eterogeneità della popolazione ha impedito il coordi· namento di queste aspirazioni e la loro organizzazione politica in senso nazionalistico. Sfruttando questa fragilità, il go– verno coloniale anglo-egiziano ha limitato la propria azione a pochi interventi, volti a risolvere le situa– zioni più urgenti, tra i quali non e– ra presente una «questione nuba». Malgrado ciò, un lento processo d'accorpamento territoriale è sta– to promosso al fine di riorganiz– zare l'amministrazione. Altri inter– venti hanno mirato a regolare i rap· porti fra le comunità agricole e quelle nomadi per la gestione del– le risorse naturali. Seguendo una pratica consolida– ta, le autorità britanniche hanno li– mitato al minimo lo sviluppo del si– stema educativo, delegandolo in buona parte alle società missiona– rie. Bisognerà aspettare il 1921 per assistere all'apertura delle prime scuole elementari governative, un ritardo che influenzerà negativa- Donnealmercatodi Kurghi. ■ MISSIONI mente la formazione di un'élite lo– cale. L'arabo non ebbe difficoltà a im– porsi come lingua d'insegnamen– to e, gradualmente, le autorità co– loniali diminuirono la profonda dif– fidenza nei confronti del processo di arabizzazione e islamizzazione. La regione rimase però un «closed district» fino al 1956. INUBA ELA GUERRACIVILE Alle soglie dell'indipendenza del Sudan, malgrado la presenza di tensioni tra i nuba e le genti del nord, la regione non si mostrò par– ticolarmente sensibile alle rivendi– cazioni che andavano prendendo forma nelle regioni meridionali. Quando nel Sud del paese scoppiò la guerra civile, nel 1955, i Monti Nuba si astennero dall'appoggiare i «ribelli». Le politiche promosse dal gover– no del Sudan indipendente, più che riconoscere la specificità culturale delle diverse regioni del paese, hanno rafforzato il centralismo a tutto vantaggio della componente sociale arabo-musulmana, partita awantaggiata nella competizione politica del post-indipendenzagra– zie al rapporto privilegiato con il colonizzatore britannico. Malgrado ciò, accanto al senti– mento di una distinta identità cul– turale, tra i nuba è sempre stata forte anche la percezione di un vin– colo storico con la parte setten– trionale del paese. Questo rappor– to di incontro-scontro ha impedito un dialogo costruttivo fra nuba e i partiti settentrionali, a loro volta --------------------------------------------------------------------- MC LUGLIO-AGOSTO 2007 ■ 39
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