Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2007
DOSSIER Un militaredell'Splm. ve essere contrassegnata da segni simbolici riconoscibili in quanto rappresenta anche la dimora dello spirito dell'antenato e un punto di riferimento per la comunità. I nuba riconoscono e rispettano la proprietà privata, la parità tra i diritti dì ciascuno, la santità del matrimonio, la vita umana, ecc. Se uno o più individui mettono a re– pentaglio le libertà altrui, tutta la comunità si sente automaticamen– te investita della violazione e da questa offesa deriva la sanzione. In casi di offesa grave, per esem– pio attraverso la messa a repenta– glio delle regole stesse della co– munità, è prevista anche la pena di morte. L'organizzazione politico– religiosa dei nuba è soprawissuta dall'antichità fino ai giorni nostri, soprattutto tra quei gruppi che hanno saputo resistere maggior– menteallavenuta dell'islam nel Su– dan. L'AWENTO DELL'ISLAM I nuba sono stati sottoposti a in– fluenza islamica fino dal xvi seco– lo. Prima di allora, i nuba abitava– no più o meno l'intero territorio dell'odierno Kordofan. Dopo il col– lasso dei regni cristiani, l'islam ha trionfato lungo tutta la vallata del Nilo egruppi di musulmani, dì pro– babile discendenza araba (almeno linguistica), hanno iniziato una mi– grazione verso sud che lì ha por– tati a stabilirsi nel Kordofan, dove si sono stabiliti e amalgamati con le popolazioni autoctone entrando in contatto anche con i nuba. li risultato è stato l'islamizzazio– ne e l'arabizzazione di una parte dei nuba, i quali in certi casi assu– mevano l'arabo come lingua op– pure prendevano alcuni usi e co– stumi della civiltà araba. Tuttavia, in molti casi, la cultura araba è sta– ta indigenizzata e gli arabi stessi sono stati assorbiti tra gli autocto– ni nuba. La tratta degli schiavi è stato u– no dei fattori scatenanti la rapida islamizzazione dei nuba a partire dal XVI secolo. Le opzioni per sfug– gire alla tratta erano due: ritirarsi nell'area collinare-montuosa, da cui ci sì poteva difendere meglio dagli assalti a cavallo; oppure con– vertirsi all'islam, visto che un mu– sulmano non può rendere in schia– vitù un suo fratello. Naturalmente i gruppi geografi– camente ai margini della regione dei Monti e quindi più prossimi al– l'avanzata dell'islam e della tratta furono i primi a convertirsi. Quelli che si rifugiarono sulle cime delle montagne e più a sud furono in grado dì preservare meglio la pro– pria identità culturale e indipen– denza politica. Alcuni re nuba convertiti all'islam sono stati tra i protagonisti delle razzie fra gli stessi nuba. È stato il caso dei mukuk(sovrani) di Tegali, uno dei regni più importanti e po– tenti della storia dei nuba. L'islam penetrò Tegali nel l 530, attraverso l'azione di Mohammed al-Ja'ali. Grazie alla tratta con gli a– rabi del nord, per due secoli, il re– gno divenne uno dei più potenti di tutta la regione dei nuba. Tegali è stato anche uno dei bastioni dell'i– slam tra i nuba, ma l'islam non ha mai penetrato tutta la società, per– ché qui (come altrove nella regio– ne) vigeva una sostanziale libertà di culto. Come in molti altri casi di società di «frontiera» del Sahel, i nuba mu– sulmani hanno elaborato forme cul– turali e religiose proprie, ostili a im– posizioni dall'esterno che potesse– ro mettere in discussione la loro originalità. Per esempio, la resi– stenza armata nei confronti della sharia (legge islamica) è spiegabi– le in parte (perché vi era pure una questione legata alla terra) con que– sta refrattarietà a cambiare radical– mente certi tratti culturali autocto– ni, come la tolleranza religiosa. li grado di islamizzazione e ara– bizzazione dei nubavaria da grup- po a gruppo o da monte a monte, con i capi di ciascuna comunità che hanno giocato un ruolo fonda– mentale nella conversione o resi– stenza all'islam di tutto il gruppo. Alcuni capi si sono convertiti per ragioni di opportunità politica o ambizioni personali (visto che l'i– slam coincideva con il potere in molte regioni dell'odierno Sudan), altri per convinzione e perché in essa intravedevano la maniera di modernizzare la propria colletti– vità, facendola uscire dal relativo i– solamento. Nelle comunità dove esistevano figure reali, come i mukuk, o capi designati dal gruppo, l'islam è di– ventato piuttosto un simbolo del– l'aristocrazia e un modo per raffor– zare il potere. In queste comunità, i leaders politici hanno usato la propria autorità per imporre l'i· slam e, viceversa, l'islam per im– porre la propria autorità. La religione musulmana, tutta– via, ha apportato soltanto cambia– menti relativamente superficiali nell'organizzazione sociale, usi e costumi. Al contrario nelle comu– nità più sparsamente distribuite e dove vigevano forme di organiz– zazione di tipo comunitaristico, in cui non dominava né un re né un'a– ristocrazia o, in altre parole, dove non poteva esistere un capo che imponesse la sua volontà sugli al– tri membri della comunità, l'islam è penetrato di meno, sia qualitati– vamente che quantitativamente. Durante la grande rivoluzione i– slamica sudanese di Muhammad ·-------------------------------------------------------------------- 38 ■ MC LUGLIO-AGOSTO 2007
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